Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 127

S. Pietro Celestino ( 1221-1296 )
19 maggio; nuovo calendario: 21 maggio

1 Fin da giovane, san Pietro Celestino sentì una forte attrattiva per la solitudine; si ritirò quindi su un'alta montagna dove visse per tre anni, macerando il suo corpo per metterlo in condizione di resistere alle tentazioni che lo tormentavano e giunse all'eccesso di servirsi, come cuscino, di una ruvida pietra, durante il breve sonno che prendeva.

Ogni giorno il silenzio era il suo elemento; la disciplina, la sua ricreazione; come cintura si serviva di una catena di ferro.

L'orazione, a cui si applicava con grande assiduità, divenne il suo principale esercizio spirituale.

Se il ritiro, la mortificazione e l'orazione sono stati i mezzi di cui questo Santo si è servito per santificarsi, anche voi avete la facilità di servirvene per andare a Dio; il vostro Istituto, infatti, vi dà la possibilità di praticare tutti i giorni questi santi esercizi.

Siate fedeli a queste sante pratiche e siate pur certi che quanto più le amerete e sarete loro fedeli, tanto più riuscirete a beneficare le anime dei vostri alunni.

2 Fu proprio l'eminente santità di questo grande servo di Dio che spinse i cardinali a sceglierlo, in sua assenza, per governare la Chiesa.

Ma appena egli ne fu al corrente fuggì lontano; inutilmente però, perché essi lo costrinsero ad accettare la nomina.

Celestino rimase un umile religioso e come cavalcatura usò sempre un asinello.

Non interruppe la sua austerità neanche quando fu incoronato Papa; anche quando fu innalzato a quella carica, visse sempre ritirato.

È così che bisogna comportarsi, pur vivendo in mezzo al mondo, se vogliamo salvarci e conservarci nella pietà.

Il vostro ufficio vi obbliga ad avere qualche rapporto con il mondo; e va bene, ma state attenti a non prenderne lo spirito e ad avere sempre, per non corrompervi, un atteggiamento modesto e riservato.

Siate sempre di edificazione al prossimo, cercando di ispirare la pietà, soprattutto agli alunni di cui avete la responsabilità.

3 San Celestino aveva accettato il soglio pontificio controvoglia e, trovandovisi come fuori posto, pensava sempre al suo eremo, sospirando continuamente di raggiungerlo al più presto.

Il fasto della Corte romana lo disgustava e l'obbligo che aveva, come Pontefice Sovrano, di attendere continuamente agli affari esterni, lo metteva in una situazione completamente contraria all'inclinazione che, fin da ragazzo, aveva avuto per la solitudine.

Non potendo più resistere, supplicò i Cardinali di autorizzarlo a dimettersi e abbandonò così la carica di Sommo Pontefice.

È certo che è per ordine divino che dovete attendere al vostro ministero esteriore e che in esso troverete i mezzi per santificarvi.

È anche certo però che esso non deve farvi perdere lo spirito e l'amore per la vita ritirata.

Concedete allora alle vostre occupazioni professionali solo il tempo necessario e quand'esso è finito, rifugiatevi subito negli ambienti della Comunità, per cercare nelle pratiche spirituali il vero vostro conforto.

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