Discorsi sui tempi Liturgici

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Contro le feste pagane del 1° Gennaio

Frammenti da una raccolta di Beda e Floro su Paolo

1 - Dalle creature al Creatore

L'ira di Dio si manifesta dal cielo sopra ogni empietà. ( Rm 1,18 )

Di chi se non dei Giudei e dei pagani?

Ma perché non si facesse l'obiezione: "Perché sopra l'empietà dei pagani?

Mai infatti i pagani hanno ricevuto la legge e sono divenuti prevaricatori. ( Rm 5,20 )

Giustamente l'ira di Dio si manifesta sopra i Giudei, ai quali è stata data la legge e non vollero osservarla; ai pagani invece non è stata data", considerate attentamente, fratelli, e osservate come la Scrittura ce li presenta tutti colpevoli e tutti bisognosi della salvezza e della misericordia di Dio.

L'ira di Dio si manifesta infatti dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che tengono imprigionata la verità nell'ingiustizia.

Osservate come la Scrittura non ha detto: "che non hanno la verità", ma: Che tengono imprigionata la verità nell'ingiustizia.

E come per rispondere ad una possibile obiezione: "Come possono avere la verità se non hanno ricevuto la legge?", la Scrittura continua: Poiché ciò che di Dio si può conoscere è a loro manifestato. ( Rm 1,19 )

E come può essere loro manifestato ciò che di Dio si può conoscere se non hanno ricevuto la legge?

Soggiunge ancora: Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute; come la sua eterna potenza e divinità, ( Rm 1,20 ) certo sottintendiamo, può essere contemplata con l'intelletto.

Perché si guarda soltanto alle opere e non si cerca il loro artefice?

Vedi la terra che dà frutti, vedi il mare pieno dei suoi animali, vedi l'aria piena di uccelli, vedi il cielo brillare di stelle, e così tutte le altre cose; e non cerchi l'artefice di tanta opera?

Mi dici: Queste cose le vedo, lui non lo vedo!

Per vedere queste cose egli ha dato gli occhi del corpo, per vedere lui ha dato la ragione.

Infatti non vedi neanche l'anima dell'uomo.

Come dunque dal movimento e dal comportamento del corpo arrivi a conoscere l'anima, che pure non vedi, così dall'ordinamento di tutto il creato e dal comportamento delle stesse anime devi arrivare a conoscere il Creatore!

Ma è troppo poco arrivare a conoscere Dio.

Infatti anche quelli di cui parla l'Apostolo arrivarono alla conoscenza di Dio, eppure ascolta che cosa dice di loro: Perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. ( Rm 1,21 )

Per colpa di chi se non della loro superbia?

Osserva infatti quanto segue: Mentre si dichiaravano sapienti, sono diventati stolti. ( Rm 1,22 )

Non dovevano ascrivere a loro merito quanto lui aveva donato né vantarsi di ciò che non era loro ma avevano ricevuto da lui.

Certo era necessario riconoscere a lui il merito, per poter essere risanati da colui che aveva dato loro il potere di vedere, al fine di sviluppare quanto avevano potuto intuire.

Se avessero fatto così si sarebbero conservati umili e avrebbero potuto essere purificati e unirsi a quella beatissima contemplazione.

Ma poiché erano superbi, s'intromise il demonio, falso fallace e superbo, il quale promise loro che con non so quali riti orgogliosi le loro anime avrebbero potuto purificarsi, e ne fece così adoratori di demoni.

Di qui sono sorti tutti quei riti sacri che vengono celebrati dai pagani i quali - dicono essi - servono per purificare le loro anime.

Ascolta ancora l'Apostolo il quale a ragione afferma che poiché ricevettero queste cose a paga della loro superbia in quanto non glorificarono Dio come doveva essere glorificato, hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile. ( Rm 1,23 )

Sono gl'idoli: gl'idoli di tutti i greci e degli altri popoli, che almeno hanno somiglianza di uomini.

Poiché però non c'è idolatria maggiore e più superstiziosa di quella degli egiziani - infatti l'Egitto ha ricoperto il mondo di quelle statuine di cui parla poi l'Apostolo -, dopo aver detto: con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, l'Apostolo soggiunge: e di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Non avete mai visto, fratelli, nei templi pagani una statua con la testa di cane o di toro e immagini di altri animali irrazionali?

Questi sono gl'idoli degli egiziani.

Intendendo ambedue questi tipi di idoli, l'Apostolo dice: con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i propri corpi. ( Rm 1,23-24 )

Questi loro mali provengono dall'empietà della superbia.

Ma poiché provengono dalla superbia, questi non sono soltanto dei peccati, bensì diventano dei castighi.

Quando dice: Dio li ha abbandonati significa che il fare queste cose è la punizione di un certo peccato.

Hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna. ( Rm 1,25 )

Che cosa significa: Hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna?

Cioè: Con l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli di quadrupedi e di rettili.

E perché nessuno di loro potesse dire: " Io non adoro la statua, ma quello che le statue significano ", l'Apostolo soggiunse: E hanno adorato e venerato la creatura al posto del creatore. ( Rm 1,25 )

Comprendete e siate saggi.

O adorano la statua o una creatura.

Chi adora la statua cambia la verità di Dio con la menzogna.

Ad esempio: il mare è verità, Nettuno invece è menzogna fatta dall'uomo, cambiando la verità di Dio con la menzogna; perché Dio ha fatto il mare, l'uomo invece ha fatto la statua di Nettuno.

Altro esempio, Dio ha fatto il sole; l'uomo invece, facendo la statua del sole, cambia la verità di Dio con la menzogna.

Affinché non potessero obiettare: Io non adoro la statua, adoro il sole, l'Apostolo aggiunse: Hanno adorato la creatura al posto del creatore.

2 - Qualcuno potrebbe dire: " Anche se Cristo è nato in una condizione umile, tuttavia volle vantarsi della nobiltà dei discepoli ".

Non ha scelto re, senatori, filosofi, oratori, ma ha scelto plebei, poveri, ignoranti, pescatori.

Pietro era un pescatore, Cipriano un oratore.

Se prima non ci fosse stato il pescatore fedele, non ci sarebbe poi stato l'oratore umile.

Nessuno disperi di sé, per quanto sia spregevole: si aggrappi a Cristo e la sua speranza non sarà delusa.

3 - Che cosa voleva Simon Mago se non essere lodato nei miracoli e montare in superbia?

Fu la superbia a spingerlo a credere di poter comprare con denaro il dono dello Spirito Santo. ( At 8,18-19 )

L'Apostolo invece, in antitesi a questa superbia, rimanendo in atteggiamento umile, fervente nello spirito ( Rm 12,11 ) in pieno mezzogiorno, risplendente di saggezza, dice: Né colui che pianta è qualcosa né colui che innaffia, ma solo Dio che fa crescere. ( 1 Cor 3,7 )

Poiché aveva detto: Io ho piantato, Apollo ha innaffiato, ma Dio ha fatto crescere. ( 1 Cor 3,6 )

E di nuovo: È forse stato crocifisso Paolo per voi?

o nel nome di Paolo siete stati battezzati? ( 1 Cor 1,13 )

Osserva come rifiuta di essere onorato al posto di Cristo e non vuole farsi grande di fronte alle anime infedeli come fosse lo sposo.

Non sembra gran cosa piantare e innaffiare?

Eppure né colui che pianta è qualcosa né colui che innaffia.

Perché tanto timore? Ritenne se stesso niente per salvare coloro che desiderava edificare in Cristo. ( Col 2,7 )

4 - E l'Apostolo stesso si guardò bene che si riponesse in lui la speranza, invece che nella verità di cui era annunciatore.

Quel che egli diceva era ben più importante di lui che lo diceva.

E quand'anche noi - dichiarava, ma questo è poco, sentite come continua - o un angelo dal cielo vi annunziasse un Vangelo diverso da quello che noi vi abbiamo predicato, sia scomunicato! ( Gal 1,8 )

Egli sapeva che un falso mediatore si poteva trasformare anche in un angelo di luce ( 2 Cor 11,14 ) e annunziare delle falsità.

I superbi vogliono essere adorati al posto di Dio, attribuire ai loro meriti quanto più possono, essere chiamati, se fosse possibile, Cristo e superare anche la sua gloria: così si comportano il diavolo e i suoi angeli.

I donatisti hanno Donato al posto di Cristo.

Se sentono un pagano bestemmiare Cristo forse lo sopportano con maggiore pazienza che se lo sentissero sparlare di Donato.

5 - Cristo parla nei suoi santi.

Afferma l'Apostolo: Volete la prova che in me parla Cristo? ( 2 Cor 13,3 )

E benché dica: Né colui che pianta è qualcosa né colui che innaffia, ma solo Dio che fa crescere ( 1 Cor 3,7 ) perché non voleva che fosse amato lui ma che Cristo fosse amato in lui, tuttavia ad alcuni rende questa testimonianza: Mi avete accolto come un angelo di Dio, come Cristo Gesù. ( Gal 4,14 )

In tutti i suoi santi perciò bisogna amare Cristo che ha detto: Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare. ( Mt 25,35 )

Non ha detto: "Avete dato ad essi", ma: Avete dato a me.

Tanto è l'amore del capo verso il suo corpo!

6 - Giunone che cos'è? Giunone - dicono - è l'aria.

Prima c'invitava ad adorare il mare nella statua di Nettuno, ad adorare la terra nella statua di Tellumone; ora c'invita ad adorare l'aria.

Ma questi non sono altro che gli elementi di cui è composto questo mondo.

In proposito l'apostolo Paolo metteva sull'avviso in una sua lettera: State attenti che nessuno vi inganni con sottili ragionamenti filosofici e con vane astuzie basate sugli elementi di questo mondo. ( Col 2,8 )

Si riferiva infatti a coloro che, per così dire, parlano degli idoli con più avveduto intendimento.

Perciò mentre dice: Ragionamenti filosofici dice anche: Basati sugli elementi del mondo; raccomandandosi di guardarsi da essi non come semplici adoratori di statue, ma soprattutto in quanto interpreti per così dire agguerriti delle realtà.

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