Cantici

Cantico dei Cantici

Libro poetico della Bibbia, che esprime allegoricamente l'amore di Dio per il suo popolo.

Secondo l'uso della lingua ebraica significa "il Cantico per eccellenza", "il Cantico sommo".

È una breve composizione poetica di 117 versetti, la cui origine è tuttora ampiamente dibattuta dagli studiosi.

Le proposte di datazione oscillano lungo un arco di tempo che va dall'epoca salomonica ( sec. X a.C. ) all'epoca ellenistica ( sec. I a.C. ).

Alla tesi tradizionale di una composizione unitaria dell'opera, si affianca l'ipotesi di una successiva elaborazione e redazione finale di un'antica collezione di canti d'amore anonimi.

L'immagine nuziale, che ritorna con frequenza nell'Antico Testamento per illustrare l'amore di Dio per il suo popolo, trova la sua più alta espressione nel Cantico dei cantici.

Il sinodo ebraico di Jamnia ( Javné ) del 90 d.C. fissò il canone dei libri biblici e vi incluse il Cantico, accogliendo la difesa di questo testo fatta da rabbi 'Aqivà, il quale nel suo commento a questo libro dichiarava:

"Tutte le Scritture sono sante, ma il Cantico dei cantici è il santo dei Santi" ( Mishnà Jadajìm 3,5 ).

In questo cantico d'amore la tradizione giudaica prima e quella cristiana poi hanno visto una parabola dell'amore di Dio per gli uomini, una profezia della sua venuta in mezzo a noi.

I Padri della Chiesa d'Oriente e d'Occidente ereditarono la lettura allegorica giudaica arricchendola di un'ulteriore valenza: lo sposo atteso, cercato, è il Cristo che si consegna alla sua sposa, la Chiesa o il singolo credente.

La critica odierna è attenta a non vanificare il senso letterale del testo; l'amore umano da esso cantato è segno di infinito, di pienezza, di totalità, e rimanda all'amore supremo tra Dio e la sua creatura.

Il cantico di Maria si ispira al cantico di Anna ( 1 Sam 2,1-10 ) e a molti altri passi dell'A. T.

Oltre i principali accostamenti letterali sottolineati dalle referenze marginali, si noteranno i due grandi temi:

1 - dei poveri e dei piccoli soccorsi a scapito dei ricchi e dei potenti ( Sof 2,3+; Mt 5,3+ )

2 - di Israele oggetto del favore divino ( Dt 7.6+ ), in seguito alla promessa fatta ad Abramo ( Gen 15,1+; Gen 17,1+ ).

Luca ha dovuto trovare questo cantico nell'ambiente dei « poveri », dove forse veniva attribuito alla figlia di Sion: egli ha ritenuto conveniente porlo sulle labbra di Maria, inserendolo nel suo racconto in prosa.

Lc 1,46.67

Il Nunc Dimittis, a differenza del Magnificat e del Benedictus, sembra sia stato composto dallo stesso Luca, con il particolare aiuto di testi di Isaia.

Dopo i primi tre versi che riguardano Simeone e la sua morte vicina, gli altri tre descrivono la salvezza universale portata dal Messia Gesù: una illuminazione del mondo pagano che ha avuto inizio dal popolo eletto e ridonderà a sua gloria.

Lc 2,29

Catechismo della Chiesa Cattolica

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