Padri/Agostino/DisTL/223i.txt Nella veglia di Pasqua 1 - I nemici carnali han creduto di aver prevalso su Cristo, ma per mezzo loro è stato abbattuto il nemico spirituale Questa solennità così grande e così santa ci obbliga, o dilettissimi, a raccomandarvi di vegliare e pregare. La nostra fede infatti è in lotta contro la notte temporale, affinché gli occhi nostri interiori non si addormentino nella notte spirituale. E per non incappare in questo guaio preghiamo con l'espressione che abbiamo letto, dicendo al Signore Dio nostro: Illumina i miei occhi perché non mi addormenti nella morte, affinché il mio nemico non possa dire: Ho prevalso contro di lui. ( Sal 13,4-5 ) Si tratta di quello stesso nemico che contro il nostro Signore Gesù Cristo aizzò gli stolti Giudei, che erano come sue armi e vasi; però non riuscì a prevalere contro di lui. È vero che i suoi nemici carnali credettero di aver prevalso, ma per mezzo loro fu abbattuto il nemico spirituale. Infatti con l'immolazione della sua purissima carne restò vinto lo spirito impuro, e proprio in quell'aizzare gli uomini a fare apertamente tutto quel che volevano dovette subire senza rendersene conto quel che mai avrebbe voluto. Infatti uccidendo Cristo sparse quel sangue col quale avrebbero ripreso vita quelli che aveva ucciso. Inoltre neanche tra i morti poté spadroneggiare su di lui; anzi dovette rimpiangere, associati con lui nella risurrezione, anche coloro ai quali voleva associar lui nella morte. Celebriamo così la sua morte in questa nostra vita e speriamo dopo la nostra morte di conseguire la sua vita. Perciò col nostro umiliarci richiamiamo alla memoria l'umiliazione del Signore nostro Gesù Cristo. Umilmente vegliamo, umilmente preghiamo, con piissima fede, con saldissima speranza, con ferventissima carità, pensando quanto la nostra glorificazione risplenderà come giorno, se già la nostra umiliazione cambia la notte in giorno. E Dio che disse: Dalle tenebre splenda la luce, risplenda nei nostri cuori, ( 2 Cor 4,6 ) cosicché facciamo dentro di noi qualcosa di simile a quanto abbiamo fatto in questa casa di preghiera con tutti questi lumi accesi. Con lampade di giustizia orniamo la vera dimora di Dio, la nostra coscienza. Non noi però, ma la grazia di Dio con noi, grazia che ci è stata promessa, secondo quanto dice il Profeta: Egli farà risplendere come luce la tua giustizia. ( Sal 37,6 ) Così vegliando, non temeremo per notturni spaventi o per malanno che s'insinui tra le tenebre; ( Sal 91,6 ) e, quando passeranno le belve della foresta in cerca del cibo che darà loro, ( Sal 104,20-21 ) Dio a nessuna di quelle disgraziate ci consegnerà in pasto, lui che per noi ha consegnato il suo Unigenito. Rivolti al Signore.