Diario di M. Faustina Kowalska

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24.11.

Oggi ho ricevuto una lettera da Don Sopocko.69

Da questa lettera ho saputo che di tutta questa causa s'interessa Dio stesso.

Come l'ha iniziata il Signore, allo stesso modo il Signore la porterà a termine, e più difficoltà vedo, più sono tranquilla.

Se tutta questa causa non riguardasse una grande gloria per Dio ed il bene di tante anime, il demonio non si opporrebbe a questo modo; ma egli intuisce quello che sta per perdere con quest'opera.

Ora ho capito che satana odia più che mai la Misericordia; essa è il suo maggior tormento.

Ma la parola del Signore si realizzerà.

La parola di Dio è viva e le difficoltà non annientano le opere di Dio, ma dimostrano che sono di Dio …

Un certo momento ho visto il convento di questa nuova Congregazione.70

Mentre giravo e visitavo tutto, all'improvviso ho visto un gruppo di bambini, la cui età si aggirava dai cinque agli undici anni.

Appena mi videro, mi circondarono e cominciarono a gridare ad alta voce: « Difendici dal male » e mi fecero entrare nella cappella che c'era in quel convento.

Quando entrai nella cappella, vidi Gesù, martoriato.

Gesù guardò benevolmente verso di me e mi disse che veniva « Offeso gravemente dai fanciulli. Tu difendili dal male! ».

Da quel momento prego per i fanciulli. Ma sento che la sola preghiera non basta.

O mio Gesù, Tu sai quanta fatica occorre per trattare sinceramente e con semplicità con coloro dai quali la nostra natura rifugge, oppure con coloro che consapevolmente od anche inconsapevolmente ci hanno fatto soffrire.

Umanamente la cosa è impossibile.

In quei momenti più che in altre circostanze, cerco di scoprire Gesù in quelle date persone e per amore di Gesù faccio tutto per quelle persone.

In queste azioni l'amore è puro; questo esercitarsi nella carità tempra l'anima e la rafforza.

Non m'aspetto nulla dalle creature.

Per questo non provo alcuna delusione; so che la creatura è povera in sé e che posso dunque attendermi da essa?

Dio per me è tutto, desidero valutare tutto alla luce di Dio.

+ Il mio rapporto col Signore è al presente totalmente spirituale.

La mia anima è toccata da Dio e s'immerge tutta in Lui fino a dimenticare se stessa.

Imbevuta di Dio da parte a parte annega nella Sua bellezza, annega tutta in Lui.

Non riesco a descrivere ciò, poiché scrivendo adopero i sensi e lì, in quell'unione, i sensi non agiscono.

C'è la fusione di Dio e dell'anima, c'è una così stretta vita in Dio alla quale è ammessa l'anima, che è impossibile esprimerla a parole.

Quando l'anima ritorna alla vita normale, allora s'accorge che questa vita è un crepuscolo, una foschia, una sonnolenta inerzia, quasi una fasciatura che avvolge un bimbo.

In quei momenti l'anima riceve soltanto da Dio, poiché essa da sé non fa nulla, non fa il minimo sforzo; Dio opera tutto in lei.

Però quando l'anima torna allo stato normale, vede che non è in suo potere rimanere di più in quell'unione.

Quei momenti sono brevi, ma duraturi nei loro effetti.

L'anima non può rimanere a lungo in quello stato, poiché diversamente per forza di cose si libererebbe per sempre dai vincoli del corpo, sebbene anche così sia sostenuta miracolosamente da Dio.

Iddio fa conoscere all'anima in modo chiaro quanto l'ama, come se essa sola fosse oggetto della Sua compiacenza.

L'anima conosce ciò in modo chiaro e quasi senza veli.

Si lancia di getto verso Dio, ma si sente bambina.

Essa sa che ciò non è in suo potere; perciò Iddio si abbassa fino a lei e la unisce a Sé in un modo …

Qui debbo tacere poiché non so descrivere quello che l'anima sta vivendo.

È strano che, sebbene l'anima che vive quest'unione con Dio non sappia darle una forma precisa e una definizione, tuttavia quando incontra un'altra anima simile, s'intendono misteriosamente fra di loro in queste cose, anche se non parlano molto fra loro.

L'anima unita in tal modo a Dio conosce facilmente un'altra anima simile, anche se quella non le ha svelato il suo intimo, ma ha solo parlato normalmente con lei.

È una specie di parentela spirituale.

Di anime unite in questo modo a Dio non ce ne sono molte: sono meno di quanto pensiamo.

Ho notato che il Signore concede questa grazia alle anime per due motivi.

Il primo è quando l'anima deve compiere una grande opera che, parlando esclusivamente dal punto di vista umano, supera le sue forze.

Nel secondo caso ho notato che Dio la concede per guidare e tranquillizzare simili anime, benché il Signore possa concedere questa grazia come Gli piace ed a chi Gli piace.

Inoltre ho notato questa grazia in tre sacerdoti, uno dei quali è un sacerdote secolare71 e due sono religiosi72 e in due suore,73 ma non nello stesso grado.

In quanto a me, ho ottenuto per la prima volta questa grazia e per un brevissimo momento all'età di diciotto anni,74 nell'ottava del Corpus Domini, durante i vespri, quando feci a Gesù il voto perpetuo di castità.

Vivevo ancora nel mondo, ma dopo poco entrai in convento.

Questa grazia durò un brevissimo momento, ma la potenza di tale grazia è grande.

Dopo questa grazia sopravvenne un lungo intervallo.

Per la verità durante questo intervallo ottenni dal Signore molte grazie, ma di altro genere.

Quello fu un periodo di prove e di purificazione.

Quelle prove furono così dolorose che la mia anima sperimentò il completo abbandono da parte di Dio, venne immersa in tenebre fitte.

Notai e compresi che nessuno poteva liberarmi da quei tormenti e che non potevano nemmeno capirmi.

Ci furono due momenti nei quali la mia anima fu sprofondata nella disperazione, una volta per mezz'ora, la seconda volta per tre quarti d'ora.

Sia per quanto riguarda le grazie sia per quanto concerne le prove di Dio, non posso descriverne esattamente la grandezza; anche se usassi non so quali parole, tutto ciò non sarebbe che una pallida ombra.

Tuttavia il Signore m'immerse in quei tormenti ed il Signore mi liberò.

La cosa però durò un paio d'anni; poi ottenni di nuovo questa eccezionale grazia dell'unione col Signore che dura tuttora.

Tuttavia anche in questo secondo periodo dell'unione ci furono dei brevi intervalli.

Però al presente da un po' di tempo non ho avuto alcun intervallo, ma la grazia m'immerge sempre più profondamente in Dio.

La grande luce, da cui viene illuminato l'intelletto, fa conoscere la grandezza di Dio, non come se l'anima dovesse conoscere in Lui i singoli attributi come prima; no, qui avviene diversamente: in un attimo conosco tutta l'essenza di Dio.

L'anima nello stesso istante si sprofonda tutta in Lui e prova una felicità così grande come gli eletti in paradiso, benché gli eletti in paradiso vedano Dio faccia a faccia e siano completamente felici, in modo assoluto.

La loro conoscenza di Dio però non è uguale, come mi ha fatto conoscere Dio.

Questa conoscenza più profonda ha inizio qui sulla terra in base alla grazia, ma in larga misura dipende dalla nostra fedeltà alla grazia.

Tuttavia l'anima che sperimenta questa ineffabile grazia dell'unione, non può dire di vedere Iddio faccia a faccia, dato che qui c'è il lievissimo velo della fede; ma così lieve che l'anima può dire che vede Dio e parla con Lui.

Essa è divinizzata, Iddio fa conoscere all'anima quanto l'ama e l'anima vede che anime migliori e più sante di lei non hanno ottenuto queste grazie, perciò è investita da un sacro stupore, che la mantiene in una profonda umiltà e si sprofonda nel suo nulla e nel suo sacro stupore e più essa si umilia, tanto più intimamente Iddio si unisce a lei e si abbassa fino a lei.

L'anima in quel momento è come nascosta; i suoi sensi inattivi; essa in un attimo conosce Dio e s'immerge in Lui.

Conosce tutta la profondità dell'Insondabile e più la sua conoscenza è profonda, tanto più ardentemente l'anima anela a Lui.

È grande la reciprocità tra l'anima e Dio!

Quando l'anima esce dal nascondimento, i sensi gustano ciò di cui l'anima si è deliziata; senz'altro anche questa è una grande grazia di Dio, ma non è puramente spirituale.

Alla prima fase i sensi non prendono parte.

Ogni grazia dà all'anima potenza ed energia per l'azione, coraggio per affrontare le sofferenze.

L'anima sa bene quello che Dio vuole da lei e compie il Suo volere nonostante le contrarietà.

L'anima però in cose di questo genere non può procedere da sola, deve attenersi ai consigli di un confessore illuminato, poiché diversamente può sbagliare oppure non ottenere alcun profitto.

+ Comprendo bene, o mio Gesù, che come una malattia si misura col termometro ed una febbre alta indica la gravita della malattia, così nella vita spirituale la sofferenza è il termometro che misura l'amor di Dio di un'anima.

+ Il mio fine è Dio… e la mia felicità è fare la volontà di Dio e nessuna cosa al mondo riuscirà a turbarmi questa felicità: nessuna potenza, nessuna forza.

Oggi in cella da me c'è stato il Signore e mi ha detto: « Figlia Mia, ti lascio ormai per poco in questa Congregazione.75

Tè lo dico, affinché approfitti con maggior diligenza delle grazie che ti concedo ».

27.11.1936.

Oggi in spirito sono stata in paradiso e ho visto l'inconcepibile bellezza e felicità che ci attende dopo la morte.

Ho visto come tutte le creature rendono incessantemente onore e gloria a Dio.

Ho visto quanto è grande la felicità in Dio, che si riversa su tutte le creature, rendendole felici.

Poi ogni gloria ed onore che ha reso felici le creature ritorna alla sorgente ed esse entrano nella profondità di Dio, contemplano la vita inferiore di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, che non riusciranno mai ne a capire ne a sviscerare.

Questa sorgente di felicità è immutabile nella sua essenza, ma sempre nuova e scaturisce per la beatitudine di tutte le creature.

Comprendo ora San Paolo che ha detto: « Occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrò nel cuore d'uomo ciò che Dio prepara per coloro che Lo amano ».

E Dio mi fece conoscere la sola ed unica cosa che ai Suoi occhi ha un valore infinito e questa è l'amore di Dio, l'amore, l'amore ed ancora una volta l'amore.

E nulla è paragonabile ad un solo atto di puro amor di Dio.

Oh, quali ineffabili favori concede Iddio ad un'anima che Lo ama sinceramente!

Oh, felici quelle anime che già qui su questa terra godono dei Suoi particolari favori!

Ed esse sono le anime piccole ed umili.

Grande è la Maestà di Dio, che ho conosciuto più a fondo, che gli spiriti celesti adorano secondo il grado della loro grazia e la gerarchia in cui si dividono.

La mia anima quando ha visto la potenza e la grandezza di Dio non è stata colpita dallo spavento né dal timore; no, no, assolutamente no!

La mia anima è stata colmata di serenità e d'amore e più conosco la grandezza di Dio e più gioisco per come Egli è.

E gioisco immensamente per la sua grandezza e sono lieta di essere così piccola, perché, proprio perché sono piccola, mi prende in braccio e mi tiene accanto al Suo cuore.

O mio Dio, quanta pena mi fanno gli uomini che non credono nella vita eterna!

Quanto prego per loro, affinché li investa il raggio della Misericordia e Dio li stringa al Suo seno paterno.

O Amore, o regina delle virtù!

L'amore non conosce timore; attraversa tutti i cori degli angeli che montano la guardia davanti al Suo trono.

Esso non teme nessuno, esso raggiunge Dio e s'immerge in Lui come nel suo unico tesoro.

Il Cherubino con la spada di fuoco, che fa la guardia al paradiso, non ha potere su di esso.

O puro amor di Dio, quanto sei grande ed impareggiabile!

Oh, se le anime conoscessero la Tua potenza!

+ Oggi sono molto debole, non posso nemmeno fare la meditazione in cappella, ma debbo andare a coricarmi.

O mio Gesù, Ti amo e desidero adorarTi con la mia debolezza, sottomettendomi totalmente alla Tua santa volontà.

+ Devo vegliare molto su me stessa soprattutto oggi, perché comincia a invadermi un'eccessiva sensibilità per tutto.

Cose alle quali, se fossi in buona salute, non baderei affatto, oggi mi irritano.

O mio Gesù, mio scudo e mia forza, concedimi la grazia di uscire vittoriosa da questa contingenza.

O mio Gesù, trasformami in Tè, con la potenza del Tuo amore, affinché io sia un degno strumento per annunciare la Tua Misericordia.

+ Ringrazio il Signore per questa malattia e per i disturbi fisici, poiché ho tempo per parlare con Gesù.

La mia delizia sta nel trascorrere lunghi momenti ai piedi di Dio nascosto; e le ore mi passano come minuti, senza che me ne accorga.

Sento che arde in me un fuoco e non comprendo altra vita, se non quella del sacrificio, che proviene dall'amore puro.

29.11.1936.

La Madonna mi ha insegnato a prepararmi alla festa del Natale del Signore.

L'ho vista oggi senza il Bambino Gesù e mi ha detto: « Figlia Mia, procura di essere mite e umile affinché Gesù che dimora continuamente nel Tuo cuore possa riposare.

Adoralo nel tuo cuore. Non uscire dal tuo raccoglimento interiore.

Ti otterrò, figlia Mia, la grazia di questo genere di vita interiore, di modo che senza che abbandoni la tua intimità, possa adempiere all'esterno tutti i tuoi doveri con maggior precisione.

Rimani continuamente con Lui nel tuo cuore. Egli sarà la tua forza.

Con le creature mantieni quei rapporti che la necessità ed i tuoi doveri esigono.

Sei un'abitazione gradita del Dio vivente, nella quale Egli dimora continuamente con amore e compiacimento, e la viva presenza di Dio, che senti in maniera più viva ed evidente, ti confermerà, figlia Mia, in ciò che ti ho detto.

Cerca di comportarti così fino al giorno di Natale ed in seguito Egli ti farà conoscere come dovrai trattare con Lui e come unirti a Lui ».

30.11.1936.

Oggi, durante i vespri, un dolore mi ha attraversato l'anima.

Vedo che quest'opera oltrepassa le mie forze sotto ogni aspetto.

Sono una piccola bimba di fronte all'enormità di questo compito e solo per un ordine preciso di Dio mi accingo a compierla.

E d'altra parte anche queste grandi grazie sono divenute per me un peso che riesco a sopportare a malapena.

Vedo l'incredulità da parte dei superiori e i dubbi di vario genere e di conseguenza il comportamento diffidente nei miei confronti.

O Gesù mio, vedo che anche grazie così grandi possono essere una sofferenza ed è proprio così; non solo possono essere per questo motivo delle sofferenze, ma debbono esserlo come caratteristica dell'azione di Dio.

Comprendo bene che se non fosse Dio stesso a tener salda l'anima in queste varie prove, essa da sola non ci riuscirebbe; e per questo Dio stesso è il suo scudo.

Mentre di seguito, durante i vespri, continuavo ad esaminare questa specie di miscuglio di sofferenze e di grazie, ad un tratto udii la voce della Madonna: « Sappi, figlia Mia, che sebbene Io sia stata innalzata alla dignità di Madre di Dio, sette spade dolorose mi hanno trafitto il cuore.

Non far nulla a tua difesa; sopporta tutto con umiltà.

Dio stesso prenderà le tue difese ».

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69 Si tratta della lettera del 21.XI.1936 con la quale Don M. Sopocko mette al corrente Santa Faustina sugli sviluppi della diffusione del culto della Divina Misericordia e della fondazione della nuova congregazione (cfr. L. MS- nn. 97-99)
70 Probabilmente Santa Faustina ebbe la visione della casa della Congregazione del Misericordiosissimo Redentore a Mysiibórz, che Don M. Sopocko fondò dopo la morte della Santa.
Le suore a Mysiibórz insegnano il catechismo ai bambini
71 Probabilmente Santa Faustina intendeva riferirsi a Don Sopocko
72 I due sacerdoti religiosi erano probabilmente il p. Edmondo Elter ed il p. Giuseppe Andrasz, entrambi della Compagnia di Gesù ( Diario, Q. I, note 118 e 63 )
73 Parlando della speciale unione con Dio di due religiose, Santa Faustina probabilmente aveva in mente M. Michaela Moraczewska, supcriora generale, e Sr. M. Giuseppina Brzoza, maestra delle novizie, che si distinguevano per una profonda vita Ulteriore ( Diario, Q. I, note 16 e 30 )
74 In questo caso Santa Faustina ha probabilmente sbagliato nel dare la sua età, dato che come ricorda essa stessa nel suo Diario (cfr. Q. I, 5, verso la fine) aveva ottenuto questa grazia nel 1925 durante l'ottava del Corpus Domini. Siccome è nata nel 1905, nel 1925 aveva 20 anni e non 18 ( Diario, Q. I, nota 18 )
75 Si può supporre che Santa Faustina pensasse ad un sollecito abbandono della CSBVMM ma il senso successivo della frase suggerisce piuttosto l'idea che la predizione del Signore si riferisca invece all'avvicinarsi della morte