Massimo

... il confessore

Teologo e mistico bizantino, santo ( Costantinopoli ca 580 - Schemari, Caucaso 662 ); festa: 21 gennaio per la Chiesa greca, 13 agosto per la Chiesa latina.

La vita di questo monaco si svolse in tempi segnati da grande precarietà.

Tendenze teologiche e rivendicazioni di autonomia concorrevano a creare tensioni fra Costantinopoli e la periferia dell'impero bizantino.

Sul piano teologico il nodo in questione era, ancora una volta, l'integrità dell'umanità di Gesù, che si pretendeva priva di volontà ed energia propria, o, almeno, assorbite nella divinità.

Massimo fu condotto da una progressiva meditazione delle Scritture e dallo studio degli scritti dei Padri della Chiesa a opporsi sempre più decisamente a questa riduzione.

Ai suoi occhi compromettere la verità dell'incarnazione è abdicare alla specificità della fede e della vita cristiana.

Introducendo nella storia della libertà umana la modalità filiale e fraterna attraverso la verità della sua incarnazione, il Figlio di Dio rinnova la nostra natura secondo la carità.

Così proprio divinizzandoci, ossia introducendoci nella sua relazione filiale con Dio, il Padre, Gesù ci umanizza.

Il pensiero di Massimo è espresso sovente in formule dense e difficili perché vuole rendere conto, alle sottili domande del pensiero greco, della ricchezza e della specificità della fede cristiana.