Discorsi sui Santi

Indice

Nella nascita di S. Giovanni Battista

1 - Nel discorso del mattino il Verbo volle onorare la sua "voce"
2 - La voce non genera la parola, ma la esprime. Con l'affermarsi del Verbo nella mente, la voce viene meno
3 - Come crebbe Cristo e come diminuì Giovanni
4 - Entrambi annunziati dall'Angelo
5 - Contro il sopravvivere di usanze superstiziose

1 - Nel discorso del mattino il Verbo volle onorare la sua "voce"

Oggi celebriamo il natale di un grande uomo: volete sapere quanto grande?

Dice la Scrittura: Tra i nati di donna non è sorto uno più grande. ( Mt 11,11 )

Disse questo di lui il Figlio della Vergine; questa testimonianza dette al suo testimone; questo giudizio espresse il Giudice nei riguardi del suo araldo; così il Verbo volle onorare la sua "voce", come sapete e come avete ascoltato nel discorso di questa mattina.

2 - La voce non genera la parola, ma la esprime. Con l'affermarsi del Verbo nella mente, la voce viene meno

Cristo è il Verbo, Giovanni la "voce", poiché di Cristo è stato scritto: In principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )

Ma Giovanni, parlando di se stesso disse: Io sono voce di uno che grida nel deserto. ( Gv 1,23 )

La parola riguarda la mente, la voce l'orecchio: quando la voce colpisce l'orecchio e non apporta la parola alla mente, ha un suono insignificante e manca di un utile frutto.

Invece, perché nella mia mente si formi la parola, non c'è bisogno di voce; ma perché sia recato alla tua mente ciò che nella mia è già una realtà, la parola assume il servizio della voce.

Perciò: la parola può precedere la voce, ma non può venir fuori senza la voce.

A questo fine è creata la voce: non perché generi la parola, ma affinché ciò che era e si celava possa esternarsi.

Quindi, quel che abbiamo detto della parola e della voce, dobbiamo riferirlo a Cristo e a Giovanni.

Considera Cristo. In principio era il Verbo. ( Gv 1,1 )

Dov'era? E il Verbo era presso Dio. In principio presso Dio. ( Gv 1,2 )

Quanto prima di noi! quanto al di sopra di noi!

E il Verbo si fece carne ( Gv 1,14 ) e venne ad abitare in mezzo a noi.

E da che lo sapremmo se non ascoltassimo la voce?

Cristo infatti si muoveva fra gli uomini già vestito di carne mortale; e nonostante gli uomini andavano da Giovanni a dirgli: Sei tu il Cristo? ( Gv 1,19 )

Ma quello, a garantire di essere "voce", introduceva il Verbo che egli precedeva, respingeva l'onore che non gli spettava, additava Cristo.

A quanti infatti dicevano: Sei tu il Cristo?

Giovanni rispondeva: Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo. ( Gv 1,29 )

Ascoltate lui, riconoscete lui; quanto a me, lui precedo, lui annunzio.

Ricordate quel che aveva detto: Io sono voce di uno che grida nel deserto, preparate la via al Signore; ( Gv 1,23 ) non a me, ma al Signore.

Perciò, dal momento che grido, è lui che annunzio, poiché la voce dell'araldo è segno dell'arrivo del Giudice.

Ma quando sarà venuto Colui che annunzio e avrà inabitato con sicurezza la vostra mente, bisogna che egli cresca e che io, invece, diminuisca. ( Gv 3,30 )

Voi sapete infatti, carissimi, che la parola, per il pronto ricorso all'aiuto della voce, quando sarà penetrata interiormente, attraverso l'ascolto, quella parola va affermandosi nella mente ed all'orecchio la voce viene meno.

Il suono che ha colpito l'orecchio, infatti, non rimane dopo che il suo permanere viene ad essere senza limiti perché è penetrato nella mente.

E questo per quale ragione? perché egli deve crescere ed io, invece, diminuire.

3 - Come crebbe Cristo e come diminuì Giovanni

Battezza Giovanni e battezza Cristo.

A Giovanni fu detto: L'uomo sul quale vedrai scendere lo Spirito come una colomba e rimanervi è colui che battezza in Spirito Santo e fuoco. ( Mt 3,11; Gv 1,33 )

Questo lo sapete, Fratelli, avvenne quando fu battezzato Cristo: ed ecco ormai che nel mondo intero egli è che battezza.

Si è diffuso dovunque il battesimo di Cristo; in realtà il battesimo di Giovanni, sebbene abbia significato in mistero, nel ricordo del passato, tuttavia, attualmente non viene più amministrato.

È venuto meno il battesimo di Giovanni, si è diffuso il battesimo di Cristo; per cui, dice anche: Bisogna che egli cresca ed io, invece, diminuisca. ( Gv 3,30 )

Riscontriamo tale affermazione nella nascita di entrambi e nelle loro passioni.

Infatti, sebbene di Giovanni abbia detto Giovanni - Giovanni Evangelista di Giovanni Battista - sebbene abbia detto di lui: Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni: egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, ( Gv 1,6-7 ) sebbene sia comparso per rendere testimonianza alla luce, tuttavia è nato in questo giorno.

Fratelli, quando il periodo della notte si fa più lungo e il giorno comincia a diminuire; Cristo, in verità, nel solstizio d'inverno, come sapete, quando il calare del periodo notturno si traduce in vantaggio della luce del giorno, poiché un tempo siamo stati tenebre, ma ora luce nel Signore. ( Ef 5,8 )

Per quale ragione sono nati in tali circostanze?

Perché bisogna che egli cresca e questo, invece, diminuisca.

Così pure, nelle loro passioni, Giovanni ha il capo troncato dalla spada, Cristo viene innalzato sulla croce; Cristo viene eretto, costui prostrato; perché costui diminuisca, gli viene troncato il capo, perché quello cresca, viene allungato.

Bisogna che quello cresca e questo, diminuisca.

Non a torto, a mio avviso, anche le età dei genitori rappresentano una scelta: una donna molto anziana genera Giovanni, una giovanissima vergine Cristo; Giovanni una sterilità senza speranza, Cristo un'intemerata verginità; insomma, l'uno una giovanetta in crescita, l'altro una vecchiaia in declino.

4 - Entrambi annunziati dall'Angelo

Ma qual è la ragione, Fratelli miei, quanta la dignità di quest'uomo per cui, proprio come Cristo Signore, un angelo lo annunziò nascituro ai genitori?

Com'è che lo ha meritato? Perché tra i nati di donna non è sorto uno più grande. ( Mt 11,11 )

Come infatti sapete, l'angelo Gabriele è inviato al sacerdote Zaccaria, anche Gabriele è inviato alla vergine Maria, promette un figlio all'uno e all'altra, riceve da entrambi una risposta.

All'angelo che gli promette un figlio Zaccaria risponde: Come posso conoscere questo?

Io sono vecchio e mia moglie è sterile e avanzata negli anni. ( Lc 1,18 )

Anche Maria risponde: Come avverrà questo? Poiché non conosco uomo. ( Lc 1,34 )

Crea difficoltà ad entrambi la legge di natura.

Entrambi, credo, ancora non sapevano che la legge di natura veniva a cessare per intervento del dono della grazia di Dio.

Perciò entrambi avranno esitazione nella risposta; nondimeno, quello è punito, questa viene benedetta.

A quello si dice: Ecco, sarai muto; ( Lc 1,20 ) a Maria si dice: Benedetta tu fra le donne. ( Lc 1,28 )

Zaccaria perde la voce, Maria concepisce il Verbo.

Dopo questi eventi, il Verbo si fa carne nella Vergine, e la voce si sprigiona dal muto; Giovanni, appena nato, rende la voce al padre; il padre, parlando, dà il nome al figlio.

Tutti sono pieni di ammirazione, tutti stupiscono e, scambiandosi a vicenda opinioni a bassa voce, dicono in cuor loro: Chi sarà mai questo bambino? ( Lc 1,66 )

Ora le nostre parole sono quelle del Vangelo.

Davvero la mano del Signore era con lui. ( Lc 1,66 )

Chi sarà mai colui che ha avuto un tale inizio?

È ancora tanto piccolo ed è già così grande.

E se costui che si apre ora alla vita sarà grande, che sarà chi era da sempre?

Giovanni, ancora chiuso nel segreto del grembo materno, lo riconobbe mentre era a sua volta nascosto nel talamo del seno verginale e, poiché non gli era possibile a voce, lo salutò sobbalzando; perciò, e di lui che sarà?

Volete sapere che sarà? Lo dirò in breve, ascoltate il Profeta: Egli - disse - sarà chiamato il Signore di tutta la terra. ( Is 54,5 )

5 - Contro il sopravvivere di usanze superstiziose

Dunque, celebrando con adunanze festive il giorno della nascita del beato Giovanni, precursore del Signore, dell'uomo grande, imploriamo l'intercessione delle sue preghiere.

Dal momento che è davvero l'amico dello Sposo, anche a noi potrà assicurare di poter raggiungere lo Sposo, per meritare di ottenere la sua grazia.

Ma, se vogliamo ottenere la sua grazia, evitiamo di profanare la sua nascita.

Si faccia finita con quel che sopravvive di sacrilego, abbiano termine le passioni e i sollazzi delle vanità; è vero che quelle cose che abitualmente si fanno non avvengono più in onore dei demoni, tuttavia però ancora secondo il costume dei demoni.

Ieri, dopo l'ora del vespro, l'intera città ardeva di fuochi maleodoranti; il fumo aveva oscurato tutta l'atmosfera.

Se vi sta un po' a cuore la religione, consideratelo per lo meno una vergogna per tutti.

Sappiamo, Fratelli, che queste cose sono i ragazzi ad attuarle, ma gli adulti avrebbero dovuto evitarle.

Infatti, secondo il detto di un tale: Chi, potendolo, non impedisce che si pecchi, lo vuole.1

In realtà, Fratelli, la Chiesa, nel nome del Signore progredisce di anno in anno; queste cose vanno in disuso, e in ogni caso il deperire tende al nulla, ma non sono estinte fino al punto che si possa stare tranquilli senza doverne parlare.

Né potremo tacere prima che le vecchie usanze e i nuovi riti raggiungano i propri fini, così che l'antica superstizione scompaia e la nuova religione si affermi in pieno.

Per il nostro Signore Gesù Cristo al quale è l'onore e la gloria con Dio Padre onnipotente e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

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1 Seneca, Troades 291