Sinagoga

Prestito dal greco synagoghé, "raccolta", "riunione", è il luogo in cui convengono gli Ebrei per la preghiera e per la lettura dei testi biblici.

Le sinagoghe erano distribuite nei singoli luoghi in cui si trovavano comunità giudaiche e sostituivano, per le esigenze devozionali, il Tempio di Gerusalemme, che permaneva rigorosamente unico e restava la sola sede per l'offerta dei sacrifici.

Centro vitale dell'edificio, disposto in modo che i fedeli fossero rivolti verso Gerusalemme, era l'armadio in cui venivano custoditi i rotoli sacri: in mancanza di un corpo sacerdotale ufficiale, a presiedere i commenti erano deputate persone capaci ( rabbini ), che solevano offrire la parola anche ad ospiti che apparissero atti a portare un messaggio illuminante sulla Scrittura e sulla vita: così vi predicarono sovente anche Gesù e gli Apostoli.

Questi incontri regolari ogni sabato costituivano la base della formazione e dell'istruzione del popolo, come furono il fermento che ne permise la permanenza unitaria lungo i secoli.

Alcune di queste sinagoghe spiccarono per lusso e per valore d'arte: famosa fra tutte quella di Dura-Euròpos, città mesopotamica sulla riva destra dell'Eufrate.

La parola greca significa « riunione, assemblea ».

Nel linguaggio religioso, essa è venuta ad indicare l'assemblea o riunione dei Giudei, e divenne sinonimo di « comunità giudaica » ( specie della diaspora ).

Col termine Sinagoga si indica però pure il luogo in cui tale comunità si riunisce anche oggi, non per celebrare il sacrificio, ma per ascoltare la proclamazione della Sacra Scrittura ( l'AT ) e la sua spiegazione, e per la preghiera.

L'assemblea di culto ebraica e l'edificio in cui si raduna.

Il termine deriva dal greco synagoghé ( convocazione, assemblea ), che traduce l'ebraico bet ha-keneset ( casa di adunanza ).

Essa ha anche la funzione di luogo di studio della Torà scritta e orale.

Le sue origini risalgono all'esilio babilonese ( sec. VI a.C. ), in cui assicurò il mantenimento del culto e dell'autocoscienza nazionale in assenza del Tempio di Gerusalemme.

Il Nuovo Testamento attesta la presenza di numerose sinagoghe in Palestina e nella stessa Gerusalemme; una sinagoga era anche all'interno del Tempio ( in essa Gesù a dodici anni si trattiene a discutere con i dottori della legge, Lc 2,41-50).

Dopo la distruzione del Tempio ( 70 d.C. ) da parte dei romani, le sinagoghe sono diventate la struttura portante del giudaismo rabbinico.