Padri/Agostino/DisNT/072a.txt Sulle parole del Vangelo di Mt Mt 12,41: "Ed ecco, qui c'è uno più grande di Giona" ecc. 1 - I Niniviti ascoltarono il, servo, i giudei uccisero il Signore Se, fratelli miei, desiderassimo spiegare tutte le cose lette nel santo Vangelo, a mala pena basterebbe il tempo per spiegarle una alla volta, quanto meno basterebbe per spiegarle tutte insieme! Che il profeta Giona, gettato nel mare e inghiottito nel ventre d'una belva marina, e mandato fuori il terzo giorno, fosse figura del Salvatore che subì la passione e risuscitò il terzo giorno, lo mostrò lo stesso Salvatore. Fu biasimato il popolo giudaico in confronto degli abitanti di Ninive, poiché questi, ai quali era stato inviato il profeta Giona per redarguirli, placarono l'ira di Dio facendo penitenza e meritarono la sua misericordia: Ed ecco - dice - qui c'è uno più grande di Giona, ( Mt 12,41 ) volendo Cristo Signore far capire con ciò d'essere tale proprio lui. Quelli ascoltarono il servo e corressero la loro condotta; udirono questi il Signore e non solo non si corressero ma oltre a ciò lo uccisero. Nel giorno del giudizio - è detto - la regina del Sud si alzerà con questa generazione e la condannerà, poiché si recò dall'estremità della terra per ascoltare le sapienti parole di Salomone ma qui c'è uno più grande di Salomone. ( Mt 12,42 ) Per Cristo non fu una cosa straordinaria essere più grande di Giona e di Salomone, poiché egli era il Signore e questi erano dei servi; e tuttavia che razza di gente era quella che disprezzò il Signore che stava in mezzo a loro, dal momento che degli stranieri avevano ascoltato i suoi servi? 2 - Si deve fare il bene non per il timore del castigo ma per amore Segue poi quest'altro passo: Quando però uno spirito immondo è uscito da un uomo, se ne va per luoghi deserti in cerca di riposo, ma non lo trova. Allora dice: Tornerò nella mia casa, da cui sono uscito. Ci va e la trova vuota, spazzata e ben ordinata. Allora va e prende con sé altri sette spiriti più maligni di lui, ed entrati restano in quella casa. In tal modo la condizione di quell'uomo diventa peggiore della precedente. E così sarà anche per questa pessima gente. ( Mt 12,43-45 ) Se di questo passo dovesse darsi una spiegazione conveniente per farlo comprendere, il discorso andrebbe troppo per le lunghe; tuttavia ne farò un breve accenno, per quanto il Signore mi concederà, per non congedarvi digiuni dal comprendere questo paragone. Quando per mezzo dei sacramenti si rimettono i peccati, viene per così dire pulita la casa, ma è necessario che vi dimori lo Spirito Santo; questo però abita solamente negli umili di cuore; Dio infatti dice: Su chi riposerà il mio Spirito? E alla domanda così posta risponde: Sull'umile e quieto, su chi teme le mie parole. ( Is 66,2 ) Allorché dunque lo Spirito avrà fissato la sua dimora in un'anima, la riempie, la guida, la spinge, la frena dal male, la stimola al bene, rende dolce la giustizia, affinché si agisca bene per amore della rettitudine, non per timore del castigo. Ciò che ho detto, l'uomo non è capace di farlo con le proprie energie; se però lo Spirito Santo abiterà nella sua anima, lo aiuterà anche in tutte le sue opere buone. Alcuni individui superbi, al contrario, se dopo aver avuto il perdono dei peccati, al fine di vivere bene faranno andamento solo sul libero arbitrio della volontà, proprio a causa della superbia respingono da loro lo Spirito Santo, e la casa rimane sì nettata dai peccati, ma vuota d'ogni bene. Sono stati perdonati i tuoi peccati, sei senza mali, ma non ti riempirà di beni se non lo Spirito Santo. Lo Spirito è cacciato via dalla superbia. Se fai assegnamento solo in te stesso, egli ti abbandona; se hai fiducia in te solo, sei abbandonato a te stesso. Ma la cupidigia, per cui eri cattivo, una volta respinta dall'uomo, cioè dal tuo spirito allorché ti sono stati rimessi i peccati, va in giro per luoghi deserti in cerca di riposo; ma non trovandolo, la cupidigia torna alla casa, la trova pulita, conduce con sé altri sette spiriti più maligni di lei e l'ultima condizione di quell'individuo sarà peggiore di quella anteriore. Conduce con sé altri sette spiriti. Che significa altri sette? Anche lo spirito immondo è dunque composto di sette spiriti? Che vuol dire ciò? Col numero sette s'indica la totalità. Erano andati tutti insieme, erano tornati tutti quanti. Oh, magari fosse tornato da solo! Che significa: ne conduce con sé altri sette? Chi è falsamente buono ha altri spiriti che non aveva quando era cattivo. Fate attenzione, affinché, se posso, vi spieghi nella misura in cui sarò aiutato, ciò che dico. Lo Spirito Santo ci viene presentato attraverso i suoi sette doni, affinché sia in noi lo Spirito di sapienza e d'intelletto, Spirito di consiglio e di fortezza, di scienza, di pietà e di timor di Dio. ( Is 11,2-3 ) A questi sette doni buoni contrapponi sette mali contrari: lo spirito di stoltezza e di errore, lo spirito di temerità e d'ignavia, lo spirito d'ignoranza e d'empietà, e lo spirito di superbia contro il timor di Dio. Questi sono sette spiriti cattivi; quali sono gli altri sette peggiori? Questi altri peggiori si trovano nell'ipocrisia; uno è lo spirito cattivo della stoltezza, l'altro peggiore è la simulazione della sapienza; uno spirito cattivo è quello dell'errore, l'altro peggiore è la simulazione della verità; uno spirito cattivo è quello della temerità, l'altro peggiore è la simulazione del consiglio; uno spirito cattivo è quello dell'ignavia, l'altro peggiore è la simulazione della fortezza; è cattivo lo spirito dell'ignoranza, l'altro peggiore è la simulazione della scienza; è cattivo lo spirito di empietà, l'altro peggiore è la simulazione della pietà; è cattivo lo spirito dell'orgoglio, l'altro peggiore è la simulazione del timore di Dio. Non si potevano sopportarne sette chi potrebbe sopportarne quattordici? È quindi inevitabile che, quando alla cattiveria si aggiunge la simulazione della verità, la condizione di un individuo sia peggiore di quella precedente. 3 - La madre e i fratelli di Gesù Gesù stava parlando alla folla - seguo le parole del Vangelo -; sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e volevano parlare con lui. Un tale glielo riferì dicendo: Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlare con te. Ma egli rispose: Chi è mia madre? e chi sono i miei fratelli? Poi, stendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: Sono questi mia madre e i miei fratelli. Chiunque infatti farà la volontà del Padre mio ch'è nei cieli, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre. ( Mt 12,46-50 ) Vorrei parlare solo di questo passo del Vangelo ma, poiché non ho voluto tralasciare le frasi precedenti, ho speso - a quanto ho capito - una parte non piccola di tempo. Il brano che poco fa mi sono proposto di spiegare presenta in effetti molte ed intricate difficoltà del seguente problema: come mai Cristo nostro Signore, mosso dal senso del proprio dovere, non si curò della madre, che pure non era una madre qualunque, ma una madre quanto più vergine, tanto più madre così eccellente che le aveva conferito la fecondità in modo da non toglierle l'integrità; madre rimasta vergine nel concepire il Figlio, nel partorirlo, rimasta vergine per tutta la sua vita. Una madre così singolare egli trascurò perché nell'opera ch'egli stava compiendo non si mescolasse l'affetto della madre verso di lui e lo impedisse. Orbene, quale opera svolgeva? Parlava alle folle, demoliva gli uomini vecchi e ne edificava di nuovi, liberava le anime, scioglieva i prigionieri, illuminava gli spiriti accecati, compiva opere buone, operava febbrilmente il bene con l'azione e con la parola. Mentre era occupato in questa sua attività gli fu riferito il desiderio carnale. Avete udito ciò che rispose; perché dunque ripeterlo? Ascoltino le madri perché non impediscano le opere buone dei figli con il loro affetto carnale. Poiché se le volessero impedire e si precipitassero su di essi mentre svolgono la loro attività in modo da interrompere se non altro ciò che non può differirsi, saranno respinte dai figli. Oso dire: saranno respinte, saranno respinte dai figli spinti dal sentimento del dovere. E quando mai una donna, maritata o vedova che sia, potrà mostrarsi adirata contro il proprio figlio mentre con lo spirito è tutto assorto nel compiere un'opera buona, e perciò respinge la madre che va da lui, dal momento che fu respinta la vergine Maria? Ma una donna potrebbe dirmi: "Paragoni dunque mio figlio col Cristo?". Io non paragono né lui al Cristo né te a Maria. Cristo Signore non condannò dunque l'affetto verso la madre, ma egli ci ha mostrato nella propria persona un grande esempio di respingere la madre per compiere l'opera assegnatagli da Dio. Egli insegnava non solo con la parola ma anche con il fatto di non curarsi della madre; si degnò poi di respingere la madre per insegnarti a non curarti neppure del padre perché tu compissi le opere di Dio. 4 - Perché Cristo ha assunto la natura umana da una, donna Mi spiego: non poteva forse diventare uomo senza una madre il Cristo Signore che poté esserlo senza un padre? Se era necessario, anzi poiché era necessario che divenisse uomo, per salvare l'uomo, Colui che creò l'uomo, considerate e ricordate come creò lo stesso primo uomo. Il primo uomo fu creato senza padre e senza madre. Un altro mezzo in certo modo simile a quello che adoperò per creare all'origine la natura umana non avrebbe potuto forse applicarlo a se stesso per rinnovare la natura umana? Era forse difficile alla Sapienza di Dio, al Verbo di Dio, alla Potenza di Dio, all'unigenito Figlio di Dio, creare, in qualunque modo avesse voluto, l'uomo da unire a se stesso? Gli angeli si mostrarono agli uomini in forma umana. Abramo ristorò col cibo i santi angeli e l'invitò a pranzo come uomini e non solo li vide ma li toccò pure, poiché lavò loro i piedi. ( Gen 18,1-8 ) Forse che quelle azioni furono compiute dagli angeli mediante una specie di apparenza illusoria? Se dunque gli angeli, quando vollero, poterono mostrare il vero aspetto umano, non avrebbe potuto il Signore degli angeli in qualunque modo avesse voluto, creare un vero uomo da assumere? Ma egli non volle avere un padre, per non venire tra gli uomini per il tramite della concupiscenza carnale; volle tuttavia una madre, per avere tra gli uomini una madre, trascurando la quale a vantaggio dell'opera assegnatagli da Dio desse un insegnamento agli uomini. Ha voluto assumere il sesso maschile in se stesso e si è degnato di onorare il sesso femminile nella madre. All'inizio del genere umano infatti era stata la donna a peccare e aveva fatto condividere il peccato al marito; tutti e due i coniugi furono ingannati dalla frode tramata dal diavolo. Se Cristo uomo fosse venuto senza che avesse messo in risalto l'importanza della donna, le donne avrebbero perduto la speranza nei propri riguardi, soprattutto perché a causa della donna era caduto l'uomo: il Cristo onorò entrambi i sessi, sottolineò l'importanza dell'uno e dell'altro, li accolse entrambi. Nacque da una donna. Non dovete perdere la speranza voi, uomini, poiché il Cristo si è degnato d'essere uomo. Non dovete perdere la speranza nemmeno voi, donne, poiché il Cristo si è degnato di nascere da una donna. Alla salvezza offerta da Cristo corrano insieme l'uno e l'altro sesso; venga il maschio, venga la femmina: nella fede non esiste né maschio né femmina. Il Cristo dunque t'insegna a respingere i tuoi genitori e nello stesso tempo ad amarli. Orbene, i genitori si amano ordinatamente e con spirito di fede allorquando non si preferiscono a Dio: Chi ama - sono parole del Signore - il padre e la madre più di me, non è degno di me. ( Mt 10,37 ) Con queste parole sembra quasi che ti ammonisca di non amarli; anzi, al contrario, ti ammonisce di amarli. Avrebbe potuto infatti dire: "Chi ama il padre o la madre, non è degno di me". Ma non ha detto così per non parlare contro la legge data da lui, poiché fu lui a dare, per mezzo del suo servo Mosè, la Legge ove sta scritto: Onora tuo padre e tua madre. ( Es 20,12 ) Non ha promulgato una legge contraria ma l'ha confermata; ti ha insegnato poi l'ordine, non ha eliminato il dovere dell'amore verso i genitori: Chi ama il padre e la madre, ma più di me. Deve amarli, dunque, ma non più di me: Dio è Dio, l'uomo è uomo. Ama i genitori, ubbidisci ai genitori, onora i genitori; ma se Dio ti chiama a una missione più importante, in cui l'affetto per i genitori potrebbe essere d'impedimento, conserva l'ordine, non sopprimere la carità. 5 - Contro i Manichei i quali asseriscono che Cristo non ha avuto una madre A proposito d'una verità così evidente, insegnata da Gesù Cristo nostro Signore e Salvatore, chi potrebbe credere che i manichei hanno cercato di procurarsi un sofisma con cui sforzarsi di dimostrare che il Signore Gesù Cristo non ebbe alcuna sorta di madre? Essi infatti pensano, anzi vaneggiano che il Signore Gesù non ebbe una madre di natura umana, e ciò contro il Vangelo, contro l'evidenza della stessa verità. Ora fate attenzione al loro modo di ragionare. "Ecco - dicono - lo dice lui stesso". Che cosa dice? Chi è mia madre, o chi sono i miei fratelli? ( Mt 12,48 ) "È lui stesso - dicono - che lo nega e tu gli vuoi attribuire un'affermazione ch'egli nega? Egli dice: Chi è mia madre, o chi sono i miei fratelli? e tu dici: Ha una madre"? O stolto, o attaccabrighe, o noioso! Rispondimi: come sai che il Signore disse: Chi è mia madre, o chi sono i miei fratelli? Tu affermi che Cristo non ebbe una madre e ciò che affermi ti sforzi di dimostrarlo con l'espressione: Chi è mia madre, o chi sono i miei fratelli? Se, però uscisse fuori un altro e dicesse che Cristo non disse per nulla affatto una simile cosa, come lo confuteresti? Rispondi, se puoi, a uno il quale nega che Cristo disse una simile cosa. Con lo stesso testo con cui lo confuterai, sarai confutato tu stesso. Ti ha forse rivelato in un orecchio Cristo in persona di aver detto così? Rispondi, affinché tu venga confutato in base a quanto dirai; rispondi, affinché tu dimostri che Cristo disse quell'espressione. So che cosa risponderai: "Prenderò il libro, aprirò il Vangelo, leggerò ad alta voce le parole scritte nel santo Vangelo". Bravo, bravo! Ti terrò stretto proprio col Vangelo, ti legherò proprio col Vangelo, ti strangolerò proprio col Vangelo! Proprio nel Vangelo leggi ciò che tu credi a tuo favore: apri e leggi. Chi e mia madre? Il motivo per cui disse ciò lo potrai leggere poco prima. Un tale gli riferì: Qui fuori ci sono tua madre e i tuoi fratelli. Ancora non ti metto con le spalle al muro, non ti tengo stretto, non ti strangolo; tu potrai anche dire: "Ma quel tale era un annunciatore falso, non diceva la verità, recava false notizie; ecco perché il Signore respinse il falso messaggero; poiché dopo aver sentitoil suo falso annuncio rispose: Chi è mia madre? Come se avesse voluto dire: Tu affermi: Fuori c'è tua madre; ma io dico: Chi è mia madre?". A chi vuoi che crediamo - dice - al latore della notizia che aveva data a Cristo o a questi che lo respinse? Ascolta dunque: ti faccio ancora una domanda; soltanto continua a tenere in mano il Vangelo, non te ne andare gettandomi in faccia il libro; tienilo, attribuisci al Vangelo autorità poiché, se tu non l'attribuirai, non ti sarà possibile provare che il Signore disse: Chi è mia madre? Quando però avrai attribuito al Vangelo l'autorità che merita, bada bene a quel che ti domando. Poco prima ti avevo chiesto come facevi a sapere che Cristo disse: Chi è mia madre? Che cosa era capitato prima? Un messaggero aveva detto a Cristo: C'è qui fuori tua madre. Ma prima che il messaggero dicesse ciò, o perché lo dicesse, qual fatto è narrato prima? Ti obbligo a leggerlo. M'accorgo però che ormai tu hai paura di continuare a leggere. Rispose il Signore e disse. Chi lo ha detto? Non ti domando: "Chi ha detto: Chi è mia madre?" poiché tu risponderai: "Lo ha detto il Signore". Ma chi ha detto: Il Signore rispose? Tu risponderai: "L'ha detto l'Evangelista". Questo Evangelista ha detto il vero oil falso? Risponderai: "Che cosa ha detto vero o falso?". Il Signore rispose e gli disse. Quanto a ciò che ha detto l'Evangelista, ha detto il vero o il falso? Se risponderai che l'Evangelista ha affermato il falso, dicendo che il Signore rispose, come fai a sapere che il Signore disse: Chi è mia madre? Ma se tu provi che il Signore disse: Chi è mia madre? adducendo il motivo che l'Evangelista afferma che lo disse il Signore, non proverai che lo disse il Signore se non presterai fede all'Evangelista. Se dunque presti fede all'Evangelista - poiché non potrai affermar nulla se non credi all'Evangelista - leggi che cosa afferma poco prima lo stesso Evangelista. 6 - L'autorità del Vangelo dipende dalla veridicità degli Evangelisti Quanto a lungo ti trattengo. Quanto a lungo ti tengo sulla corda! È un bene che tu venga confutato presto. Fa' attenzione, osserva bene, leggi. Vedo che tu non vuoi. Dammi il libro: leggerò io. Mentre egli parlava così alla folla. Chi dice così? Lo dice l'Evangelista; se tu non gli credi, Cristo non disse nulla. Se Cristo non disse nulla, non disse nemmeno: Chi è mia madre? Ma se Cristo disse: Chi è mia madre? è vero ciò che l'Evangelista ha scritto. Osserva che cosa dice prima: Mentre egli parlava così alla folla, stavano fuori sua madre e i suoi fratelli che volevano parlare con lui. Quel nunzio non aveva ancora annunciato qualcosa per cui tu potresti accusarlo d'aver detto una bugia. Rifletti bene che cosa aveva annunciato, fa' attenzione a che cosa l'Evangelista aveva detto prima: Mentre Gesù stava parlando così alla folla, stavano lì fuori sua madre e i suoi fratelli. Chi lo dice? Lo dice l'Evangelista, al quale tu credi che il Signore disse: Chi è mia madre? Ma se tu queste asserzioni non le credi come le precedenti, allora il Signore non disse neppure: Chi è mia madre? Ma il Signore disse davvero: Chi è mia madre? Presta dunque fede all'Evangelista, il quale afferma che il Signore disse: Chi è mia madre? Colui infatti il quale afferma che il Signore disse: Chi è mia madre? è lo-stesso che afferma: Mentre Gesù stava parlando così, stava lì fuori sua madre. Perché dunque Cristo disse di non conoscere sua madre? Non è affatto così! Devi capire: non disse di non conoscerla, ma al di sopra della madre mise qualcosa che stava compiendo. Infine la sola questione è quella di cercare per qual motivo il Signore disse: Chi è mia madre? La prima cosa è vedere qual motivo avesse per dire: Chi è mia madre? Lo aveva: la madre stava lì fuori e voleva parlare con lui. Dimmi: "Come lo sai?". Lo dice l'Evangelista; se non gli crederò, il Signore non dice nulla. Dunque il Cristo aveva la madre. Ma che significa: Chi è mia madre? Riguardo alle opere che io compio chi è mia madre? Se uno dicesse a un tale che fosse in pericolo e che avesse il padre: "Ti salvi tuo padre", mentre egli sa che quello non è capace di salvare il proprio figlio, non gli risponderebbe forse, sia pur con grandissimo amore filiale, ma anche con tutta verità: "Che cos'è mio padre? Per ciò che voglio, per ciò che credo mi sia necessario adesso, che cos'è mio padre?". Per l'opera dunque che stava compiendo Cristo, che liberava i prigionieri, illuminava gli spiriti accecati, edificava l'uomo interiore, si costruiva un tempio spirituale, che cos'era sua madre? Ma se uno pensa che Cristo non ebbe una madre sulla terra, perché disse: Chi è mia madre? neppure i suoi discepoli avevano un loro padre sulla terra, poiché il Signore disse loro: Non chiamate padre nessuno di voi sulla terra. Sono parole del Signore: Non chiamate padre nessuno di voi [ sulla terra ], poiché uno solo è il vostro Padre, Iddio. ( Mt 23,9 ) Non che non avessero un padre ma, quando si arriverà alla rigenerazione si dovrà cercare il Padre della rigenerazione; non si deve condannare il padre della generazione, ma al di sopra di lui si deve mettere il Padre della rigenerazione. 7 - Per Maria vale più essere stata discepola che madre di Cristo Ecco, fratelli miei, ponete piuttosto attenzione, ve ne scongiuro, a ciò che dice Cristo Signore stendendo la mano verso i suoi discepoli: Sono questi mia madre e i miei fratelli. E se uno farà la volontà del Padre mio che mi ha inviato, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre. ( Mt 12,49-50 ) Non fece forse la volontà del Padre la vergine Maria, la quale per la fede credette, per la fede concepì, fu scelta perché da lei la salvezza nascesse per noi tra gli uomini, e fu creata da Cristo prima che Cristo fosse creato nel suo seno? Santa Maria fece la volontà del Padre e la fece interamente; e perciò vale di più per Maria essere stata discepola di Cristo anziché madre di Cristo; vale di più, è una prerogativa più felice essere stata discepola anziché madre di Cristo. Maria era felice poiché, prima di darlo alla luce, portò nel ventre il Maestro. Vedi se non è come dico. Mentre il Signore passava seguito dalle folle e compiva miracoli propri di Dio, una donna esclamò: Beato il ventre che ti ha portato! ( Lc 10,27 ) Il Signore però, perché non si cercasse la felicità nella carne, che cosa rispose? Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica. ( Lc 11,28 ) È per questo dunque che anche Maria fu beata, poiché ascoltò la parola di Dio e la mise in pratica. Custodì la verità nella mente più che la carne nel ventre. La verità è Cristo, la carne è Cristo: Cristo verità nella mente di Maria, Cristo carne nel ventre di Maria; vale di più ciò che è nella mente anziché ciò che si porta nel ventre. Santa è Maria, beata è Maria, ma più importante è la Chiesa che non la vergine Maria. Perché? Perché Maria è una parte della Chiesa, un membro santo, eccellente, superiore a tutti gli altri, ma tuttavia un membro di tutto il corpo. Se è un membro di tutto il corpo, senza dubbio più importante d'un membro è il corpo. Il capo è il Signore, e capo e corpo formano il Cristo totale. Che dire? Abbiamo un capo divino, abbiamo Dio per capo. 8 - La Chiesa, raffigurata da Maria, è madre e vergine … Orbene, carissimi, considerate che cosa siete voi stessi: anche voi siete membra di Cristo e corpo di Cristo. Ponete attenzione a come siete ciò che Cristo dice: Ecco mia madre e i miei fratelli. Come sarete madre di Cristo? E se uno ascolta e fa la volontà del Padre mio che sta nei cieli, egli è mio fratello, mia sorella e mia madre. ( Mt 12,49-50 ) Probabilmente chi sono i fratelli e chi sono le sorelle lo capisco, poiché unica è l'eredità e perciò la misericordia di Cristo; egli, pur essendo l'Unico, non ha voluto essere solo ma ha voluto che noi fossimo eredi del Padre ed eredi insieme con lui. Quell'eredità in effetti è di tal natura da non poter essere scarsa per il gran numero di coeredi. Comprendo quindi che noi siamo fratelli del Cristo e che sono sorelle di Cristo le sante e fedeli donne. Ma in che senso possiamo intendere essere madri di Cristo? Che potremmo dire dunque? Oseremo forse chiamarci madri di Cristo? Ma certo, osiamo chiamarci madri di Cristo. Ho chiamato infatti voi tutti suoi fratelli e non oserei chiamarvi sua madre? Ma molto meno oso negare ciò che affermò il Cristo. Orsù, dunque, carissimi, osservate come la Chiesa - cosa questa evidente - è la sposa di Cristo; ciò che si comprende più difficilmente, ma è vero, è la madre di Cristo. La vergine Maria ha preceduto la Chiesa come sua figura. Come mai, vi domando, Maria è madre di Cristo, se non perché ha partorito le membra di Cristo? Membra di Cristo siete voi, ai quali io parlo: chi vi ha partoriti? Sento la voce del vostro cuore: "la Madre Chiesa". Questa madre santa, onorata, simile a Maria, partorisce ed è vergine. Che partorisca lo dimostro per mezzo vostro: siete nati da lei; essa partorisce anche Cristo, poiché voi siete membra di Cristo. Ho dimostrato che partorisce, ora dimostrerò ch'è vergine; non mi manca la testimonianza divina. Vieni davanti al popolo dei fedeli, o beato Paolo, sii testimone della mia dimostrazione; grida e di' ciò che desidero dire: Vi ho promessi inmatrimonio a un solo sposo, cioè a Cristo, per presentarvi a lui come una vergine pura. ( 2 Cor 11,2 ) Dov'è questa verginità? Dov'è che si teme la corruzione? Lo dica colui stesso che l'ha chiamata vergine. Vi ho promessi in matrimonio a un solo sposo, cioè a Cristo, per presentarvi a lui come una vergine pura. Temo però - dice - che, allo stesso modo che Eva fu sedotta dalla malizia del serpente, così i vostri pensieri si corrompano e voi perdiate la semplicità e la purezza riguardo a Cristo. ( 2 Cor 11,3 ) Conservate nel vostro spirito la verginità; la verginità dello spirito è l'integrità della fede cattolica. Come Eva fu corrotta dalla parola del serpente, così la Chiesa deve essere vergine per dono dell'Onnipotente. Le membra di Cristo partoriscano dunque con lo spirito, come Maria vergine partorì Cristo col ventre: così sarete madri di Cristo. Non è una cosa lontana da voi; non è al di fuori di voi, non è incompatibile con voi; siete diventati figli, siate anche madri. Siete diventati figli della madre quando siete stati battezzati, allora siete nati come membra di Cristo; conducete al lavacro del battesimo quanti potrete affinché, come siete diventati figli quando siete nati, così possiate essere anche madri di Cristo conducendo altri a nascere.