Settanta

( LXX ). In latino: « Septuaginta »; talvolta si dice anche « Versione alessandrina ».

È la più antica e comune traduzione greca dell'AT, il cui nome risale alla leggenda secondo cui essa fu compiuta ad Alessandria d'Egitto da 72 sapienti giudei in 72 giorni.

Tale traduzione fu completata prima del 150 a.C., ed ebbe subito molta autorità presso gli Ebrei della diaspora.

Essa è inoltre molto citata dagli autori del NT.

versione della Bibbia dei …

È così chiamata la più antica e più diffusa traduzione greca dell'Antico Testamento ( viene spesso indicata anche con il numero romano LXX ).

Il prologo del libro del Siracide testimonia che intorno al 135 a.C. l'Antico Testamento era già stato tradotto quasi integralmente in greco.

Il nome "Settanta" risale a una leggenda contenuta nella Lettera di Aristea, opera di un autore ebraico del II sec. B.C.; essa narra che 72 anziani, scelti tra le dodici tribù di Israele, furono incaricati di tradurre la Torà in greco a uso degli ebrei di lingua greca che vivevano al di fuori della Terra di Israele.

I 72 anziani avrebbero lavorato per 72 giorni alla loro traduzione, giungendo a un pieno accordo su ogni punto.

La cifra 70 o 72 indica nella tradizione ebraica il numero delle nazioni pagane.

Gli autori del Nuovo Testamento citano l'Antico Testamento secondo questa versione dei Settanta, che nel passaggio dall'ebraico al greco si è arricchita di interpretazioni nuove del testo biblico.

Verso la fine del sec. I il giudaismo abbandonò la traduzione dei Settanta ormai divenuta la Bibbia dei cristiani.

Alcuni libri della Scrittura, detti deuterocanonici, ci sono pervenuti soltanto in questa versione greca ( 1 e 2 Maccabei, Giuditta, Tobia, Sapienza, Siracide, Baruc e parti dei libri di Ester e Daniele ); accolti dalle Chiese cattolica e ortodossa, sono considerati apocrifi dalle Chiese protestanti.

Fino alla metà del IV sec., tuttavia, la Settanta costituì la Bibbia di tutti i cristiani; fu questa il testo letto e commentato dai Padri della Chiesa.

Studi recenti tendono a rivalutare la versione dei Settanta considerata in alcuni casi più attendibile del testo ebraico.

Concilio Ecumenico Vaticano II

Antichissima traduzione greca del V. T. fatta proprio dalla Chiesa Dei verbum 22