Leggenda di Santa Chiara Vergine

Un secondo miracolo ancora: la liberazione della città

[3203] 23. In altro tempo Vitale d'Aversa, uomo assetato di gloria e coraggioso in battaglia, guidò l'esercito, di cui era capitano, contro Assisi.

Per la qual cosa spogliò la contrada di alberi, devastò tutte le vicinanze e infine pose stabile assedio alla città.

Con minacciose parole dichiara che non se ne andrà in alcun modo di lì, finché non si sia impadronito della città stessa.

E già si era pervenuti a tal punto che si temeva imminente la caduta della città.

Quando lo venne a sapere Chiara, serva di Cristo, fu scossa da profondo dolore e, chiamate a sé le sorelle, disse: « Da questa città riceviamo ogni giorno molti beni, carissime figlie: sarebbe grande empietà non portarle soccorso, come possiamo, ora che è il momento opportuno ».

Comanda di portare della cenere, comanda alle sorelle di scoprirsi il capo.

E lei per prima, scopertosi il proprio, lo cosparge di molta cenere; poi depone la cenere sulla testa delle altre.

« Andate dal Signore nostro - dice - e domandategli con tutto il cuore la liberazione della città ».

A che soffermarmi sui singoli particolari?

a che ricordare le lacrime delle vergini, le preghiere violente?

Dio misericordioso, il mattino seguente, dà con la tentazione, anche la via d'uscita: in modo che, tutto disperso l'esercito, anche quell'uomo superbo è costretto ad andarsene, contrariamente ai suoi disegni, e a smettere di tormentare oltre quella terra.

Egli stesso, infatti, il capitano di guerra, poco dopo fu ucciso di spada.

Indice