L'ideale cristiano e religioso

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Spiegazioni sul mistero dell'Incarnazione

2 - Ma, - ed è questa una rivelazione ammirabile che ci riempie di gioia - questa pienezza di vita divina che è in Gesù Cristo, deve traboccare da Lui fino a noi, fino all'intero genere umano.

La filiazione divina, che è in Gesù Cristo per natura e fa di Lui il vero e unico Figlio di Dio, deve estendersi fino a noi per la grazia, in modo che " Gesù Cristo è, nel pensiero divino, il primogenito di una moltitudine di fratelli " che sono figli di Dio, per la grazia, come Egli lo è per natura.

Noi riceviamo l'adozione divina da Gesù Cristo e per Gesù Cristo; " Dio ci ha mandato suo Figlio, dice S. Paolo, per conferirci l'adozione " ( Col 4,5 ).

La grazia di Gesù Cristo, Figlio di Dio, ci è comunicata perché diventi in noi il principio dell'adozione: tutti dobbiamo attingere alla pienezza di vita divina e di grazia di Gesù Cristo.

Noi entriamo nella famiglia di Dio per opera di Gesù Cristo.

Da Lui e per Lui ci viene la grazia e, per conseguenza, la vita divina ( Gv 10,10 ).

Questa è la sorgente stessa della nostra santità.

Come il tutto di Gesù Cristo può riassumersi nella sua filiazione divina, così il tutto del cristiano può riassumersi nella sua partecipazione per Gesù Cristo, in Gesù Cristo, a questa filiazione.

La nostra santità consiste in questo: più partecipiamo alla vita divina per la comunicazione che Gesù Cristo fa della grazia, di cui possiede per sempre la pienezza, più elevato è il grado della nostra santità.

Gesù Cristo non è soltanto santo in se stesso, Egli è la nostra santità.

Tutta la santità che Dio ha destinato alle anime, è stata deposta nell'umanità di Gesù Cristo e noi dobbiamo attingere a questa sorgente.

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