Leggenda di Santa Chiara Vergine

Lettera di introduzione

indirizzata al Sommo Pontefice sulla Leggenda di santa Chiara vergine

[3149] Come se il mondo invecchiato fosse oppresso dal peso degli anni, si era annebbiata la visione di fede, si era fatta incerta ed oscillante la condotta di vita e languiva nel fervore ogni virile attività.

Anzi, alle scorie lasciate dallo scorrere del tempo, si aggiungevano anche le scorie lasciate dai vizi.

[3150] Ed ecco, Dio che ama gli uomini, dal segreto della sua misericordia provvide a suscitare nella Chiesa nuovi Ordini religiosi, procurando per loro mezzo un sostegno alla fede come pure una norma per riformare i costumi.

Non esiterei a chiamare i nuovi fondatori, con i loro veri seguaci, luce del mondo, indicatori della via, maestri di vita: in loro, infatti, spuntò sul mondo che si avviava al tramonto quasi un fulgore di sole al mezzodì, onde veda la luce chi cammina nelle tenebre.

[3151] Anche al sesso più debole conveniva avere un aiuto: perché, incappato nel gorgo della libidine, era trascinato al peccato da non minore volontà, anzi maggiormente ve lo sospingeva la fragilità sua propria.

Perciò Dio misericordioso suscitò la venerabile vergine Chiara e in lei fece splendere alle donne una chiarissima lampada: e tu, Padre beatissimo, ascrivendola al novero dei Santi, spinto dalla forza e dall'evidenza dei miracoli, hai posto questa lampada sul candelabro, perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa.

Te onoriamo come padre di questi Ordini; in te riconosciamo colui che li ha fatti crescere; te veneriamo come protettore e signore: te, che sei sollecito del governo universale della massima nave, senza trascurare la cura particolare e premurosa anche della piccola navicella.

[3152] Piacque dunque alla signoria vostra ingiungere a me, per quanto dappoco, di compilare il testo da leggere della vita di santa Chiara, dopo averne esaminati gli Atti: un'opera, veramente, che avrebbe spaventato la mia imperizia nello scrivere, se l'autorità del Pontefice non mi avesse di persona più e più volte ribadito il comando.

Disponendomi, quindi, ad eseguire quest'ordine, non ritenni metodo sicuro attenermi solo agli elementi datimi da leggere, che trovavo incompleti: perciò mi rivolsi ai compagni del beato Francesco e allo stesso monastero delle vergini di Cristo, meditando frequentemente in cuor mio quella norma, che non è possibile redigere in modo conforme a verità una storia se non a coloro che ne sono stati testimoni oculari, o almeno che l'hanno sentita raccontare da testimoni diretti.

Costoro, ripeto, mi hanno informato più ampiamente, nel rispetto della verità e nel timore del Signore: e raccolte alcune notizie, omessene molte altre, ho steso l'insieme in uno stile facile e piano: perché, quando farà piacere alle vergini leggere le meraviglie della vergine Chiara, non avvenga che l'intelligenza, non affinata da cultura, si sperda nella tortuosità del linguaggio.

[3153] Seguano dunque gli uomini i nuovi seguaci del Verbo Incarnato: imitino le donne Chiara, impronta della Madre di Dio, nuova guida delle donne.

A voi, poi, santissimo Padre, come rimane in tale materia piena autorità di correggere, togliere e aggiungere, cosi in tutto e per tutto la mia volontà si sottomette, concorda con la vostra e la sollecita con insistenza.

Che il Signore Gesù Cristo vi conceda salute e prosperità, ora e in avvenire.

Amen.

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