Sulle eresie

Epilogo

1 - Ecco, vedi, il gran numero di eresie che abbiamo menzionato, e, tuttavia, non siamo riusciti a soddisfare pienamente alla tua richiesta.

Infatti, per usare le tue parole, mi chiedevi: " Quali eresie siano sorte, da quando la religione cristiana ha preso la denominazione di "popolo erede della promessa" ".

Ma come avrei potuto menzionarle tutte, io che non ho potuto conoscerle tutte?

E credo che ciò mi sia accaduto, perché nessuno degli autori, dei quali ho letto le opere su questo argomento, le ha elencate tutte.

E difatti ho trovato presso un autore eresie che non ho trovato presso un altro autore, e, ancora, presso quel tale eresie che quell'altro non aveva messo.

Io, invece, ne ho potuto elencare più di costoro appunto perché le ho raccolte da tutti, sebbene non le trovassi tutte trattate in un solo autore, ed ho aggiunto ad esse quelle che io ricordavo, ma che non avevo potuto leggere in nessun degli scrittori.

Di conseguenza, giustamente, credo di non averle, neanche io, menzionate tutte, poiché non ho potuto leggere tutti gli autori che hanno scritto su questo argomento, né, poi, vedo che abbia fatto ciò alcuno tra quelli che ho letto.

Infine anche se, eventualmente, le avessi elencate tutte, cosa che non credo, non so affatto se sono tutte.

E perciò il numero delle eresie, che vuoi vedere determinato dalla mia esposizione, non può, in base alle mie conoscenze, neppure venire computato, poiché io non posso saper tutto.

2 - Ho sentito che il santo Girolamo ha scritto un opuscolo sulle eresie, ma noi non lo potemmo trovare né nella nostra biblioteca, né sappiamo donde sia possibile averlo.

Un tale, persona ponderatissima e studiosa, conoscitore delle opere di lui, interrogato su questo scritto, mi nominò un non so chi, il quale aveva sparso questa voce, e mi disse che costui non sapeva che cosa dicesse: " Infatti san Girolamo ", mi disse quel tale, " non ha scritto nessun libro sulle eresie ".

Ma se tu riuscirai a sapere di quest'opera, arriva ad averla, e, può darsi, avrai un lavoro migliore di questo nostro, sebbene io creda che nemmeno codesto autore, che pure è una persona dottissima, non abbia, come credo, potuto far ricerche su tutte le eresie.

E, senza dubbio egli non ha potuto sapere degli Abeloiti, gli eretici della nostra contrada, e così, forse, anche di altri eretici di altre parti, segregati in località del tutto sconosciute, i quali perciò sfuggivano alla sua conoscenza proprio a causa della scarsa notorietà delle loro sedi.

3 - Riguardo, poi, alla richiesta che mi fa la tua lettera: " di dire proprio tutti i punti, sui quali gli eretici discordano dalla verità ", io, anche se li conoscessi tutti, non potrei accontentarti; quanto meno lo posso, dal momento che non posso saperli tutti?

Ci sono, infatti, eretici, come si deve ammettere, che sono in contrasto con la regola della verità su particolari dottrinali o ben poco di più, come i Macedoniani e i Fotiniani, e tutti gli altri eretici che si comportano allo stesso modo.

Ma quelli che io potrei chiamare ciarlatani, cioè coloro che intrecciano favole insulse e, nello stesso tempo, lunghe e molto intricate, sono così pieni zeppi di false dottrine, che loro stessi non riescono a contarle o vi riescono assai difficilmente.

Né facilmente un'eresia diventa tanto nota ad un estraneo, quanto lo è per i propri aderenti: pertanto possono dichiarare di non aver detto, né di aver potuto conoscere tutte le dottrine delle eresie che ho elencato.

Chi, infatti, non sarebbe in grado di vedere che mole di lavoro e che lunghe trattazioni non richieda tale argomento?

Ciò nonostante, non è, però, di poca utilità la lettura di tutti codesti errori che ho messo insieme in questa mia opera, e, quindi, evitarli, dopo che si sono conosciuti.

Hai creduto, infatti, che io dovessi dire che cosa professi la Chiesa cattolica di fronte alle affermazioni eretiche menzionate: è una richiesta superflua, dal momento che a questo scopo basta sapere che essa professa dottrine contrarie a quelle eretiche menzionate, e che nessuno ne deve accettare alcuna nella sua professione di fede.

Trattare, però, della maniera con la quale si debbono asserire e difendere contro queste dottrine eretiche i dogmi che la verità possiede, eccede l'ambito di questo mio lavoro.

Tuttavia, è pur sempre di grande aiuto per il cuore fedele sapere quello che non si deve credere, sebbene egli non lo possa confutare con le proprie capacità dialettiche.

Ogni cristiano cattolico, dunque, non deve credere le eresie da noi ricordate.

Tuttavia, non ne segue che, chiunque non crede le affermazioni eretiche riportate, deve ritenere o dire di essere cattolico cristiano.

Possono, infatti, esserci o formarsi altre eresie, che non sono state menzionate in questa nostra opera: e, conseguentemente, non è cristiano cattolico quel tale che ne professa qualcuna.

Si deve, quindi, ricercare in seguito quale sia il criterio costitutivo dell'eresia, e, così, noi con l'aiuto del Signore evitandone la caratteristica, siamo in grado di evitarne anche i veleni ereticali, non solo quelli che conosciamo ma anche quelli che ignoriamo, sia quelli già esistenti, sia quelli che potranno ancora sorgere.

Ma si metta ormai il termine a questo volume; e proprio per questo motivo ho ritenuto di dovervelo inviare prima di portare a compimento tutta l'opera, e cioè affinché voi tutti che lo leggerete, aiutiate con le vostre preghiere me, il suo autore, a completarlo con la parte rimanente, la quale però, come vedete, è molto vasta.

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