Articoli per il processo ordinario informativo

Della sua vocazione a una vita più perfetta e del suo ingresso in religione

7 Fr Teodoreto conobbe l'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane a quindici anni, quando il Fr. Candido Chiorra, pure originario di Vinchio, fece una visita in famiglia e gliene parlò, entusiasmandolo per l'apostolato tra i ragazzi e i giovani.

La decisione di farsi Fratello fu generosa e serena; presagendo che in quella via avrebbe potuto dare soddisfazione al desiderio di vita santa, e avrebbe potuto lavorare molto per la santificazione dei ragazzi e dei giovani, a cui voleva già tanto bene e a cui desiderava consacrare tutte le sue forze fisiche e spirituali.

8 Siccome il Papà era più favorevole alla vocazione sacerdotale che a quella religiosa, attese fino alla morte di lui, prima di seguire la divina chiamata, e lottò con la Mamma che a più riprese tentò di trattenerlo, e poi di richiamarlo a casa.

9 In tale circostanza usò una ispirata arte di persuasione per convincere che se la separazione era dolorosa in terra, faceva acquistare un merito grande per il cielo sia per sé, sia per la mamma; d'altra parte quella era la volontà di Dio a cui occorreva uniformarsi, anche a costo di soffrire.

10 Il 12 ottobre 1887 entrò nel Noviziato dei Fratelli delle Scuole Cristiane a La Villette, comune di La Ravoire, in Savoia, e il 1° novembre vestì l'abito religioso, ricevendo il nome di Fr. Teodoreto, che fu augurio e presagio.

11 Manifestò a viva voce la gioia d'essere Fratello, incamminato verso la santità, parlandone con i Connovizi, e con i Superiori, ma molto più impegnandosi a compiere perfettamente tutti i doveri del giovane Fratello in formazione.

12 Nel 1888 avvenne la solenne Beatificazione del Fondatore Giovanni Battista de La Salle e il Fr. Teodoreto non poté partecipare alle celebrazioni Romane, ma ritenne che fosse un privilegio fare il Noviziato in quell'anno.

Studiò e imitò quanto poté le virtù del Santo, desiderando ricalcarne perfettamente le orme, per l'affetto e la venerazione che aveva per Lui.

Già fin d'allora si distinse nell'imitazione del Santo Fondatore, che doveva in seguito imitare, più di ogni altro Fratello, divenendo fondatore dell'Istituto Secolare dei Catechisti, inculcando nei Catechisti lo spirito di S. Giov. Batt. de La Salle, inducendo gli stessi Catechisti a dedicarsi alla gratuita educazione e alla catechizzazione dei figli del popolo, così da condividere l'eredità spirituale dell'apostolato giovanile che informò tutta la vita del Santo.

13 In tempo di Noviziato si impegnò con tutto l'ardore allo studio della Regola e dello spirito di fede e di zelo, che è il duplice spirito dell'Istituto.

Spiccò per il buon carattere e l'ottima condotta sugli altri connovizi, i quali lo ebbero in concetto di santità.

Si applicò a far bene ogni esercizio.

Fu pio, silenzioso, obbediente, studioso, irreprensibile sotto ogni aspetto.

Fu umile, tranquillo, sempre sorridente, non cercò di emergere, ma di nascondersi.

Costantemente composto, esatto, servizievole in sommo grado.

Nella costruzione della nuova casa del Noviziato lavorò con allegrezza, e incoraggiò gli altri a farlo per amore di Dio.

14 Conquista altri alla vocazione religiosa

Dimostrò la totale soddisfazione di essere « Fratello » persuadendo altri a seguire la chiamata del Signore con generosità; e ottenne che si facessero Fratelli diversi suoi nipoti, e parecchi allievi delle Scuole ove poi insegnò, e che diresse.

Accudì alle sue reclute con lettere e consigli, raccomandando ad ognuno di essi di corrispondere alla chiamata con la vera santità della vita, di avere l'unico intento di piacere a Gesù solo, di essere tutto carità e umiltà, di essere in tutto e per tutto sottomesso al Direttore.

Approfittò delle feste liturgiche e dei giorni onomastici per richiamare i doveri religiosi, e scambiare saluti spirituali a incoraggiamento nel bene e nel fervore.

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