Regole

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Come debbono comportarsi i fratelli verso se stessi, i Confratelli e le persone estranee

1 Nessun Fratello, neanche il Fratello Direttore - e per nessun motivo - è autorizzato ad insegnare nelle altre scuole cittadine.

I Fratelli che insegnano in casa si recheranno in classe subito dopo la recita delle tre poste di Rosario, sia di mattino che di pomeriggio, e non si fermeranno in nessuna parte della casa.

Quelli, invece, che vanno ad insegnare fuori, usciranno subito dopo la recita delle litanie.

2 Andando e tornando da scuola non entreranno in nessuna abitazione, tranne che glielo abbia comandato il Fratello Direttore, se egli lo riterrà necessario.

3 Giunti a scuola, i Fratelli andranno nella loro aula e qui aspetteranno, in silenzio e seduti in cattedra, di fare la preghiera d'inizio.

Attenderanno, nel frattempo, alla lettura del Nuovo Testamento; si regoleranno nello stesso modo al termine della scuola.

Usciti i loro alunni, resteranno in aula finché siano usciti quelli dell'ultima classe.

4 I Fratelli non lasceranno mai il loro posto a scuola, tranne che la necessità di farlo sia urgente.

5 Finché dura la scuola non terranno nulla tra le mani.

Non esistono pretesti validi in proposito.

6 Ugualmente non leggeranno altri libri al di fuori di quelli usati dagli alunni in classe e solo durante il tempo che debbono averli in mano per seguire la lezione.

7 Se vedono carte o fogli stampati o qualsiasi altro libro tra le mani di un alunno, al di fuori di quello usato per la lezione, non li leggeranno finché sono in classe; noteranno solo il titolo al termine della scuola e, se giudicano che vi sia qualcosa di malsano, li porteranno al Fratello Direttore perché li esamini o li faccia esaminare.

8 Durante la recita delle preghiere resteranno sempre seduti in cattedra o in piedi dinanzi ad essa, con atteggiamento grave e molto composto e con le braccia conserte.

In questo atteggiamento di grande modestia interverranno anch'essi, con tono moderato, alla recita delle preghiere.

9 Si controlleranno con grande impegno perché tutto ciò che fanno a scuola sia improntato al bene e alla correttezza.

Nulla deve dare neanche l'apparenza di leggerezza o di passionalità.

10 È risaputo che il silenzio è uno dei mezzi più importanti per assicurare l'ordine di una scuola.

I Fratelli considereranno l'esatta osservanza di esso come una delle principali regole; per ottenerlo debbono spesso riflettere che sarebbe perfettamente inutile richiederne l'osservanza agli alunni e non darne essi l'esempio.

Per meglio riuscirci baderanno a servirsi dei segni che sono in uso nelle nostre scuole.

11 Si controlleranno quindi in continuazione e si imporranno di parlare molto di rado, comunque solo in casi assolutamente necessari e quando non sarà possibile esprimersi con i segni.

Di regola potranno parlare solo in questi casi:

1° quando è necessario correggere un alunno durante la lezione e, in classe, non c'è un altro alunno capace di farlo;

2° durante la spiegazione del catechismo;

3° durante le riflessioni che ogni Fratello è tenuto a fare durante le preghiere del mattino e della sera.

Cercheranno però di parlare sempre con tono moderato di voce.

12 Le porte di comunicazione, tra una classe e l'altra, resteranno sempre aperte e non verranno chiuse, per nessun motivo.

13 I Fratelli insegneranno in aule contigue; la cattedra sarà sistemata in modo che un Fratello possa vedere l'altro.

Perciò nessuno può sentirsi autorizzato a cambiare di posto alla cattedra, ai banchi, alle tavole, né agli altri mobili se non ha avuto ordine dal Fratello Direttore.

14 Però nessun Fratello deve ingerirsi in ciò che avviene in un'altra classe, tranne che ne abbia ricevuto l'incarico dal Fratello Direttore.

Tuttavia se in qualche classe avviene qualcosa di sconveniente e un Fratello lo nota o lo viene a sapere, non mancherà di farne, il giorno stesso, parola al Fratello Direttore.

15 I Fratelli non si metteranno a conversare tra di loro; potranno rivolgersi solo al Fratello a cui il Direttore ha affidato la conduzione della scuola.

16 A scuola non è consentito parlare con gli estranei: può farlo solo chi ne ha ricevuto l'incarico dal Fratello Direttore, a cui renderà conto, il giorno stesso, delle persone che sono venute alla scuola per parlare, dei motivi che ve le hanno condotte e di ciò che s'è detto e fatto.

17 Se qualcuno viene alla scuola per parlare con qualche Fratello inferiore o per fargli visita, questi non potrà farlo, per nessuna ragione al mondo, se il Fratello è in chiesa o ci sta andando ma, scusandosi con molta cortesia, lo indirizzerà all'Ispettore o, in sua assenza, al Primo maestro.

Se invece ad essere richiesti sono proprio il Fratello Direttore o il Primo maestro, essi lo riceveranno, cercando però di sbrigarsi in poche parole.

Se poi si tratta di cose che non riguardano la scuola, si pregherà il visitatore di andarli a trovare alla residenza della Comunità.

18 Avranno libero accesso per visitare la scuola, solo i signori ecclesiastici e le persone autorevoli ".

In questi casi l'Ispettore o il Primo maestro terranno sempre loro compagnia per tutto il tempo della visita.

19 Sarà ugualmente gradita la visita di quegli insegnanti che vogliono imparare a fare scuola purché - s'intende - siano autorizzati dal Fratello Direttore.

20 Sarà invece vietato l'ingresso a signore o signorine, qualunque pretesto accampino.

Unico motivo plausibile potrebbe essere che vengono per visitare gli alunni poveri.

In questo caso saranno accompagnati dal parroco o da qualche altro ecclesiastico a cui è affidato l'incarico dei poveri.

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