Processo di canonizzazione

Terza testimonia

[2967] 1. Sora Filippa figliola già de Messere Leonardo de Gislerio, monaca del monasterio de Santo Damiano giurando disse: che, dopo quattro anni da poi che santa Chiara venne alla Religione per predicazione de santo Francesco, essa testimonia intrò in quella Religione medesima.

Però che la preditta santa li propose come el nostro Signore Iesu Cristo per la salute de la umana generazione sostenne passione e morì in croce.

E così essa testimonia, compunta, consentì de essere nella Religione e insieme con essa fare penitenzia.

E stette con la preditta madonna Chiara da quello tempo per fine al dì della sua morte, quasi per trenta otto anni.

[2968] 2. E disse che tanta fu la santità de la vita e la onestà delli costumi de essa beata Madre, che né lei né alcuna de le Sore la poteria pienamente esplicare.

Imperò che essa madonna Chiara, come ella fu vergine dalla infanzia sua, così vergine dal Signore eletta permase.

E che né apo essa testimonia, né apo le altre Sore, non è alcuna dubitazione de la santità sua.

Anche più, che prima che santa Chiara intrasse nella Religione, era tenuta per santa da tutti quelli che la cognoscevano.

E questo era per la molta onestà de la vita, e per le molte virtù e grazie, le quali lo Signore Dio aveva poste in lei.

De la conversazione de santa Chiara nel monasterio

[2969] 3. E disse anche questa testimonia che, da poi che santa Chiara intrò nella Religione, lo Signore le aumentò le virtù e le grazie, imperò che sempre fu molto umile e devota, benigna e molto amatrice de la povertà, avendo compassione alle afflitte.

Era assidua in orazione e la conversazione sua e lo suo parlare sempre era de le cose de Dio, tanto che mai prestava la sua lingua né le sue orecchie alle cose mundane.

[2970] 4. Castigava lo corpo suo con li asperi vestimenti, avendo alcuna volta le vesti fatte de corde de crini o de coda de cavallo.

Et aveva una tonica et uno mantello de lazzo vile.

Lo letto suo era de sarmenti de le vigne, e de questi fu contenta per alcuno tempo.

[2971] 5. Anche affliggeva el corpo suo non mangiando alcuna cosa tre dì de la settimana, cioè la seconda, quarta e sesta feria; e nelli altri dì degiunava a pane et acqua.

[2972] 6. Nondimeno sempre era allegra nel Signore, e mai se vedeva turbata, e la sua vita era tutta angelica.

E tanta grazia li aveva data el Signore, che spesse volte quando le Sore sue se infirmavano, essa beata, fatto lo segno de la croce con la sua mano, le liberava.

[2973] 7. Anche disse che essa beata Madre ebbe specialmente la grazia de molte lacrime, avendo grande compassione alle Sore et alli afflitti.

E specialmente effundeva molte lacrime quando receveva el corpo del nostro Signore Iesu Cristo.

[2974] 8. Adomandata come sapesse tutte le preditte cose, respose: perché essa testimonia fu la terza Sora de essa madonna Chiara, e che la cognosceva da la sua puerizia, e dal preditto tempo in poi sempre stette con lei, e vide le preditte cose.

[2975] 9. Anche disse che tanta fu la umilità de essa beata Madre, che desprezzava al tutto se medesima, e ponevase innante le altre Sore, facendose inferiore de tutte, servendo a loro, dando l'acqua alle mani e lavando le sedie de le Sore inferme con le proprie mani, e lavando li piedi eziandio de le Serviziali.

Unde, una volta, lavando li piedi de una Serviziale del monasterio, li volse baciare li piedi, e quella ritirò lo piede a sé manco che discretamente; e cosl ritirando ( lo ) percosse la santa Madre col piede nella bocca.

E nondimeno essa per sua umilità non restò per questo, ma baciò la pianta del piede de la detta Serviziale.

Adomandata come sapesse le dette cose, respose che le vide, però che ce fu presente.

De una Sora che fu liberata da una fistola

[2976] 10. Adomandata questa testimonia chi furono quelle Sore guarite da la beata Chiara col segno de la croce, disse che fu sora Benvenuta de madonna Diambra, la quale, avendo avuta per dodici anni una piaga grande sotto el braccio la quale se chiamava fistola, fattoli dalla preditta madonna lo segno de la croce con la orazione del Signore, cioè el Pater nostro, fu liberata da essa piaga.

[2977] 11. Anche disse che sora Amata, monaca del detto monasterio, era gravemente inferma de idropisia e de febbre, et aveva el ventre grandissimo.

Recevuto che ebbe dalla santa Madre lo segno de la croce, et avendola toccata con le mani sue, la mattina seguente fu guarita, in tanto che li rimase el corpo piccolo, come de una persona ben sana.

Adomandata come lo sapesse, respose che essa vide quando la santa Madre li fece lo segno de la croce et toccolla, e vide che era stata longo tempo innanzi inferma, e lo dì seguente preditto e così da poi la vide sana.

[2978] 12. De frate Stefano liberato, disse quello medesimo che aveva detto sora Benvenuta, testimonia de sopra.

[2979] 13. Anche disse che tanto fu amatrice de la povertà, che quando li elemosinarii del monasterio reportavano per limosina li pani sani, essa reprendendoli li ricercava, dicendo: « Chi ve ha dati questi pani sani? ».

E questo diceva perché amava più recevere per elemosina li pani rotti che li sani.

[2980] 14. E mai non podde essere indotta né dal Papa, né dal vescovo Ostiense, che recevesse possessione alcuna.

E lo Privilegio de la povertà, lo quale li era stato concesso, lo onorava con molta reverenzia et guardavalo bene e con diligenzia, temendo de non lo perdere.

Come santa Chiara liberò uno mammolo da la febbre

[2981] 15. Anche disse la preditta testimonia che uno mammolo, figliolo de messere Giovanni de maestro Giovanni, procuratore de le Sore, aveva la febbre gravemente; lo quale fu menato alla preditta Madre santa Chiara: e, recevuto che ebbe da lei lo segno de la croce, fu liberato.

Adomandata come lo sapesse, respose: perché fu presente quando lo mammolo venne e quando la beata Madre lo toccò e feceli lo segno de la croce.

Adomandata se quello mammolo allora aveva la febbre e se essa lo vide da poi guarito, respose che pareva, e così se diceva, che esso allora aveva la febbre e da poi non lo vide più, perché el mammolo uscl allora del monasterio; ma el padre suo li disse che subito fu guarito.

Come liberò sora Andrea da le scrofole

[2982] 16. Disse anche essa testimonia che, patendo una delle Sore, chiamata sora Andrea da Ferrara, le scrofole nella gola, la preditta madonna Chiara cognobbe per spirito che essa era molto tentata per volerne guarire.

Unde, una notte, essendo essa sora Andrea de sotto nel dormitorio, in tale modo e sì fortemente se strense la gola con le proprie mani, che perdette el parlare: e questo cognobbe la santa Madre per spirito.

Unde incontanente chiamò essa testimonia, la quale dormiva lì appresso e disseli: « Descende presto de sotto nel dormitorio, ché sora Andrea sta inferma gravemente; scaldale uno ovo e daglielo a bere; e come avrà riavuto lo parlare, menala a me ».

E così fu fatto.

E recercando essa madonna de essa sora Andrea che avesse avuto o che avesse fatto, essa sora Andrea non li voleva dire.

Unde la memorata madonna li disse ogni cosa per ordine come li era intervenuto.

E questo fu divulgato intra le Sore.

Come liberò una Sora dalla surdità e lo monasterio dalli Saraceni

[2983] 17. Anche disse essa testimonia che madonna Chiara liberò una sora, chiamata sora Cristiana, da una surdità de una orecchia, la quale aveva sostenuta longo tempo.

[2984] 18. Anche disse che, al tempo della guerra de Assisi, temendo molto le Sore lo advenimento de quelli Tartari e Saraceni ed altri inimici de Dio e de la santa Chiesa, la predetta beata Madre le incominciò a confortare, dicendo: « Sorelle e figliole mie, non vogliate temere, però che, se Iddio sarà con noi, li inimici non ce potranno offendere.

Confidateve nel Signore nostro Iesu Cristo, però che esso ce liberarà.

Et io voglio essere vostra recolta che non ne faranno alcun male: e se essi verranno, ponete me innanti a loro ».

Unde uno dì, sopravvenendo li inimici alla destruzione della città de Assisi, certi Saraceni montarono sopra lo muro del monasterio e descesero nel chiostro; unde le preditte sore temevano grandemente.

Ma la santissima Madre tutte le confortava e desprezzava le forze loro, dicendo: « Non vogliate temere: però che non ce potranno nuocere ».

E, detto questo, recurse allo adiutorio della usata orazione.

La forza de la quale orazione fu tanta che l'inimici preditti Saraceni senza fare alcuna lesione se partirono come fossero stati cacciati, in tanto che non toccarono alcuno de la casa.

Adomandata come sapesse le predette cose, respose: perché ce era stata presente.

Adomandata del mese e del dì, disse che non se recordava.

[2985] 19. Anche disse che, quando Vitale de Aversa, mandato da lo imperatore con grande esercito venne ad assediare la città de Assisi, se temeva molto, secondo che ad essa madonna Chiara era stato referito, che la città ( non ) fosse presa e pericolata, però che esso Vitale aveva detto che non se parteria per fino che non avesse preso la città.

Le quali cose avendo intese essa madonna, confidandose della potenzia de Dio, fece chiamare tutte le Sore e fecese portare de la cenere, e con essa coperse tutto lo capo suo, lo quale se aveva fatto tondire.

E poi essa medesima pose la cenere sopra li capi de tutte le Sore, e comandò loro che tutte andassero alla orazione, ad ciò che lo Signore Dio liberasse la città preditta.

E così fu fatto; imperò che lo dì sequente de notte, lo detto Vitale se partì con tutto lo suo esercito.

[2986] 20. Anche disse essa testimonia che, essendo la preditta madonna et santa Madre presso alla morte, una sera de notte seguendo el sabato, essa beata Madre incominciò a parlare, dicendo così: « Va' secura in pace, però che averai bona scorta: però che quello che te creò, innanti te santificò; e poi che te creò, mise in te lo Spirito Santo e sempre te ha guardata come la madre lo suo figliolo lo quale ama ».

Et aggiunse: « Tu, Signore, sii benedetto, lo quale me hai creata ».

E molte cose disse parlando de la Trinità, così sutilmente che le Sore non la potevano bene intendere.

[2987] 21. E dicendo essa testimonia ad una Sora che era lì: « Tu, che hai bona memoria, tieni bene a mente quello che la madonna dice »: et essa madonna udì quella parola e disse alle Sore che erano lì presenti: « Tanto terrete a mente queste cose, che ora dico, quanto ve concederà quello che me le fa dire ».

[2988] 22. Anche una Sora, chiamata Sora Anastasia, domandò ( ad ) essa madonna con chi o a chi parlava quando disse le prime parole dette de sopra; a la quale essa respose: « Io parlo a l'anima mia ».

[2989] 23. Et aggiunse essa testimonia che per tutta la notte de quello dì, nel quale essa passò de questa vita, ammonì le Sore predicando a loro.

E nella fine fece la confessione sua tanto bella e bona, che essa testimonia non la aveva mai udita tale.

E questa confessione fece perché dubitava ( non ) avere offeso in qualche cosa la fede promessa nel battesimo.

[2990] 24. Et messere Innocenzio papa la venne a visitare essendo inferma gravemente.

Essa disse poi alle Sore: « Figliole mie, rendete laude a Dio, però che el cielo e la terra non basterà a tanto benefizio che ho recevuto da Dio, imperò che oggi ho recevuto Lui nel Santo Sacramento et anche ho veduto lo suo Vicario ».

Adomandata come sapesse le dette cose, respose: perché le vide e fu presente.

Adomandata quanto tempo fu questo, innante alla morte de essa madonna Chiara, respose: pochi dì.

[2991] 25. Disse anche la detta testimonia che essa madonna Chiara fu tanto sollicita nella contemplazione, che nel dì del venerdì santo, pensando essa sopra la passione del Signore, stette quasi insensibile per tutto quello dì et grande parte de la notte seguente.

[2992] 26. Del vaso de l'olio disse quello medesimo che avevano detto le testimonie sopra dette con giuramento per udito.

[2993] 27. Anche adomandata de le altre Sore che furono guarite, respose che ne erano state guarite più, le quali poi erano morte.

De li presagi de le cose da venire

[2994] 28. Anche disse la detta testimonia che essa madonna Chiara riferì alle Sore che, quando la sua madre era gravida de lei, andò nella chiesa e, stando denante alla croce, mentre che attentamente orava, pregando Dio che la sovvenisse et adiutasse nel periculo del parto, audl una voce che le disse: a Tu parturirai uno lume che molto illuminerà el mondo ».

[2995] 29. Riferiva anche essa madonna Chiara che una volta, in visione, le pareva che essa portava a santo Francesco uno vaso de acqua calda, con uno asciugatoio da asciugare le mani.

E saliva per una scala alta: ma andava così leggeramente, quasi come andasse per piana terra.

Et essendo pervenuta a santo Francesco, esso santo trasse dal suo seno una mammella e disse ad essa vergine Chiara: « Vieni, ricevi e suggi ».

Et avendo lei succhiato, esso santo la ammoniva che suggesse un'altra volta; et essa suggendo, quello che de il suggeva era tanto dolce e dilettevole che per nessuno modo lo poteria esplicare.

Et avendo succhiato, quella rotondità ovvero bocca de la poppa, donde esce lo latte, remase intra li labbri de essa beata Chiara; e pigliando essa con le mani quello che li era remaso nella bocca, le pareva che fusse oro così chiaro e lucido, che ce se vedeva tutta, come quasi in uno specchio.

Del mirabile audito de santa Chiara

[2996] 30. Narrava ancora la preditta madonna Chiara come, ne la notte de la Natività del Signore prossimamente passata, non potendo essa per la grave infermità levarse del letto per intrare nella cappella, le Sore andaro ( no ) tutte al Mattutino al modo usato, lassando lei sola.

Allora essa madonna suspirando disse: « O Signore Dio, ecco che so' lassata sola ad te in questo loco ».

Allora subitamente incominciò ad udire li organi e responsori e tutto lo offizio delli frati della chiesa de santo Francesco, come se fusse stata lì presente.

[2997] 31. Questi e molti altri miraculi per detto et udito riferiva questa testimonia de la sopraddetta madonna Chiara, la quale fu prima Madre et Abbadessa del monasterio de Santo Damiano, e fu la prima in esso Ordine.

Nobile de generazione e parentado, e ricca nelle cose del mondo: la quale tanto amò la povertà, che tutta la sua eredità vendette e distribul alli poveri.

E tanto amò esso Ordine, che non volle mai lasciare una minima cosa circa la osservanzia del preditto Ordine, eziandio quando stava inferma.

[2998] 32. E nella fine de la vita sua, chiamate tutte le Sore sue, lo' raccomandò attentissimamente lo Privilegio de la povertà.

E desiderando essa grandemente de avere la regola de l'Ordine bollata, pure che uno dì potesse ponere essa bolla alla bocca sua e poi de l'altro dl morire: e come essa desiderava, così le addivenne, imperò che venne uno frate con le lettere bollate, la quale essa reverentemente pigliando, ben che fusse presso alla morte, essa medesima se puse quella bolla alla bocca per baciarla.

E poi lo dì sequente passò de questa vita al Signore la preditta madonna Chiara, veramente chiara senza macula, senza obscurità de peccato, alla clarità de la eterna luce.

La quale cosa essa testimonia e tutte le Sore e tutti li altri che cognobbero la santità sua tengono indubitatamente.

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