Diario di M. Faustina Kowalska

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13.12.1936. La confessione davanti a Gesù

Quando considerai che erano già tre settimane che non mi confessavo, mi misi a piangere, vedendo la fragilità della mia anima e certe difficoltà.

Non mi ero confessata a causa di circostanze sfavorevoli.

Il giorno in cui ci fu la confessione, io ero a letto.

La settimana dopo, la confessione ci fu nel pomeriggio ed io la mattina ero partita per l'ospedale.

Questo pomeriggio è venuto nella mia cameretta d'isolamento Padre Andrasz e si è seduto, affinché mi confessassi.

Prima non ha scambiato nemmeno una parola.

Sono stata enormemente contenta, poiché desideravo tanto confessarmi.

Come al solito svelai tutta la mia anima.

Il Padre mi rispose ad ogni piccola cosa.

Mi sentii stranamente felice per aver potuto così dire tutto.

Per penitenza mi disse di recitare le litanie del Nome di Gesù.

Quando volevo fargli presente la difficoltà che avevo per recitare quelle litanie, si alzò e mi diede l'assoluzione.

Improvvisamente dalla Sua persona cominciò a sprigionarsi un grande splendore e vidi che non era Padre Andrasz, ma Gesù.

Le Sue vesti erano bianche come la neve e scomparve immediatamente.

In un primo momento rimasi un po' ansiosa, ma poco dopo una certa tranquillità entrò nella mia anima.

Notai che Gesù confessa come gli altri confessori.

Tuttavia il mio cuore durante quella confessione intuì stranamente qualche cosa, che in un primo momento non ero riuscita a capire che significato avesse.

16.12.1936.

La giornata odierna l'ho offerta per la Russia; tutte le mie sofferenze e preghiere le ho offerte per quel povero paese.

Dopo la S. Comunione, Gesù mi ha detto: « Non posso sopportare più a lungo questo paese; non legarMi le mani, figlia Mia ».

Compresi che, se non fosse per le preghiere delle anime care a Dio, tutta questa nazione sarebbe stata già annientata.

Oh, quanto soffro per questa nazione, che ha espulso Dio dai propri confini!

+ O sorgente inesauribile della Misericordia di Dio, riversati sopra di noi.

La Tua bontà non ha confini.

Conferma, Signore, la potenza della tua Misericordia sull'abisso della mia miseria, poiché la Tua pietà è senza limiti.

Misteriosa ed irraggiungibile è la Tua Misericordia, che riempie di stupore le menti degli uomini e degli angeli.

L'Angelo Custode mi ha raccomandato di pregare per una certa anima e la mattina ho saputo che si trattava di una persona che era entrata in agonia in quel momento.

In maniera sorprendente Gesù mi fa conoscere che qualcuno ha bisogno delle mie preghiere.

In modo particolare vengo a conoscerlo quando, chi ha bisogno delle mie preghiere, è un'anima in agonia.

Questo ora si verifica più spesso che in passato.

Gesù mi ha fatto conoscere quanto Gli è cara un'anima che vive della volontà di Dio, dando con ciò a Dio la massima gloria.

Oggi ho compreso che, se anche non portassi a termine nulla di quello che vuole il Signore da me, so che verrò ricompensata come se avessi concluso tutto, poiché Egli vede l'intenzione con la quale ho iniziato.

E se anche mi chiamasse a Sé oggi stesso, quest'opera non soffrirebbe nulla per questo, poiché Lui solo è il Padrone e dell'opera e dell'operaio.

Il mio compito è quello di amarLo alla follia.

Tutte le opere sono una gocciolina davanti a Lui; l'amore ha un significato, ha forza e merito.

Ha svelato alla mia anima vasti orizzonti; l'amore pareggia gli abissi.

17.12.1936.

Ho offerto la giornata odierna per i sacerdoti.

Oggi ho sofferto più di qualunque altro giorno, sia interiormente che esteriormente.

Non pensavo che si potesse soffrire tanto in un giorno solo.

Ho cercato di fare l'ora santa, durante la quale il mio spirito ha assaporato l'amarezza dell'Orto degli Ulivi.

Lotto da sola sostenuta dal Suo braccio contro ogni genere di difficoltà, che mi si posano davanti come muri incrollabili; tuttavia ho fiducia nella potenza del Suo Nome e non ho paura di nulla.

In questa solitudine Gesù stesso è il mio Maestro.

Egli stesso mi educa e mi ammaestra, sento che mi trovo sotto l'influsso di una Sua attività particolare.

Per i Suoi inesplicabili disegni ed insondabili decreti, mi unisce a sé in modo speciale e mi permette di penetrare in segreti impensabili.

C'è un segreto che mi unisce al Signore, di cui nessuno deve essere messo a conoscenza, nemmeno gli angeli.

E benché io volessi rivelarlo, non saprei come esprimermi; e tuttavia vivo di questo e vivrò in eterno.

Questo segreto mi differenzia dalle altre anime qui in terra e nell'eternità.

+ O giorno luminoso e bello, nel quale si adempiranno tutti i miei desideri!

O giorno agognato, che sarai l'ultimo della mia vita!

Sono lieta per l'ultimo tocco che il mio Artista divino darà alla mia anima, che conferirà alla mia anima una bellezza particolare, che mi distinguerà dalla bellezza delle altre anime.

O gran giorno, nel quale si confermerà l'amore di Dio in me! In quel giorno per la prima volta canterò davanti al cielo ed alla terra l'inno della Misericordia infinita del Signore.

Questa è la mia opera e la missione assegnatami dal Signore fin dalla fondazione del mondo.

Affinché il canto della mia anima sia gradito alla Santissima Trinità, guida e plasma la mia anima Tu stesso, o Spirito di Dio.

Mi armo di pazienza ed attendo la Tua venuta, o Dio Misericordioso; ed in quanto ai tremendi dolori ed ai umori dell'agonia in quel momento, più che in ogni altro, confiderò nell'abisso della Tua Misericordia e Ti ricorderò, o Misericordioso Gesù e dolce Salvatore, tutte le promesse che mi hai fatto.

Questa mattina ho avuto una specie di avventura; mi si era fermato l'orologio e non sapevo quando dovevo alzarmi e mi dispiaceva tralasciare la santa Comunione.

Era sempre buio, perciò non potevo orientarmi per sapere quand'era l'ora di alzarmi.

Mi sono vestita, ho fatto la meditazione e sono andata in cappella, ma era ancora chiusa e c'era ovunque un gran silenzio.

Mi sono immersa in preghiera, specialmente per gli ammalati.

Adesso vedo che gli ammalati hanno bisogno di tante preghiere.

Finalmente la piccola cappella venne aperta.

Ho fatto fatica a pregare, poiché mi sentivo fortemente esausta e, dopo la santa Comunione, tornai subito nella mia stanzetta d'isolamento.

Improvvisamente vidi il Signore che mi disse: « Sappi, figlia Mia, che Mi è gradito l'ardore del tuo cuore, e come tu desideri ardentemente unirti a Me nella santa Comunione, cosi anch'io desidero donarMi tutto a te.

E come ricompensa per il tuo zelo ardente, riposa accanto al Mio Cuore ».

In quel momento il mio spirito sprofondò nel Suo Essere, come una goccia in un oceano sconfinato annegò in Lui, come nell'unico suo tesoro.

Fu allora che conobbi che il Signore permetteva certe difficoltà per la Sua maggior gloria.

18.12.1936.

Oggi ero abbattuta poiché è già una settimana che non viene nessuno a farmi visita.85

Quando mi sono lamentata col Signore, mi ha detto: « Non ti basta che vengo Io ogni giorno a farti visita? ».

Chiesi perdono al Signore e scomparve l'abbattimento.

O Dio, o mio Sostegno, mi basti Tu.

Questa sera sono venuta a sapere che una certa anima aveva bisogno delle mie preghiere; ho pregato con fervore, ma ho avvertito che era ancora troppo poco, quindi ho continuato più a lungo.

Il giorno dopo ho saputo che proprio a quell'ora era entrata in agonia una certa anima e l'agonia era durata fino al mattino.

Ho saputo anche che era passata attraverso dure battaglie.

In modo misterioso Gesù mi fa conoscere che un'anima agonizzante ha bisogno delle mie preghiere.

Sento quello spirito che mi chiede in modo vivo e chiaro di pregare.

Non sapevo che ci fosse una tale unione fra le anime.

Spesso è il mio Angelo Custode che me lo dice.

Il Bambino Gesù, durante la santa Messa, è la gioia della mia anima.

Spesso lo spazio non esiste per me, vedo un certo sacerdote che lo fa scendere sull'altare.

Con grande nostalgia attendo il Natale vivo, l'attesa assieme alla Madonna.

O Luce eterna, che vieni su questa terra, illumina la mia mente e rafforza la mia volontà, affinché non venga meno nei momenti delle prove impegnative.

La Tua luce disperda ogni ombra di dubbio, la Tua onnipotenza operi attraverso me.

Confido in Tè, o Luce increata.

Tu, o Bambino Gesù, mi sei d'esempio nel compiere la volontà del Padre Tuo, Tu che hai detto: « Ecco Io vengo a fare la Tua volontà », fa' che anch'io adempia fedelmente in tutto la volontà di Dio.

O Bambino Divino, concedimi questa grazia.

O mio Gesù, l'anima mia prova nostalgia per i giorni delle prove, ma quando la mia anima è offuscata, non lasciarmi sola, stringimi fortemente a Te.

Metti una custodia alle mie labbra, affinché il profumo delle sofferenze sia conosciuto e gradito soltanto da Te.

O Gesù misericordioso, con quale ardente desiderio Ti sei affrettato verso il Cenacolo, per consacrare l'ostia che debbo prendere durante la mia vita.

Hai desiderato, o Gesù, dimorare nel mio cuore; il Tuo Sangue vivo si unisce al mio sangue.

Chi può comprendere quest'intima unione?

Il mio cuore racchiude l'Onnipotente, l'Incomprensibile.

O Gesù, donami la Tua vita divina; il Tuo Sangue puro e generoso pulsi nel mio cuore con tutta la Sua forza.

Ti dono tutto il mio essere.

Trasformami in Te e rendimi idonea a compiere in tutto la Tua santa volontà e a contraccambiarTi il mio amore.

O mio dolce Sposo, Tu sai che il mio cuore non conosce nessuno all'infuori di Te.

Hai aperto nel mio cuore un abisso insaziabile di amore per Te; dal primo istante che Ti ho conosciuto, il mio cuore Ti ha amato e si è immerso in Te, come nell'unico suo oggetto d'amore.

Il Tuo amore puro e onnipotente sia uno stimolo ad agire.

Chi concepisce e comprende a fondo l'abisso di Misericordia che è scaturito dal Tuo cuore?

Ho conosciuto per esperienza quanta invidia c'è anche nella vita spirituale.

Riconosco che sono poche le anime veramente grandi, pronte a calpestare tutto ciò che non è Dio.

O anima, fuori di Dio non troverai la bellezza.

Oh, che base fragile ha chi s'innalza a danno degli altri! Che perdita!

19.12.1936.

Questa sera ho avvertito nella mia anima che una certa persona aveva bisogno delle mie preghiere.

Ho cominciato subito a pregare e improvvisamente ho conosciuto nel mio intimo e sentito lo spirito che me lo chiedeva.

Ho pregato tanto a lungo, finché mi sono sentita tranquilla.

La coroncina è un grande aiuto per gli agonizzanti.

Prego spesso secondo un'intenzione che vengo a conoscere interiormente e prego tanto a lungo, finché nella mia anima avverto che la preghiera ha ottenuto il suo effetto.

Specialmente ora che sono qui in quest'ospedale, sperimento un'intima unione con gli agonizzanti che, all'inizio della loro agonia, mi chiedono di pregare.

Iddio mi ha dato un contatto misterioso con gli agonizzanti.

Dato che la cosa succede abbastanza spesso, ho avuto modo di verificare anche l'ora.

Oggi, alle undici di sera, sono stata svegliata all'improvviso ed ho sentito chiaramente che c'era accanto a me uno spirito che chiedeva preghiere; addirittura una forza sconosciuta mi ha costretta a pregare.

La mia visione è puramente spirituale, per mezzo di una illuminazione improvvisa che in quel momento Dio mi trasmette.

Prego tanto a lungo, finché sento la tranquillità nell'anima.

Non dura sempre a lungo allo stesso modo; capita qualche volta che dopo una « Ave Maria » sono già tranquilla ed allora recito il « De Profundis » e non prego oltre.

E alle volte capita che recito tutta la coroncina e solo allora arriva la tranquillità.

Ed ho constatato anche che, quando mi sento costretta a pregare per un tempo più lungo e provo un'inquietudine interiore, l'anima affronta lotte più accanite ed un'agonia più lunga.

Il modo usato per verificare l'ora è il seguente: ho l'orologio e controllo l'ora; il giorno dopo mi parlano della morte di quella persona.

Domando l'ora, che corrisponde alla lettera, e lo stesso è per l'agonia.

Mi dicono: « Oggi è morta la tale persona, ma così subito e si è addormentata tranquillamente ».

Capita che la persona morente si trovi nel secondo o nel terzo padiglione, ma per lo spirito lo spazio non esiste.

Mi capita di venire a conoscere le stesse cose anche a qualche centinaia di chilometri di distanza.

Mi è capitato più di una volta con parenti e familiari ed anche con consorelle e con anime che in vita non avevo conosciuto affatto.

O Dio d'infinita Misericordia, che mi permetti di recare sollievo e aiuto agli agonizzanti con le mie povere preghiere, sii benedetto tante migliaia di volte, quante sono le stelle nel cielo e le gocce d'acqua in tutti gli oceani.

La Tua Misericordia risuoni da tutta l'estensione della terra e s'innalzi fino ai piedi del Tuo trono, per esaltare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua indicibile Misericordia.

O Dio, questa sconfinata Misericordia rapisce in una nuova estasi le anime sante e tutti gli spiriti celesti.

Quei puri spiriti s'immergono in un sacro stupore, adorando l'incomprensibile Misericordia di Dio che li rapisce in una nuova estasi; la loro adorazione avviene in maniera perfetta.

O Dio eterno, quanto ardentemente desidero adorare questo Tuo massimo attributo, cioè la Tua insondabile Misericordia.

Vedo tutta la mia piccolezza e non posso paragonarmi agli abitanti del paradiso, che, in una santa ammirazione, esaltano la Misericordia del Signore, ma anch'io ho trovato un modo perfetto per adorare questa inconcepibile Misericordia di Dio.

O Gesù dolcissimo, che Ti sei degnato di permettere a me misera di conoscere la Tua insondabile Misericordia.

O Gesù dolcissimo, che hai amabilmente voluto che io parlassi al mondo intero della Tua inconcepibile Misericordia, ecco oggi prendo in mano questi due raggi, che sono scaturiti dal Tuo Cuore misericordioso, cioè il Sangue e l'Acqua e li spargo su tutta la faccia della terra, affinché ogni anima sperimenti la Tua Misericordia e, dopo averla sperimentata, l'adori per i secoli infiniti.

O Gesù dolcissimo, che nella Tua inconcepibile benevolenza Ti sei degnato di unire il mio misero cuore al Tuo Cuore misericordiosissimo, ecco col Tuo Cuore adoro Dio nostro Padre, come nessun'anima l'ha mai adorato.

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85 La casa della CSBVMM a Cracovia era ad una distanza di circa 10 km da Pradnik, dove era ricoverata Santa Faustina.
Con le comunicazioni di allora ci voleva molto tempo e fatica per arrivare al sanatorio. Questo spiega le visite non frequenti alla consorella malata