Discorsi sul Nuovo Testamento

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Di nuovo sul medesimo capitolo del Vangelo

Sull'umiltà

1 - Tutti quaggiù soffrono e sono oppressi
2 - Dio è umile e tu superbo?

1 - Tutti quaggiù soffrono e sono oppressi

La parola del Signore, tromba della giustizia e della verità, come se fosse in mezzo all'assemblea del genere umano, chiama e dice: Venite da me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò sollievo.

Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete riposo per le anime vostre.

Poiché il mio giogo è dolce e il mio peso è leggero. ( Mt 11,28-30 )

Non ascolti chi non è affaticato, ma chi è affaticato ascolti: Venite da me, voi tutti che siete affaticati e oppressi.

Chi non è oppresso non ascolti; chi invece è oppresso ascolti: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi.

E perché? E io vi darò sollievo. Chiunque è stanco ed oppresso cerca sollievo, desidera riposo.

Ma chi non è affaticato in questo mondo? Mi si dica: chi non si affatica o lavorando o pensando?

Si affatica il povero a causa dei suoi lavori, si affatica il ricco a causa dei suoi pensieri.

Il povero desidera avere ciò che non ha e soffre; il ricco, temendo di perdere ciò che ha, e desiderando aggiungere ciò che non ha, soffre di più.

Tutti invero portano i propri pesi, cioè i peccati di qualsiasi specie, dai quali è oppresso il collo dei superbi e tuttavia, pur sotto un peso tanto grande, si erge borioso e, nonostante sia oppresso dai peccati, si gonfia di superbia.

Ecco perché il Signore dice, che cosa? Io - dice - vi darò sollievo.

Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me.

Che cosa, Signore, impareremo da te? Sappiamo che al principio tu sei il Verbo e il Verbo in Dio, e il Verbo Dio; sappiamo che tutte le cose, quelle visibili e quelle invisibili, sono state fatte per mezzo di te.

Che cosa impareremo da te? a tener sollevato il cielo, a consolidare la terra, a estendere il mare, a espandere l'aria, a riempire tutti gli elementi del mondo di appropriati esseri viventi, a disporre in ordine i secoli, a far volgere il corso dei tempi?

Che cosa impareremo da te? Forse vuoi che impariamo le opere che hai compiute sulla terra?

Ci vuoi forse insegnare queste cose? Impareremo dunque da te a guarire i lebbrosi, a scacciare i demoni, a mandar via la febbre, a comandare al mare e alle onde, a risuscitare i morti? Nemmeno questo, dice.

Di' dunque, che cosa? Che io sono mite e umile di cuore.

Vergognati di fronte a Dio, umana superbia!

È il Verbo di Dio, è Dio, è l'Unigenito di Dio, è l'Altissimo che dice: Imparate da me che sono mite e umile di cuore.

Un'altezza così sublime discende così in basso e l'uomo si erge altero?

Restringiti, umiliati, o uomo, a somiglianza del Cristo umile, per non scoppiare a causa del tuo gonfiarti.

2 - Dio è umile e tu superbo?

Poc'anzi si cantava il salmo, poc'anzi si diceva Alleluia: Chi è pari al Signore nostro Dio che abita nell'alto dei cieli e volge il suo sguardo alle cose umili? ( Sal 113,5-6 )

Volgendo egli lo sguardo verso di te, possa trovarti umile, affinché non ti condanni.

Lo ha detto proprio lui, l'ha proclamato proprio lui, ha chiamato lui stesso il genere umano a questo mezzo di salvezza: Imparate da me - dice - non a creare il mondo; imparate che sono mite e umile di cuore.

Egli era al principio; che cosa c'era di più eccelso? Il Verbo si è fatto uomo. ( Gv 1,1 )

Che c'è di più umile? Egli è il Signore del mondo: che c'è di più sublime?

È appeso alla croce: che c'è di più umile?

Dal momento ch'egli si è umiliato tanto per te, perché tu t'innalzi, ancora insuperbisci, pallone gonfiato?

Dio è umile e tu superbo? Forse, poiché disse: Eccelso è il Signore e guarda le cose umili, ( Gv 1,14 ) tu dici: "A me però non volge lo sguardo".

Chi è più infelice di te, se Dio non ti guarda con benevolenza, ma con disprezzo?

Lo sguardo benevolo è ispirato da compassione, quello di disprezzo è ispirato da disdegno.

Ma forse, poiché il Signore volge lo sguardo alle cose umili, tu credi di poter sfuggire al suo sguardo dato che tu non sei umile, ma sei eccelso, sei superbo.

Quaggiù tuttavia non sfuggirai agli occhi di Dio.

Devi capire che cosa ti dice: Eccelso è il Signore. Eccelso, senza dubbio.

Cerchi forse una scala per vedere come giungere a lui? Cerca il legno dell'umiltà e senz'altro ci arriverai.

Eccelso è il Signore, volge lo sguardo alle cose umili, mentre le cose sublimi ( non credere di poter sfuggire al suo sguardo perché tu sei superbo ) le conosce da lontano. ( Sal 138,6 )

Le conosce, ma da lontano. Lungi dai malvagi è la salvezza. ( Sal 138,6 )

Le cose umili invece come le guarda? Da vicino.

Meravigliosa trovata dell'Onnipotente!

Egli è l'Altissimo, eppure guarda le cose umili da vicino; i superbi sono alti ma l'Altissimo li conosce da lontano.

Il Signore è vicino a coloro che hanno il cuore contrito e salverà gli umili di spirito. ( Sal 119,155 )

Orbene, fratelli, in voi non si gonfi la superbia, ma si dissolva: abbiatene orrore, scacciatela da voi.

Cristo cerca il cristiano umile.

Il Cristo ch'è in cielo, che sta con noi, ch'è stato agli inferi non per esservi trattenuto, ma per aprirli.

Noi abbiamo una guida tanto potente.

Egli siede alla destra del Padre, ma ci raccoglie dalla terra, uno in una maniera e uno in un'altra; uno accordandogli favori, un altro castigandolo; uno col rallegrarlo, un altro col tribolarlo.

Ci raccolga Colui che raccoglie; ci raccolga affinché non ci perdiamo; ci raccolga là dove non ci perderemo, nella regione dei viventi, dove sono riconosciuti i meriti e la giustizia viene premiata.

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