Lettere

Indice

Lettera 264

Scritta dopo il 395.

Agostino consola Massima, una pia donna, afflitta perché la sua provincia era infestata da molti errori, ammonendola che la sapienza divina sa servirsi dei mali anche per il bene ( n. 1-2 ) e che il Figlio di Dio è partecipe della nostra debolezza, non già del peccato ( n. 3 ).

Agostino invia cristiani saluti alla serva di Dio Massima, degna d'onore, illustre e lodevole tra i membri di Cristo

1 - Dio si serve dei cattivi per il bene dei buoni

Quanto ci rallegra il tuo zelo religioso, altrettanto ci rattrista ciò che tu ci fai sapere, che cioè la vostra provincia corre un gravissimo pericolo a causa di errori nocivi e assai perniciosi.

Ma poiché queste prove sono state predette, non c'è da meravigliarsi che si presentino, bisogna però stare in guardia che non rechino danno.

Dio, nostro Salvatore, non permetterebbe ch'esse nascessero, se ai suoi servi fedeli non giovasse essere ammaestrati anche mediante queste prove.

Con la loro perversa volontà, i seminatori d'errori si procurano per verità il castigo dell'accecamento nel presente e dell'eterno supplizio nel futuro se, a causa del loro spirito arrogante, saranno ribelli alla verità cristiana trascurando di convertirsi e d'emendarsi durante la loro vita terrena.

Tuttavia, come essi fanno cattivo uso dei beni di Dio, che fa sorgere il suo sole sui buoni e sui cattivi e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti, ( Mt 5,45 ) e li chiama al pentimento con la sua pazienza, mentre accumulano sul loro capo la collera per il giorno dell'ira, quando si manifesterà il giusto giudizio di Dio; ( Rm 2,4-5 ) come, dunque, essi fanno cattivo uso della bontà e della pazienza, cioè dei beni di Dio, mentre rifiutano di convertirsi, così Dio, al contrario, si serve anche dei loro peccati per il bene, non solo per attuare la sua giustizia, la quale alla fine darà loro il meritato castigo, ma anche per mettere alla prova i suoi servi fedeli e farli così progredire nella virtù, in tal modo proprio attraverso la perversità dei malvagi i buoni possono avanzare nella virtù ed esser degni d'approvazione ed esser conosciuti come dice l'Apostolo: Occorre che ci siano le eresie, affinché appaiano chiaramente tra voi quelli che sono di virtù provata. ( 1 Cor 11,19 )

2 - Pregare per gli erranti, evitare gli errori

Certo, se a Dio mancasse la capacità di far buon uso dei cattivi per l'utilità dei suoi eletti, mentre perfino col peccato di Giuda ci ha procurato il bene inestimabile d'esser redenti col sangue del Cristo, avrebbe potuto non permettere che nascessero, dato che sapeva che sarebbero diventati cattivi, oppure farli morire proprio al primo apparire della loro malvagità.

Dio invece li lascia vivere per lo spazio di tempo che sa necessario e sufficiente per far sì che la famiglia dei suoi fedeli rifletta e sia provata con la sofferenza.

Egli ci consola del dolore che proviamo riguardo ai malvagi, poiché ci dà sollievo perfino con lo stesso dolore che proviamo per loro mentre, al contrario, rattrista coloro che perseverano nel proprio errore.

Del resto non può paragonarsi a nessun'altra gioia di questa vita, quella che proviamo quando alcuni di loro si correggono e si convertono e si uniscono alla società dei buoni fedeli.

Ecco perché sta scritto: Figlio, se sarai saggio, lo sarai per vantaggio tuo e del tuo prossimo; se invece sarai cattivo, ne porterai danno tu solo. ( Pr 9,12 sec. LXX )

Quando infatti ci rallegriamo dei fedeli e dei giusti, la loro virtù giova a loro e a noi, quando invece ci rattristiamo degli infedeli e dei malvagi, a loro nuoce non soltanto la loro malvagità, ma anche il nostro dolore.

Ci giova inoltre moltissimo presso Dio il fatto di addolorarci e sentir compassione per loro e, nella misura del dolore che proviamo, gemiamo profondamente e preghiamo.

Per questi motivi approvo e lodo assai, onorata e illustre serva di Dio, il dolore che provi a causa dei seminatori d'errori e la tua vigile cautela per evitarli, come ti esprimi nella tua lettera; e poiché tu me lo richiedi, t'esorto e ti ammonisco, per quanto me lo permettono le mie forze, di comportarti con perseveranza in modo da sentir compassione per loro, come se tu fossi semplice come una colomba, ma in modo da guardartene anche come se tu fossi astuta come un serpente, ( Mt 10,16 ) e adoperarti, per quanto puoi, perché tutti coloro che ti sono vicini rimangano saldi nella retta fede e si correggano, se alcuni per caso fossero caduti in qualche errore.

3 - Perché si è incarnato il Verbo di Dio

Quanto all'uomo assunto dal Verbo di Dio quando si fece carne e abitò tra noi, ( Gv 1,14 ) correggerei qualche idea qualora, in quel che tu credi, io trovassi qualcosa di falso o di erroneo.

Continua dunque a credere, come già fai, che il Figlio di Dio, facendosi uomo, assunse la natura umana tutta intera, non solo cioè l'anima razionale, ma anche la carne mortale senza il peccato.

Egli infatti divenne partecipe della nostra infermità, ma non della nostra iniquità, affinché la comune infermità cancellasse la nostra iniquità e ci conducesse alla sua giustizia bevendo la morte, dovuta a noi, e dandoci da bere la vita propria della sua natura.

Se però possiedi qualche scritto degli eretici, in cui affermano opinioni contrarie alla nostra fede, abbi la cortesia d'inviarcelo, affinché possiamo non solo esporre la nostra fede, ma confutare altresì, per quanto ne siamo capaci, i loro errori.

Senza dubbio costoro si sforzano di dimostrare le loro empie ed erronee opinioni con citazioni della S. Scrittura; ma a questo proposito occorre mostrare loro come essi non comprendano il vero senso delle Sacre Scritture, composte per la salvezza dei fedeli; sarebbe come se uno si ferisse gravemente con degli strumenti chirurgici costruiti certamente non per ferire, ma per guarire.

Abbiamo già scritto e stiamo ancora scrivendo parecchio, nella misura che Dio ci concede, contro diversi errori al fine di confutarli.

Se però tu per caso desideri avere le opere delle nostre fatiche, invia qualcuno che te le copi. Dio infatti ha voluto che tu possa fare ciò assai facilmente, dal momento che ti ha concesso i mezzi per poterlo fare.

Indice