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Lettera 198

Scritta poco dopo la precedente.

Esichio ad Agostino dichiarando che, in base alla S. Scrittura, gli pare inutile indagare il giorno e l'ora della fine del mondo, ma che dai segni dei tempi si può conoscere l'avvicinarsi della venuta del Signore, che dobbiamo attendere come prossima ( n. 1-5 ); egli però non approva la spiegazione delle settimane di Daniele data da Girolamo ( n. 6-7 ).

Ad Agostino, beatissimo signore, veneratissimo fratello e collega di episcopato, venerato con sincero amore, Esichio invia saluti nel Signore

1 - Esichio ringrazia Agostino

Il nostro santo collega di presbiterato Cornuto mi ha recapitato la lettera da me tanto aspettata e desiderata della tua Santità, e mi ha arrecato una gran gioia, non solo per il fatto che ti sei degnato di avere un buon ricordo di me, ma anche per il fatto che mi hai esposto in una lettera personale, sia pure in poche parole, il pensiero della tua santa mente sulla questione che ti avevo posta di passaggio.

Hai aggiunto anche alcune spiegazioni tratte dagli scritti di Girolamo, nostro santo collega di presbiterato, perché potessi risolvere la questione leggendo la sua opera sulle Sacre Scritture.

Poiché inoltre hai avuto la bontà di chiedermi che per mezzo di una lettera facessimo sapere alla sincerissima tua Carità che cosa pensiamo a proposito delle suddette questioni, l'ho scritto qui appresso dopo aver letto gli scritti relativi a tali questioni, come ha potuto concepire o capire la modesta intelligenza della mia mediocrità.

2 - Scopo delle profezie

Poiché tutte le cose, tanto quelle già accadute quanto quelle future, sono compiute dalla volontà e potenza di Dio onnipotente, autore d'ogni creatura, esse vengono conosciute da noi per mezzo dei vaticini dei santi Profeti, che per volontà di Dio predissero agli uomini gli eventi futuri prima che avvenissero.

Sarebbe quindi assai strano che Dio avesse stabilito che non possano giungere affatto all'intelligenza umana gli avvenimenti che ha voluto fossero predetti, come si vorrebbe provare con la seguente frase rivolta dal Signore ai santi Apostoli: Nessuno può conoscere i tempi riservati da Dio al proprio arbitrio, anzitutto perché negli esemplari più antichi dei Libri della Chiesa non è scritto: " Nessuno può " ma: Non spetta a voi conoscere i tempi o le occasioni riserbate da Dio al proprio arbitrio.

Questo modo di esprimersi trova il suo giusto complemento nelle parole seguenti: Ma sarete miei testimoni a Gerusalemme, nella Giudea, nella Samaria e fino alle estremità della terra ( At 1,7-8 )

Cristo dunque non volle far capire che gli Apostoli sarebbero stati testimoni della fine del mondo, ma della sua religione e della sua risurrezione.

3 - Quanto è predetto può esser conosciuto

Orbene, riguardo alla conoscenza dei tempi il Signore stesso ci ammonisce dicendo: Chi è mai il dispensiere fedele ed accorto, al quale il padrone affiderà la direzione dei suoi servi?

Beato il servo che il padrone al suo ritorno troverà comportarsi in questo modo! ( Mt 24,45-46; Lc12,45-46 )

I servi di Cristo si nutrono della predicazione della sua parola, e fedele sarà trovato il servo che dà il nutrimento necessario ai credenti, che aspettano il Signore nel tempo opportuno.

Il servo cattivo è biasimato con queste parole: Se però il servo cattivo dice: Il mio padrone tarda a tornare …; il padrone arriverà un giorno in cui non se l'aspetta, in un'ora che non conosce ( Mt 24,48.50; Lc12,45-46 ) ecc.

Così pure rimprovera coloro che non sanno conoscere il tempo, dicendo: Ipocriti!

Sapete distinguere l'aspetto della terra e del cielo e perché mai non riconoscete il tempo attuale? ( Lc 12,56 )

Ugualmente l'Apostolo dice: Negli ultimi giorni sopravverranno momenti difficili. ( 2 Tm 3,1 )

Così pure l'Apostolo dice: Quanto poi ai tempi e ai momenti precisi non v'è bisogno ch'io vi scriva, poiché sapete assai bene che il giorno del Signore verrà come un ladro nella notte.

Quando diranno: Pace e sicurezza, proprio allora piomberà improvvisamente su di loro la rovina, come le doglie ad una donna che partorisce, e non la potranno sfuggire. ( 1 Ts 5,1-3 )

L'Apostolo dice ancora: Non ricordate che tutte queste cose io ve le dicevo quando stavo ancora tra voi?

Ora sapete ciò che lo trattiene in modo che egli si manifesterà al suo preciso momento.

Il mistero dell'iniquità è infatti già in azione, solo che colui che adesso lo trattiene, lo trattenga pure fino a quando anch'esso non verrà tolto di mezzo e allora sarà manifestato l'iniquo e il Signore Gesù lo ucciderà col soffio della sua bocca. ( 2 Ts 2,5-8; Is 11,4 )

Così pure il Signore nel Vangelo rimprovera i Giudei: Oh, se anche tu avessi conosciuto, saresti forse sopravvissuta!

Ora invece è nascosto ai tuoi occhi! ( Lc 19,42.44 )

Rivolto ai Giudei egli proclama: Ravvedetevi, i tempi sono compiuti, credete al Vangelo. ( Mc 1,15 )

Ai Giudei inoltre giustamente diceva che i tempi erano compiuti poiché il loro tempo durò solo trentacinque o quarant'anni dopo la sua predicazione.

In Daniele sta scritto: Fino a che la bestia fu uccisa e scomparve e il suo corpo fu dato alle fiamme e fu tolto il potere alle altre bestie e la durata della vita fu determinata a un dato tempo, che in greco si dice χρόνος e καιρύςe soggiunge: ed ecco venire sulle nubi del cielo uno sotto le sembianze del Figlio dell'uomo. ( Dn 7,11-13 )

Quelli che conoscono la Sacra Scrittura comprendono chiaramente il significato simbolico della bestia e il potere tolto alle altre bestie.

4 - Felicità di chi aspetta la venuta del Signore

Di conseguenza bisogna desiderare ed aspettare la venuta del Signore, poiché grande sarà la felicità di coloro che desiderano la sua parusia, come attesta l'apostolo san Paolo: Per quanto riguarda l'avvenire è già in serbo per me la corona della giustizia che il Signore, giusto giudice, mi darà quel giorno e non a me solo, ma a tutti coloro i quali desiderano la sua venuta. ( 2 Tm 4,8 )

Il Signore inoltre nel Vangelo dice: Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. ( Mt 13,43 )

Così pure il Profeta: Ecco infatti che le tenebre e la caligine copriranno la terra sopra i popoli; su di te invece apparirà il Signore e la sua maestà si vedrà su di te. ( Is 60,2 )

Lo stesso Profeta dice ancora in un altro passo: Ma quelli che aspettano il Signore esulteranno fortemente, rinnoveranno le penne come le aquile, correranno senza affaticarsi, cammineranno senza sentir fame. ( Is 40,31 )

Si trovano inoltre moltissimi altri passi simili a questi che parlano della felicità di coloro che desiderano la venuta del Signore.

5 - Segni dell'avvicinarsi della fine del mondo

Che poi nessuno possa computare i tempi è chiaro, poiché il Vangelo afferma che nessuno conosce né il giorno né l'ora ( Mt 24,36; Mc 13,32 ) ma, data l'incapacità della mia intelligenza, pur affermando che non si può conoscere né il giorno né il mese né l'anno della venuta del Salvatore, vedendo però i segni e le testimonianze premonitrici di tale venuta, non solo è logico ch'io lo aspetti ma altresì che io dia questo nutrimento ai credenti, affinché nell'attesa desiderino la venuta di Colui che ha detto: Quando vedrete tutte queste cose, sappiate ch'Egli è vicino alle porte. ( Mt 24,33 )

Orbene, i segni annunciati dal Vangelo e dai Profeti, avveratisi tra noi, manifestano l'approssimarsi del Signore.

Invano difatti non solo coloro che indagano, ma anche coloro che criticano, cercano di computare i giorni e gli anni, poiché sta scritto che, se i giorni non fossero stati abbreviati, non si salverebbe nessuno, ma quei giorni sono stati abbreviati in grazia degli eletti. ( Mt 24,22; Mc 13,20 )

È certamente impossibile calcolare il tempo che dovrà essere accorciato dal Signore, il quale ha fissato i tempi, ma è tuttavia certo vicina la sua venuta, di cui vediamo che si sono avverati alcuni segni tra quelli che si sono compiuti.

E così pure dice: Quando questi fatti cominceranno ad avverarsi, respirerete e alzerete la testa poiché si avvicinerà la vostra redenzione. ( Lc 21,28 )

Quali siano i segni che saranno visti è dichiarato nel Vangelo di S. Luca: Gerusalemme sarà calpestata dai pagani, fino a tanto che non saranno compiuti i tempi dei pagani. ( Lc 21,24 )

Ciò è avvenuto e nessuno dubita che ancora avvenga.

S. Luca soggiunge: E vi saranno segni nel sole e nella luna e nelle stelle e sulla terra i popoli saranno oppressi dalla costernazione. ( Lc 21,25 )

Le sofferenze e i castighi, che noi sopportiamo, ci costringono ad ammetterli anche se la volontà si rifiutasse, poiché è evidente che in un medesimo tempo dagli uomini sono visti segni nel cielo e sulla terra i popoli sono oppressi dalla costernazione.

L'Evangelista soggiunge: Gli uomini tramortiranno per lo spavento e per l'incubo di catastrofi imminenti su tutta la terra. ( Lc 21,26 )

È indubitato che non v'è alcuna patria, nessuna contrada che ai nostri tempi non sia afflitta e avvilita - come è stato detto - per lo spavento e l'incubo di catastrofi imminenti su tutta la terra; inoltre tutti i segni che il Vangelo mette sotto gli occhi dei lettori si sono in massima parte avverati.

6 - In qual modo il Vangelo dev'essere predicato a tutte le genti

Si potrà tuttavia obiettare il passo evangelico ove è detto: E questo Vangelo sarà predicato in tutto il mondo e allora arriverà la fine ( Mt 24,14 ), ma prima … ( si può rispondere ) che la promessa del Signore fu solamente che gli Apostoli sarebbero stati testimoni della sua religione e della sua risurrezione in Gerusalemme, in Giudea, nella Samaria e fino all'estremità della terra. ( At 1,8 )

Ora, l'Apostolo in base a questo passo della Sacra Scrittura c'insegna: Ma io mi domando: Non hanno forse ascoltato ( il Vangelo )?

( Ma sì che l'hanno udito, poiché ) la loro voce si è sparsa per tutta la terra e le loro parole sono arrivate fino all'estremità della terra. ( Rm 10,18; Sal 19,5 )

E ancora: a motivo della speranza che vi è riserbata e che avete già ascoltata nella parola della verità, cioè del Vangelo, ch'è giunto fino a voi come in tutto il mondo fruttifica e cresce. ( Col 1,5-6 )

Ma la fede predicata dagli Apostoli fra i pagani ha incontrato molti persecutori, i quali le hanno impedito di affermarsi rapidamente e in tal modo s'è adempiuto quanto sta scritto: Ma prima che avvengano queste cose, vi metteranno le mani addosso, vi perseguiteranno e vi consegneranno nelle sinagoghe e nelle prigioni, trascinandovi dinanzi ai re e ai governatori a causa del mio nome, ( Lc 21,12 ) affinché si adempisse quanto sta scritto: E sarai subito ricostruita da coloro che ti distrussero.

Infatti, da quando i benignissimi imperatori per volontà di Dio hanno cominciato ad essere Cristiani, per quanto lentamente la fede crescesse nel mondo a causa della persecuzione, tuttavia in breve tempo il Vangelo di Cristo penetrò ovunque a motivo della conversione degli Imperatori al Cristianesimo.

7 - Rifiuta la spiegazione di Girolamo su le Settimane di Daniele

In verità la spiegazione delle Settimane del beato Daniele, ( Dn 9,24-27 ) sebbene data dal nostro santo collega di sacerdozio Girolamo,1 conforme all'opinione comune dei Dottori della Chiesa, lascia perplesso il lettore …

Infatti se lo stesso dottissimo nostro collega di sacerdozio afferma ch'è pericoloso pronunciare un giudizio sulle opinioni dei Dottori della Chiesa e preferire l'uno all'altro, quanto meno è consentito che un semplice lettore faccia quello che non ha osato fare un maestro! Noi invece crediamo quel che disse il Signore, che cioè passeranno il cielo e la terra, ma non passerà un solo iota né la minima parola della Legge finché tutto non sia compiuto. ( Mt 5,18 )

Mi stupisco dunque che le misteriose settimane di Daniele si siano potute compiere alla nascita e alla passione del Signore, mentre il Profeta, riguardo a ciò che dovrebbe accadere a metà della settimana, dice: Nel mezzo della settimana sarà abolito il mio sacrificio, cesserà la preghiera, e l'abominio della desolazione sarà nel luogo del sacrificio. ( Dn 9,27 )

Se dunque l'abominazione fosse stata già compiuta, come mai il Signore ci ammonisce dicendo: Quando vedrete nel tempio di Dio l'abominazione e la desolazione predetta dal profeta Daniele, chi legge cerchi di capire? ( Mt 24,15; Mc 13,14; Dn 9,27 )

Io tuttavia, per accondiscendere alla richiesta della tua Beatitudine, ho esposto il mio pensiero alla tua carità.

Abbi comunque la cortesia di risponderci per istruirci ancora meglio e rallegrarci con la parola della tua grazia.

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1 Hieron., Comm. in Dn. 9, 24