Discorsi sui tempi Liturgici

Indice

Nel giorno di Pasqua

Al popolo e ai neofiti

1 - I fedeli diano esempio di rettitudine ai neofiti
2 - Esortazione ai neofiti perché seguano gli esempi dei buoni
3 - Discorso ai neofiti sul sacramento dell'altare

1 - I fedeli diano esempio di rettitudine ai neofiti

Dopo la fatica della notte scorsa, siccome lo spirito è pronto ma la carne è debole, ( Mt 26,41 ) non debbo trattenervi con un lungo discorso; però un discorso ve lo debbo.

Questi giorni in cui, dopo la passione di nostro Signore, cantiamo a Dio Alleluia, sono per noi di festa e di letizia, e questo fino a Pentecoste, quando dal cielo ci è stato mandato lo Spirito Santo promesso.

Di questi giorni i primi sette o otto sono riservati ai sacramenti dei neofiti.

Costoro fino a poco fa si chiamavano competenti; ora si chiamano neofiti.

Si chiamavano competenti perché, petendo ( = chiedendo ), bussavano alle viscere materne per venire alla luce.

Ora si chiamano neofiti perché ormai sono nati a Cristo, mentre prima erano nati [ solo ] al secolo.

In essi è tutto nuovo ciò che in voi è roba di ogni giorno; e voi che siete già i fedeli dovete offrire loro esempi che non li rovinino, ma che li aiutino nel loro cammino.

A voi infatti guardano questi novelli rinati, per vedere come vivete voi, già rinati da tempo.

Si fa così anche nel nascere secondo Adamo; prima si è bambini, poi, quando si comincia a capire qualcosa, si sta attenti al comportamento dei grandi, per poterli imitare; e poiché il più piccolo va dietro al più grande, è da augurarsi che il grande cammini su una strada buona, perché non si perdano insieme il grande e il piccolo che gli va dietro.

Perciò mi rivolgo a voi, fratelli, a voi che in qualche modo, data l'anzianità della vostra rigenerazione, siete per loro come dei genitori, e vi raccomando di comportarvi in modo che, con coloro che prenderanno da voi l'esempio, possiate godere e non perire insieme.

Supponiamo che uno dei rinati si accorga che un fedele si ubriaca; io ho paura che dentro di sé possa dire: Come mai che quello è un fedele e beve tanto?

Supponiamo che si accorga che uno è un usuraio, un egoista, uno strozzino; potrebbe dire: Lo posso fare anch'io.

Gli si dirà: Ma tu sei già un fedele, non lo fare; tu sei un battezzato, sei un rinato, è mutata la tua speranza, deve mutare anche il comportamento.

E lui: E allora com'è che il tale o il tal altro sono anch'essi fedeli? Non voglio dire altro.

Perché poi chi le potrebbe ricordare tutte?

Pensate, fratelli miei, che, quando vi comportate male voi che siete fedeli già da tempo, dovrete render conto a Dio sia di voi stessi che di costoro.

2 - Esortazione ai neofiti perché seguano gli esempi dei buoni

Ed ora mi rivolgo a questi, affinché siano grano nell'aia, affinché non vadano dietro alla pula che viene sballottata dal vento e non si perdano con essa; ma piuttosto rimangano per il peso della carità per giungere al regno dell'immortalità.

Voi dunque, fratelli, voi figli, voi nuovi germogli della madre Chiesa, io vi scongiuro per tutto quanto avete ricevuto: siate orientati verso colui che vi ha chiamati, che vi ha amati, che, perduti, vi ha cercati, che, ritrovati, vi ha illuminati; non seguite le vie dei malvagi per i quali è sbagliato il nome di fedeli; perché non importa come si chiamino, ma se al nome corrisponde la realtà.

Se uno è rinato, dov'è la vita nuova? Se uno è fedele, dov'è la fede?

Il nome lo sento, ma voglio vedere la sostanza.

Sceglietevi quelli da imitare, persone che temano Dio, che entrino con rispetto nella chiesa di Dio, che ascoltino con diligenza la parola di Dio, che la ritengano nella memoria, che la ruminino nel pensiero, che la traducano nella vita.

Questi sceglietevi da imitare.

E non dite dentro di voi: Dove ne troveremo di tali? Siate tali e ne troverete.

Ogni simile si attacca al suo simile.

Se vivrai da malvagio, non ti si accosterà se non il malvagio.

Comincia a vivere bene, e vedrai quanti compagni ti circonderanno, di quanti fratelli ti potrai compiacere.

E nel peggiore dei casi non ne trovi da imitare? Sii tale che altri ti possano imitare.

3 - Discorso ai neofiti sul sacramento dell'altare

Oggi presso l'altare di Dio dobbiamo tenere ai neofiti il discorso sul sacramento dell'altare.

Abbiamo loro spiegato il sacramento del Simbolo a cui debbono credere; abbiamo spiegato il re sacramento dell'Orazione del Signore, con cui debbono pregare; e così anche il sacramento del fonte e del battesimo.

Tutte queste cose, spiegate, le hanno sentite e, consegnate, le hanno imparate.

Ma del sacramento del santo altare, che oggi hanno visto, nulla ancora hanno sentito.

Oggi è riservato loro il discorso su questo argomento.

Perciò questo discorso deve esser breve, sia per non affaticare noi sia per meglio edificare loro.

Indice