Diario di M. Faustina Kowalska

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+ I miei tormenti giungono ormai alla fine.

Il Signore mi da l'aiuto promesso.

Lo vedo in due sacerdoti, cioè in Padre Andrasz e in Don Sopocko.

Nel corso degli esercizi spirituali prima dei voti perpetui, per la prima volta venni tranquillizzata completamente102 ed in seguito venni guidata nella stessa direzione da Don Sopocko.

Così si realizzò la promessa del Signore.

Dopo che fui tranquillizzata ed istruita sul modo di procedere sulle vie di Dio, il mio spirito si rallegrò nel Signore e mi sembrò non di camminare, ma di correre.

Mi erano state sciolte le ali per il volo e cominciai a volteggiare verso l'ardore del sole e non tornerò in basso fino a quando riposerò in Colui, nel Quale è annegata la mia anima per l'eternità.

E mi abbandonai completamente all'influsso della grazia.

Grandiosi sono gli abbassamenti divini alla mia anima!

Da parte mia non mi ritiro, ne mi rifiuto, ma m'immergo in Lui, come nell'unico mio Tesoro.

Sono una cosa sola col Signore: in un certo modo scompare l'abisso che c'è fra noi, il Creatore e la creatura.

Per alcuni giorni la mia anima è stata quasi continuamente in estasi: la presenza di Dio non mi ha abbandonato nemmeno per un istante, e la mia anima ha perseverato in una continua amorosa unione col Signore.

Ciò tuttavia non mi ha impedito di adempire i miei doveri.

Sentivo che ero stata trasformata in amore; ardevo tutta, ma senza riportare danni.

M'immergevo continuamente in Dio.

Iddio mi attirava a Se con tale forza e potenza che in certi momenti non mi rendevo nemmeno conto di essere sulla terra.

Per tanto tempo avevo ostacolato la grazia di Dio e ne avevo avuto paura.

Adesso Iddio Stesso tramite Padre Andrasz aveva tolto ogni difficoltà.

Il mio spirito era stato indirizzato verso il sole e sbocciò ai suoi raggi per Lui Stesso.

Già non capì [ qui la frase è interrotta e non è stata completata ].

+ Nonostante Iddio mi attirasse a Se con tale veemenza che spesso non ero in grado di opporrai alla Sua grazia, sprecavo molte grazie di Dio perché avevo sempre paura delle illusioni.

Quando all'improvviso venivo immersa in Lui, in quei momenti Gesù mi riempiva della Sua pace in maniera che, in seguito, anche se avessi voluto allarmarmi, non avrei potuto.

Ad un tratto sentii nel mio intimo queste parole: « Perché tu sia tranquilla, che sono Io l'autore di tutte le richieste fatte a te, ti darò una tranquillità così profonda che, se anche volessi inquietarti ed allarmarti, ciò oggi non sarà in tuo potere, ma l'amore monderà la tua anima fino a farti dimenticare te stessa ».

In seguito Gesù mi diede un altro sacerdote, al quale mi ordinò di svelare la mia anima.

In un primo momento lo feci con una certa esitazione; ma un severo richiamo da parte di Gesù procurò una profonda umiltà alla mia anima.

Sotto la sua direzione la mia anima progredì celermente nell'amore di Dio e molte delle richieste del Signore vennero eseguite in concreto.103

Talvolta il suo coraggio e la sua profonda umiltà mi hanno fatto riflettere.

Oh! quant'è misera la mia anima che ha dissipato tante grazie!

Sfuggivo a Dio ed Egli m'inseguiva con le Sue grazie.

Il più delle volte le grazie di Dio mi venivano elargite, quando meno me l'aspettavo.

Dal momento in cui il Signore mi ha dato un direttore spirituale, sono più fedele alla grazia per merito dello stesso direttore e della sua vigilanza sulla mia anima.

Ho conosciuto veramente quello che è una direzione spirituale e come la considera Gesù: per ogni minima mancanza Gesù mi ammoniva e mi faceva presente che le questioni, che io sottoponevo al confessore, le giudicava Lui Stesso.

« Ed ogni mancanza contro di lui colpisce Me direttamente ».

Quando la mia anima sotto la sua direzione cominciò a gustare profondamente il raccoglimento e la pace, udii spesso nell'anima queste parole, talora ripetute varie volte di seguita: « Fortificati per la lotta! ».

+ Gesù mi fa conoscere spesso quello che non Gli piace nella mia anima e qualche volta mi ha rimproverato per cose che sembravano minuzie, ma che in realtà avevano una grande importanza.

Egli mi ha messo in guardia e mi ha esercitato come un Maestro.

Per molti anni mi ha educata Lui Stesso, fino al momento in cui mi ha dato un direttore spirituale.

In precedenza era Lui che mi faceva conoscere quello che non capivo ed ora mi ordina di chiedere tutto al confessore e spesso mi dice così: « E Io ti risponderò tramite la sua bocca; sta' tranquilla ».

Non mi è ancora capitato di ricevere una risposta in contrasto con ciò che il Signore mi chiedeva e che io avevo fatto presente al mio direttore spirituale.

Anzi qualche volta, ma non spesso, mi è capitato che Gesù mi ha raccomandato determinate cose di cui nessuno potrebbe essere stato al corrente, ma, quando mi sono avvicinata alla grata, il confessore me le ha raccomandate anche lui.

+ Quando l'anima ha ottenuto per lungo tempo molta luce e molte ispirazioni e dopo che i confessori le hanno assicurato sia la tranquillità sia la provenienza delle ispirazioni, se il suo amore è grande, in tal caso Gesù le fa conoscere che è tempo che metta in pratica ciò che ha ricevuto.

L'anima viene a conoscere che il Signore conta su di lei e questa conoscenza le dà forza.

Essa sa che per restare fedele dovrà talvolta esporsi a varie difficoltà; ma essa confida in Dio e, grazie a tale fiducia, giunge là dove Iddio la chiama.

Le difficoltà non la spaventano; sono per lei come il pane quotidiano; non la spaventano affatto, né l'intimoriscono, come i colpi di cannone non spaventano il cavaliere che è continuamente sui campi di battaglia.

Essa è ben lungi dallo spaventarsi, però rimane in ascolto per capire da che parte attaccherà il nemico.

Per riportare la vittoria non fa nulla alla cieca, ma indaga, riflette profondamente e, non contando su di sé, prega fervorosamente ed attinge consigli da cavalieri esperti e saggi, e comportandosi così, vince quasi sempre.

Ci sono degli attacchi nei quali l'anima non ha il tempo né per riflettere, né per chiedere consigli, né per nient'altro.

In quei casi bisogna combattere per la vita o per la morte.

Qualche volta è bene rifugiarsi nella ferita del Cuore di Gesù, non rispondendo nemmeno una parola: per quell'atto stesso il nemico è già sconfitto.

In tempo di pace l'anima si sottopone a sforzi come fa in tempo di battaglia.

Deve esercitarsi e molto; diversamente nemmeno parlarne di vittoria.

Il tempo di pace lo considero come il tempo di preparazione alla vittoria.

Deve vigilare continuamente.

Vigilanza e ancora una volta vigilanza!

L'anima che riflette ottiene molta luce.

Un'anima dissipata si mette da sola in pericolo di cadere e non si meravigli se poi cadrà.

O Spirito Divino, guida dell'anima: saggio è colui che Tu trasformi.

Ma affinché lo Spirito Divino possa agire in un'anima, occorre silenzio e raccoglimento.

La preghiera. Con la preghiera l'anima si prepara ad affrontare qualsiasi battaglia.

In qualunque condizione si trovi un'anima, deve pregare.

Deve pregare l'anima pura e bella, poiché diversamente perderebbe la sua bellezza.

Deve pregare l'anima che tende alla purezza, altrimenti non vi giungerà.

Deve pregare l'anima che si è appena convertita, diversamente cadrebbe di nuovo.

Deve pregare l'anima peccatrice, immersa nei peccati, per poter risorgere.

E non c'è anima, che non abbia il dovere di pregare, poiché ogni grazia arriva tramite la preghiera.

Ricordo che la luce l'ho ricevuta in massima parte durante l'adorazione di mezz'ora, che facevo ogni giorno durante tutta la Quaresima, stando distesa a forma di croce davanti al SS.mo Sacramento.

In quel tempo conobbi più a fondo me stessa e Iddio, anche se per fare quella preghiera incontrai molti ostacoli, nonostante avessi il permesso dei superiori.

L'anima deve sapere che, per pregare e perseverare nella preghiera, deve armarsi di pazienza e superare coraggiosamente le difficoltà esteriori ed interiori.

Le difficoltà interiori: lo scoraggiamento, l'aridità, l'indolenza, le tentazioni.

Quelle esteriori: il rispetto umano e la necessità di rispettare i momenti destinati alla preghiera.

Io stessa ho sperimentato che, se non dicevo le preghiere nel tempo stabilito, dopo non le dicevo più, perché i doveri me l'impedivano; e se pure le dicevo, ciò avveniva con gran fatica, perché il pensiero andava ai doveri da compiere.

Mi è capitata anche questa difficoltà: se l'anima aveva recitato bene le preghiere e ne era uscita con un profondo raccoglimento interiore, gli altri la contrastavano per tale raccoglimento; perciò ci vuole pazienza per perseverare nella preghiera.

Più di una volta mi è capitata una cosa di questo genere: quando la mia anima era più profondamente assorta in Dio ed aveva riportato maggior profitto dalla preghiera e la presenza di Dio l'aveva accompagnata durante il giorno e sul lavoro aveva dimostrato più concentrazione, più esattezza e più impegno, proprio allora ho avuto il maggior numero di rimproveri con l'accusa di essere negligente ed indifferente a tutto e questo perché le anime meno raccolte vogliono che anche le altre siano come loro, perché costituiscono per loro un rimprovero continuo.

+ Un'anima nobile e delicata può essere anche la più semplice, ma di sentimenti delicati; una tale anima cerca di vedere Iddio in ogni cosa.

Lo trova ovunque, riesce a trovare Iddio anche nelle cose più insignificanti.

Tutto per lei ha un significato.

Apprezza grandemente tutto.

Ringrazia Dio per ogni cosa.

Da ogni cosa ricava profitto e rivolge a Dio ogni lode.

Confida in Lui e non s'impressiona quando viene il tempo della prova.

Essa sa che Iddio è sempre il migliore dei padri e tiene poco conto delle considerazioni umane.

Segue fedelmente anche il più piccolo soffio dello Spirito Santo; gioisce per questo Ospite spirituale e si aggrappa a Lui come un bimbo alla madre.

Dove le altre anime s'arrestano e si spaventano, essa va avanti senza paura e senza difficoltà.

Quando il Signore stesso vuole stare accanto ad un'anima e guidarla, allontana da lei tutto ciò che c'è all'esterno.

Quando mi ammalai e venni trasferita in infermeria, ebbi molti dispiaceri per questo motivo.

Eravamo in due ricoverate in infermeria.

Da Suor N. andavano in visita le suore; da me non s'affacciava nessuno.

Per la verità l'infermeria è una sola, ma ognuna ha la propria cella.104

Le serate invernali erano lunghe.

Suor N. aveva la luce e la cuffia per la radio ed io per mancanza della luce non potevo nemmeno preparare la meditazione.

Dopo che erano passate così all'incirca due settimane, una sera mi lamentai col Signore: « Ho molti dispiaceri e non posso nemmeno preparare la meditazione, dato che non ho la Luce ».

Ed il Signore mi disse che sarebbe venuto Lui ogni sera e mi avrebbe dato i punti per la meditazione dell'indomani.

I punti si riferivano sempre alla Sua dolorosa Passione.

Mi disse: « Medita la Mia Passione davanti a Pilato ».

E così, punto per punto, per un'intera settimana meditai la Sua dolorosa Passione.

Da quel momento una grande gioia entrò nella mia anima e non desiderai più né visite, né luce; mi bastava Gesù per ogni cosa.

Per la verità l'interessamento delle Superiore per le ammalate era notevole; tuttavia il Signore dispose in modo tale che mi sentii abbandonata.

Egli, il migliore dei Maestri, per poter agire direttamente su un'anima allontana da lei tutto ciò che è creato.

Più di una volta fui bersaglio di così numerose vessazioni e sofferenze che la stessa Madre M.105 mi disse: « Sulla sua strada, sorella, le sofferenze spuntano direttamente da sotto terra ».

Mi disse ancora: « Io guardo a lei, sorella, come se fosse crocifissa, ma ho notato che il Signore Gesù in qualche modo c'entra in questo. Sorella, sia fedele al Signore ».

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102 Durante gli esercizi spirituali che si svolsero dal 20 al 30 aprile 1933, Santa Faustina fu tranquillizzata dal P. G. Andrasz S.J., che la capì e le diede gli opportuni consigli sul modo di procedere sulla strada delle illuminazioni divine ( nota 63 )
103 Le richieste vennero realizzate per interessamento del rev. prof. M. Sopockò
104 Nota 95
105 Probabilmente Madre Margherita Gimbutt ( nota 27 )