Galati

Lettera ai …

Lettera apostolica del Nuovo Testamento, di s. Paolo apostolo.

Paolo ci lascia intendere poche cose circa i propri rapporti con la comunità della Galazia, nella zona centro-settentrionale dell'attuale Turchia.

È stato lui ad annunciare il Vangelo ( 1,8 ) a pagani che servivano gli idoli, gli astri e le potenze cosmiche ( 4,8-10 ) e che hanno accolto positivamente la predicazione di Paolo e si sono fatti battezzare ( 3,26-27 ).

Paolo è quindi ripassato nelle comunità per confermarle nella fede ( At 18,23 ).

Durante un soggiorno a Efeso viene informato della nuova e allarmante situazione creatasi nelle comunità galate.

All'interno della comunità si sono infiltrati "alcuni che turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo" ( 1,7 ).

Essi hanno stregato i galati ( 3,1 ), vogliono imporre loro l'osservanza della legge ( 3,2; 4,21; 5,4 ) e li inducono all'eccessiva attenzione a un calendario ( 4,10 ), rigettandoli così nel loro passato pagano ( 4,9 ).

La gravita della situazione si può cogliere da quanto Paolo dice in 3,3; 5,1-2.7.

E così, probabilmente nell'autunno del 56 o del 57 Paolo invia dalla Macedonia questa lettera profondamente personale e battagliera, redatta in tono appassionato e veemente, sotto la spinta dell'emozione.

Nella lettera parla di se stesso, ma l'apologia è rivolta al Vangelo e non alla propria persona ( 1,11 ).

Il principale interesse della lettera è dottrinale: nello scritto è abbozzato il tema centrale della riflessione teologica di Paolo, la giustificazione per mezzo della fede in Gesù Cristo; solo la morte di Cristo procura la giustificazione agli uomini, non la circoncisione e l'osservanza della legge.

Viene così riaffermata la centralità salvifica di Cristo posta in discussione dagli agitatori giudaizzanti.