Meditazioni per le principali feste dell'anno

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MF 154

San Lorenzo ( 258 ca )
10 agosto

1 È difficile rendersi conto dell'amore e della stima che san Lorenzo aveva per i poveri.

Questo amore fece sì che appena il santo papa Sisto - di cui era diacono - gli ordinò, mentre andava al martirio, di distribuire ai poveri tutti i beni della Chiesa che egli aveva in custodia, s'affrettò a compiere questo dovere ed esaurì completamente il tesoro della Chiesa.

Diede poi prova della sua straordinaria stima per i poveri, quando l'Imperatore, avendo saputo che era lui a custodire questo tesoro, gli chiese di consegnarglielo.

Lorenzo radunò allora i poveri e, mostrandoli all'Imperatore, disse che erano essi il tesoro della Chiesa.

Ammiriamo la grande fede di questo Santo, fede che lo spingeva a considerare i poveri come un tesoro, cioè come ciò che c'è di più ricco e degno di maggiore considerazione nella chiesa, perché è più simile a Gesù Cristo.

Entriamo nei sentimenti di questo Santo, perché anche a noi Dio ha affidato la parte più preziosa dei suoi tesori.

2 Non si arriverà mai a lodare abbastanza il desiderio che questo Santo ebbe per il martirio, desiderio che manifestò soprattutto quando san Sisto venne condotto al supplizio, come racconta Ambrogio.

Eccone il testo nell'Ufficio della Chiesa: Dove andate santo Padre, senza vostro figlio?

Volete immolarvi senza l'assistenza del vostro diacono, senza il quale finora non avete mai voluto offrire il divino Sacrificio del Corpo e del Sangue di Gesù Cristo sul santo altare?

C'è qualcosa che vi dispiace in me o mi trovate indegno del mio ministero?

Ma come! Mi avete dato l'incarico di distribuire il Sangue di Cristo ed ora mi rifiutate di accompagnarvi mentre andate a spargere il vostro?

Lorenzo che, più ancora che nella parole, era ardente nel cuore, fu interrotto dal Papa Sisto, il quale gli predisse che, tre giorni dopo, avrebbe anch'egli sofferto crudeli tormenti.

Sarà mai possibile che anche noi avremo un grande desiderio di soffrire, come questo Santo l'ha avuto per il martirio?

Chiediamo questa grazia al Signore per intercessione di san Lorenzo.

3 Con il suo martirio, san Lorenzo convinse tutti che questo desiderio del martirio era vero, difatti l'affrontò con grande gioia.

Quando l'Imperatore, considerando un'offesa ingiuriosissima il modo con cui il giovane diacono si era comportato con lui ( presentandogli i poveri come il tesoro della Chiesa ) lo fece tormentare con tenaglie, pettini di ferro e lame infuocate che gli bruciavano i fianchi, egli accettò tutto gioiosamente.

E allora, vedendo che resisteva ed era addirittura allegro in mezzo a quegli atroci tormenti, lo fece distendere su una graticola di ferro, dove fece bruciare il suo corpo a fuoco lento, per vedere se riusciva a scuotere la sua costanza.

Ma, al contrario, il fuoco accrebbe ancor più la sua gioia e la fiamma interiore che lo consumava.

Quando il suo corpo era arrostito a metà, disse al tiranno di farlo rivoltare dall'altra parte, perché quando fosse ben cotto avrebbe potuto farne un buon pasto.

Cosa si può dire di una tale costanza?

Sarà un motivo per fare accrescere in noi l'amore per le sofferenze?

Siamo nati per soffrire e quindi ci toccherà vivere soffrendo a morire soffrendo.

Preghiamo allora san Lorenzo perché ci ottenga da Dio queste sante disposizioni.

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