Vita prima

Capitolo XI

Spirito di profezia e predizioni di San Francesco

[363] 26. Il beato padre Francesco, ricolmo ogni giorno più della grazia dello Spirito Santo, si adoperava a formare con grande diligenza e amore i suoi nuovi figli, insegnando loro, con princìpi nuovi, a camminare rettamente e con passo fermo sulla via della santa povertà e della beata semplicità.

Un giorno, pieno di ammirazione per la misericordia del Signore in tutti i benefici a lui elargiti desiderava conoscere dal Signore che cosa sarebbe stato della sua vita e di quella dei suoi frati.

A questo scopo si ritirò, come spesso faceva, in un luogo adatto per la preghiera.

Vi rimase a lungo invocando con timore e tremore il Dominatore di tutta la terra, ripensando con amarezza gli anni passati malamente e ripetendo: « O Dio, sii propizio a me peccatore! » ( Lc 18,13 ).

A poco a poco si sentì inondare nell'intimo del cuore di ineffabile letizia e immensa dolcezza.

Cominciò come a uscire da sé: l'angoscia e le tenebre, che gli si erano addensate nell'animo per timore del peccato, scomparvero, ed ebbe la certezza di essere perdonato di tutte le sue colpe e di vivere nello stato di grazia.

Poi, come rapito fuori di sé e trasportato in una grande luce, che dilatava lo spazio della sua mente poté contemplare liberamente il futuro.

Quando quella luce e quella dolcezza dileguarono, egli aveva come uno spirito nuovo e pareva un altro.

[364] Allora fece ritorno ai suoi frati e disse loro pieno di gioia: « Carissimi, confortatevi e rallegratevi nel Signore; non vi rattristi il fatto di essere pochi; non vi spaventi la mia e vostra semplicità, perché, come mi ha rivelato il Signore, Egli ci renderà una innumerevole moltitudine e ci propagherà fino ai confini del mondo.

Sono costretto a raccontarvi a vostro vantaggio quanto ho veduto; sarebbe più opportuno conservare il segreto, se la carità non mi costringesse a parlarne.

27. Ho visto una gran quantità di uomini venire a noi, desiderosi di vivere con l'abito della santa Religione e secondo la Regola del nostro beato Ordine.

Risuona ancora nelle mie orecchie il rumore del loro andare e venire conforme al comando della santa obbedienza!

Ho visto le strade affollate da loro, provenienti da quasi tutte le nazioni: accorrono francesi, spagnoli, tedeschi, inglesi; sopraggiunge la folla di altre varie lingue ».

Ascoltando queste parole, una santa gioia si impadronì dei frati, per la grazia che Iddio concedeva al suo Santo, perché assetati come erano del bene del prossimo, desideravano che ogni giorno venissero nuove anime ad accrescere il loro numero per trovarvi insieme salvezza.

[365] 28. E Francesco riprese il suo discorso: « Per ringraziare con fedeltà e devozione il Signore Dio nostro per tutti i suoi doni, o fratelli, e perché conosciate come dobbiamo vivere ora e nel futuro, ascoltate la verità sugli avvenimenti futuri.

All'inizio della vita del nostro Ordine troveremo frutti dolci e deliziosi, poi ne avremo altri meno gustosi; infine ne raccoglieremo di quelli tanto amari da non poterli mangiare, perché a motivo della loro asprezza saranno immangiabili per tutti, quantunque siano estremamente belli e profumati.

Effettivamente, come vi dissi, il Signore ci farà crescere fino a diventate un popolo assai numeroso; poi avverrà come di un pescatore che, gettando le reti nel mare o in qualche lago, prende grande quantità di pesci ( Lc 5,6 ), ma dopo averli messi tutti nella sua navicella essendo troppi, sceglie i migliori e i più grossi da riporre nei vasi e portar via, e abbandona gli altri ».

Di quanta verità e chiarezza rifulgano queste predizioni del Santo è manifesto a chiunque le consideri con spirito obiettivo e sincero.

Ecco come lo spirito di profezia riposava su san Francesco!

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