Padri/Agostino/DisNT/164a.txt Sull'elemosina 1 - A chi si deve fare l'elemosina Ci sono alcuni i quali ritengono che l'elemosina si debba offrire soltanto agli uomini giusti e che ai peccatori, invece, non bisogna dar nulla. In questo errore occupano il primo posto i Manichei, i quali credono che in qualsiasi alimento sono trattenute mescolate e collegate particelle di Dio e ritengono giusto che si debbano rispettare le particelle di Dio, così che non siano contaminate dai peccatori e incorrano in vincoli deteriori. Tale folle teoria, che offende la sensibilità di ogni persona di criterio soltanto a sentirla proposta, forse non merita di essere confutata. Altri, al contrario, non sono per nulla proclivi a smentirla, per cui ritengono non sia affatto il caso di sovvenire alle necessità alimentari dei peccatori, per non andare contro Dio, la cui indignazione verso di loro si fa conoscere, quasi che da questo debba mostrarsi adirato anche verso di noi perché abbiamo voluto aiutare quelli che egli vuole punire. Si servono perfino di prove tratte dalle Sacre Scritture, dove leggiamo: Usa misericordia, ma non accogliere il peccatore; agli empi e ai peccatori infliggi una punizione, benefica il misero e non dare all'empio. Poiché anche l'Altissimo ha in odio i peccatori e castiga gli empi. ( Sir 12,4.6-7 ) Non comprendendo in che senso siano da prendere tali parole, si rivestono di una riprovevole crudeltà. Di qui la necessità, fratelli, che di questo fatto io ne parli alla Carità vostra, ad evitare che, per errore di comprensione, vi capiti di essere in dissenso con la divina volontà. 2 - L'Apostolo ammonisce ad usare misericordia verso tutti L'apostolo Paolo spiega nel modo più chiaro che la misericordia dev'essere dimostrata a tutti: Non stanchiamoci di fare il bene - egli dice - poiché abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, ma soprattutto verso i fratelli nella fede. ( Gal 6,10 ) Se ne deduce con sufficiente evidenza che i giusti devono avere la precedenza come destinatari di opere di questo genere. In realtà quali altri possiamo intendere fratelli nella fede quando altrove è stato notato: Il giusto vive di fede? ( Eb 10,38 ) Tuttavia non dev'essere preclusa la misericordia agli altri uomini, anche se peccatori, anche se hanno verso di noi sentimenti ostili quando il nostro Salvatore ci ha avvertiti e ammonisce: Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano. ( Mt 5,44 ) E non è che questo non figuri nei Libri dell'Antico Testamento. Vi si legge infatti: Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare, se ha sete, dagli da bere, ( Pr 25,21 ) testo del quale si è servito anche l'Apostolo nel Nuovo Testamento. ( Rm 12,20 ) 3 - Né indifferente quanto a punire né crudele quanto a soccorrere Con questo, tuttavia, non è che siano prive di verità le espressioni che abbiamo citato in precedenza, perché sono anch'essi precetti divini: Usa misericordia, ma non accogliere il peccatore. ( Sir 12,4 ) Queste parole sono state dette infatti perché tu non faccia il bene al peccatore in quanto è peccatore, ma perché tu faccia il bene a chi ti odia, in quanto è uomo. In tal modo osserverai l'uno e l'altro precetto, né indifferente quanto a punire, né inumano quanto a soccorrere. Infatti ognuno che rimprovera il peccatore con rettitudine, che altro vuole se non che quello non sia peccatore? Odia perciò in lui ciò che anche Dio odia, perché si annulli l'opera dell'uomo, e si liberi l'opera di Dio. Certo l'uomo ha fatto il peccato, però Dio ha creato l'uomo stesso. Ma quando pronunziamo questi due termini, l'uomo peccatore, non li diciamo certo a vuoto. In quanto è peccatore, riprendilo, in quanto è uomo, abbi compassione. E non renderai pienamente libero l'uomo se tu non sarai zelante nel punire in lui il peccatore. Ogni ordinamento attende a questo compito così come è idoneo e appropriato a chiunque è preposto, non solo al vescovo che è a capo del suo popolo, ma anche al povero che ha cura della sua famiglia, al ricco che comanda alla sua servitù, al marito che governa la sua donna, al padre che regge i suoi figli, al magistrato che è a capo della provincia, al re che governa la sua nazione. Tutti costoro, quando sono buoni, desiderano senz'altro il bene di coloro che reggono e, secondo il potere partecipato dal Signore dell'universo, che governa anche i reggitori, si adoperano affinché proprio quelli che reggono si conservino in quanto uomini e periscano in quanto peccatori. ( Sal 68,3 ) In tal modo adempiono ciò che è stato scritto: Usa misericordia, ma non accogliere il peccatore, per non consentire che perduri in lui la condizione di peccatore; e agli empi e ai peccatori infliggi una punizione; indicando con questo che sia distrutto in loro appunto quello per cui sono empi e peccatori. Benefica il misero, per il fatto che è misero, e non dare all'empio, per il fatto che è empio, poiché anche l'Altissimo ha in odio i peccatori e castiga gli empi; ( Sir 12,4.6 ) tuttavia, dato che essi non sono soltanto peccatori ed empi ma anche uomini, fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. ( Mt 5,45 ) In conseguenza, a nessuno degli uomini si deve precludere la misericordia, a nessun peccato si deve aprire la via all'impunità. 4 - Non si deve chiudere la porta della misericordia neppure ai peccatori perché anch'essi sono uomini Da qui, pertanto, si deve comprendere soprattutto come non si debba trascurare l'elemosina, che per diritto di natura si elargisce a tutti i poveri indistintamente, dal momento che il Signore stesso soccorreva l'indigenza dei poveri, attingendo anche a quelle borse che riempiva di ciò che altri offrivano. ( Gv 13,29 ) Poiché se qualcuno dirà: Né quegli infelici e quei miseri che il Signore comandò d'invitare di preferenza, ( Lc 14,13 ) né quelli che era solito soccorrere attingendo dalle borse, furono dei peccatori non ne consegue che, per queste testimonianze evangeliche, i misericordiosi abbiano anche il dovere di agitare o nutrire i peccatori; faccia attenzione costui a quanto ho già ricordato prima. Indubbiamente sono peccatori e di una malvagità estrema quelli che odiano e perseguitano la Chiesa, eppure è detto riguardo ad essi: Beneficate coloro che vi odiano. ( Mt 5,44 ) E ciò è sostenuto dall'esempio di Dio Padre che fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. ( Mt 5,45 ) Pertanto non accogliamo i peccatori in quanto sono peccatori, ma tuttavia riguardiamoli con benevolenza perché questi stessi sono in quanto sono anche uomini. Non desistiamo dal rimproverare ad essi la propria cattiveria, commiseriamo la comune condizione. E così non stanchiamoci di fare il bene, poiché abbiamo l'occasione, operiamo il bene verso tutti, ma soprattutto verso i fratelli nella fede. ( Gal 6,10 )