Leggenda di Santa Chiara Vergine

Liberazione di ossessi

[3263] 50. Un bambino di nome Giacomino, di Perugia, appariva non tanto ammalato, quanto piuttosto posseduto da un pessimo demonio.

Ora, infatti, si gettava disperatamente nel fuoco, ora si dibatteva a terra, ora mordeva pietre fino a rompersi i denti, così da ferirsi miseramente la testa e insanguinarsi il corpo.

Storcendo la bocca, sporgeva fuori la lingua e così facilmente si raggomitolava in tutte le membra da accavallare spesso una gamba sul collo.

Per due volte ogni giorno questa follia tormentava il bambino, e due persone non riuscivano a impedirgli di denudarsi.

Si cerca un rimedio tra gli esperti di medicina, ma non si trova nessuno che sia in grado di provvedervi.

Il padre, di nome Guidolotto, non avendo trovato tra gli uomini rimedio alcuno a tanta grave disgrazia, si rivolge ai meriti di santa Chiara.

« O vergine santissima - prega - o Chiara venerata dal mondo, a te offro in voto il misero mio figlio, da te imploro con ogni supplica la sua guarigione ».

Si affretta, pieno di fede, al suo sepolcro e, ponendo sulla tomba della vergine il bambino che aveva recato con sé, subito, mentre domanda soccorso, lo ottiene.

Il bambino viene infatti immediatamente liberato da quella infermità e da lì in poi non è più tormentato da simile male.

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