L'ideale cristiano e religioso

Indice

Sono fatto per amare Dio

7 - Ameremo dunque il nostro Dio con tutto il cuore, e la nostra vita intiera non sarà più che amore.

Ama et fac quod vis, diceva S. Agostino. Amate e fate poi ciò che volete.

Ma ci vuole una condizione: bisogna amare con inviolabile fedeltà, malgrado tutte le difficoltà e tutte le lotte.

È un sacro dovere il lasciare alla divina Carità la libertà di adempiere la sua vera funzione, quella di animare ognuno degli atti di tutte le nostre facoltà durante l'intera vita.

Se tale non è la sua azione, essa è vana; se la Carità è priva della libertà di estendere i suoi supremi diritti sopra tutti gli atti delle nostre facoltà, è misconosciuto il suo titolo di regina.

Dopo averla scoronata, dopo averla messa nei ceppi, voi ne fate la schiava del vostro egoismo che è: l'amore del benessere, l'amore del piacere, l'amore della gloria, ossia l'amore di voi medesimo.

Vicino alla città di Dio costruita dalla divina Carità, voi edificate in voi stessi la città della terra costruita dall'amore terrestre, dall'amore personale.

La Carità divina conduce sì pochi giusti alla vera santità perché essa è contrariata nei suoi disegni e combattuta nelle sue disposizioni.

Al di sotto di essa si agita, nei bassifondi della natura decaduta, un mondo di passioni rivoltose che aspirano ad una parte di potere e sopportano con impazienza la sua giusta autorità.

Più in alto quasi al suo fianco, vede sedere un tiranno, l'orgoglio che sprezza i suoi ordini e vorrebbe detronizzarla.

La vita di perfezione è una vita di combattimento; essa richiede della vigilanza, della energia, della costanza.

Fortificare la Carità, che è la legittima sovrana, consolidare di continuo il suo impero, mantenere nell'ordine le passioni che vogliono ribellarsi, castigare senza misericordia ogni atto rivoltoso, ecco in che deve consistere la vita di perfezione.

Il vero amore è forte come la morte e le sue esigenze sono quelle di poter combattere per immolarsi alla gloria del proprio Dio.

Indice