Meditazioni per le domeniche dell'anno

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MD 33

II Domenica dopo Pasqua
( Gv 10,11-16 )

Comportamento degli insegnanti verso gli alunni

1 Nel Vangelo odierno Gesù Cristo stabilisce un paragone tra chi ha cura d'anime e un buon pastore che si prende molta cura delle sue pecore.

Una delle principali qualità che deve avere, secondo il Salvatore, è conoscerle tutte ( Gv 11,14 ) e distintamente.

Questa deve essere una delle principali attenzioni di chi si dedica all'istruzione degli altri: deve conoscere quelli che gli sono affidati e deve discernere bene come comportarsi con ognuno di essi: trattare alcuni con maggiore dolcezza, altri con maggiore fermezza; usare molta pazienza con alcuni, sollecitare e incoraggiare gli altri; rimproverare, e anche punire, i riottosi per portarli a correggersi dei loro difetti; sorvegliare, infine gli incostanti per impedire che si perdano o si smarriscano.

Un così diverso comportamento dipende dalla conoscenza e dal discernimento degli spiriti; discernimento che dovete chiedere spesso e insistentemente a Dio, perché vi conceda questa importante qualità che è assolutamente indispensabile per dirigere le anime.

2 Ma - continua Gesù - è anche necessario che le pecore conoscano il loro pastore ( Gv 10,14 ) per poterlo seguire.

Due sono le qualità necessarie a chi ha responsabilità pastorali, qualità che debbono essere in lui molto evidenti.

Se vuole essere modello degli altri deve, innanzi tutto, essere molto virtuoso: se non conosce lui la strada giusta, come faranno gli altri a seguirlo senza smarrirsi?

Deve poi amare teneramente le anime che gli sono state affidate e avere molto a cuore tutto ciò che può ledere o ferire le pecore.

E così anche le pecore ameranno il loro pastore e staranno volentieri in sua compagnia, perché trovano in lui riposo e sollievo.

Volete che gli alunni siano virtuosi? siatelo voi per primi, perché li persuaderete molto più con l'esempio di una vita saggia e modesta, che con tutte le belle parole che potrete dire loro.

Volete che siano silenziosi?

Cominciate a stare zitti voi.

Lo stesso si può dire della modestia: essi saranno modesti e riservati nella misura in cui lo sarete voi.

3 Il gregge di Gesù Cristo ha ancora un obbligo: ascoltare la voce del suo pastore ( Gv 10,16 ).

Il vostro dovere è, dunque, insegnare ai ragazzi che ci sono affidati, ed è un dovere di tutti i giorni.

Essi debbono ascoltare la vostra voce; ma che il vostro insegnamento sia conforme al loro livello, altrimenti sarebbe inutile.

Dovete perciò studiare il modo e abituarvi a rendere comprensibili le domande e le risposte, quando fate il catechismo, che dovete spiegare con esattezza, ma anche con un linguaggio comprensibile.

Quando esortare gli alunni, parlate con semplicità dei loro difetti, proponete i mezzi per correggerli; fate conoscere le virtù che convengono alla loro età, convincendoli che si possono praticare con facilità; ispirate anche un grande orrore per il peccato e le cattive amicizie.

Suggerite, insomma, tutto ciò che può portarli alla pratica della pietà: è questa la voce che i discepoli devono ascoltare dal loro maestro.

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