Processo di canonizzazione

Seguita el processo della canonizzazione de Santa Chiara

come Papa Innocenzio mandò lettere al Vescovo de Spoleto, imponendoli esso cum diligenzia et sollecitudine debbia ricercare della vita, conversione, conversazione et miraculi de essa santa Chiara, secondo che nella subscritta Bolla se contiene.

In nomine Domini nostri Jesu Christi, amen.

Io Bartolomeo, Vescovo de Spoleto, recevve lettere dal santissimo padre messere Innocenzio Papa quarto, in questa forma, cioè:

( Bolla di papa Innocenzo IV a Bartolomeo, vescovo di Spoleto )

[2919] Innocenzio Vescovo, servo delle servi de Dio, al venerabile fratello Bartolomeo Vescovo de Spoleto salute et apostolica benedizione.

El glorioso Dio nelli santi suoi, lo quale solo fa et opera le cose maravegliose et grandi, dechiara li suoi fedeli de po el curso et transito loro con la demostrazione, in molti modi maravegliosa delli segni, li quali ( fedeli ) esso elegge alli premi della superna gloria, al bravio della beatitudine celestiale: acciò che, auditi li segni e prodigi e li testimoni de tali et tante cose maravigliose, le quali solamente sono possibili alla potenzia de Dio, lo quale è uno in Trinità et trino in Unità, sia quasi veduta la virtù de lo Altissimo et lo suo nome grande et maraviglioso più reverentemente sia adorato in terra, lo imperio del quale permane in eterno e la sua maestà mirabilmente intona nello eccelso.

[2920] Essendo adunque da questi desiderabili premi tratta la santa memoria della beata vergine Chiara, abbadessa già delle povere donne renchiuse monache de Santo Damiano de Assisi, attendendo quello detto del profeta: O figliola, audi et vedi et inchina la tua orecchia e descòrdate del tuo populo e de la casa del padre tuo, imperò che lo Re ha desiderata la tua bellezza, voltò le spalle alle cose caduche e transitorie, e voltandose alle cose denante, scordandose al tutto de le cose de rietro, dette lo suo audito prono e pronto al santo parlare.

[2921] Non mise tempo né indugio de adempire prestamente quello che li dilettava de audire, ma subito, abnegando se medesima, li suoi parenti e tutte le cose sue, fatta già adulescentula del regno celestiale, elesse e chiamò per suo sposo Jesu Cristo povero, Re delli re, et advotendose a lui totalmente, cum la mente et cum el corpo in spiritu de umilità, li promise principalmente queste doi cose bone quasi per dote, cioè el dono della povertà e lo voto de la castimonia verginale.

E così la vergine pudica fu congiunta alli desiderati abbracciamenti de lo sposo vergine, e dal letto de la intemerata verginità è proceduta una prole casta et fecunda a tutti maravigliosa, la quale, sotto lo odore della sua santa conversazione et amore de professione salutare, dilatata quasi per tutte le parti del mondo, come pianta celestiale abundantemente fruttifica ad Dio.

[2922] Questa è quella sposa la quale, mentre che visse essendo morta al mondo, in tanto piacque a Dio altissimo cum li desideri et opere de le virtù e con li studi delle sante operazioni, che da poi che essa felicemente morì, anzi più presto se partì da questa mortale vita, la pietosa degnazione de lo onnipotente Dio, remuneratore de tutti li beni, ( nell'abbondanza della sua pietà ) la quale trapassa li meriti e li desideri de quelli che el pregano, per la esaltazione del nome suo lo quale è glorioso in secula, intercedenti appresso de lui li chiari meriti de essa vergine Chiara, se dice concedere grandi benefizi a quelli che li domandano, e dícese Dio operare in terra molti et vari miraculi per lei e per li suoi preghi.

[2923] Essendo adunque assai degna e debita cosa che sia onorata nella Chiesa militante quella, la quale la divina clemenzia se dice renderla venerabile alli suoi fedeli per li doni de simili grazie e dignità de miraculi da essere onorati, comandàmo alla tua fraternità, per lettere apostoliche, che recerchi de la vita, conversione et conversazione sua, et anche delli preditti miraculi e de tutte le circumstanzie loro la verità, diligentemente e sollecitamente, secondo le interrogazioni le quali te mandàmo intercluse sotto la nostra Bolla.

E quello che sopra le predette cose trovarai, stùdiate de mandarle a noi sotto lo tuo sigillo, scritte fedelmente per pubblica mano, ad ciò che l'anima de quella de la quale se crede già cum gaudio allegrarse in cielo cum ia stola della immortalità, in questo mondo sia seguitata cum degne laude dalla multitudine delli giusti.

Data in Santo Ioanni Laterano, nel XV kalen. de novembre, del nostro pontificato anno undecimo.

[2924] Unde, andando io Bartolomeo preditto personalmente al monastero de Santo Damiano, recevvi li testimoni sopra la vita, conversione, conversazione et miraculi de la santa memoria de madonna Chiara, abbadessa già del monasterio de Santo Damiano de Assisi: li nomi e detti de li quali testimoni sono scritti qui de sotto.

A dì 24 del mese de novembre, nel chiostro de Santo Damiano: testimonia

prima, madonna Pacifica de Guelfuzio de Assisi;

seconda madonna Benvenuta da Perugia;

terzia, madonna Filippa de messer Leonardo de Gislerio;

quarta madonna Amata de messer Martino da Corozano;

quinta, madonna Cristiana de messer Cristiano de Parisse;

sesta, madonna Cristiana de Bernardo da Suppo;

settima, madonna Benvenuta de Oportulo de Alessandro;

ottava, madonna Francesca de messere Capitáneo da Coldimezzo;

nona, madonna Beatrice de messere Favarone de Assisi, sorella de santa Chiara;

decima, madonna Cecilia da Spello;

undecima, madonna Balvina de messere Martino da Corozano;

duodecima, madonna Agnese de Oportulo;

terziadecima et madonna Lucia da Roma,

monache del detto monastero de Santo Damiano, giurarono de dire la verita, sopra la vita, conversione, conversazione et miraculi de la preditta santa Chiara.

In presenzia de questi testimoni, cioè:

messere Leonardo, archidiacono da Spoleto;

messere Iacobo, arciprete da Trieve;

frate Leone,

frate Angelo da Rieti

et frate Marco delli frati minori,

et ser Martino notario.

In presenzia del venerabile padre messere Bartolomeo, Vescovo de Spoleto.

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