L'ideale cristiano e religioso

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Sguardo generale

3 - Nella nostra vita spirituale si delineano due correnti.

L'essenziale per noi è il discernere se siamo guidati per la strada delle virtù o per la strada dei doni dello Spirito Santo, in qual momento conviene cambiare strada, quali ostacoli si levano attraverso tale duplice strada, a quali illusioni siamo esposti.

Riveliamo le differenze e i punti di contatto delle due tendenze.

Quando Dio vuole che la volontà, nel ricercare il suo ultimo fine, ubbidisca alla ragione illuminata dalla fede, si guarda bene dal sostituire la sua azione alla nostra, e si arrende, con estrema accondiscendenza, alle leggi della natura umana.

Nulla nella nostra attività psicologica è distrutto o reso inutile; al contrario tutto è elevato e avvalorato.

Ricchi di virtù soprannaturali noi restiamo il vero e principale autore di tutte le nostre operazioni soprannaturali, ci serviamo della grazia che si adatta alla nostra azione, alla nostra libera determinazione.

Ma la conseguenza di questa divina accondiscendenza e dell'onore che ci fa Spirito Santo coll'ubbidire alla nostra direzione, è che tutte le nostre azioni così compiute per mezzo delle sole virtù portano l'impronta della nostra umana debolezza.

Se poi allo Spirito Santo piace intervenire direttamente nella nostra anima, Egli segue, nella sua azione, le leggi del suo proprio essere divino.

Non è più schiavo del nostro modo umano di agire; agisce da Dio, fortemente ma soavemente; non distrugge le nostre risorse naturali, le supera con la sua potentissima influenza; non distrugge la fede né la prudenza infuse, le oltrepassa.

Diventa il principale autore delle operazioni dell'anima; è Lui che dirige i movimenti dell'intelligenza e della volontà; è la sua ragione divina che si mette alla testa dell'attività soprannaturale dell'anima e ne regola, in modo più o meno abituale, tutta l'economia.

Questa Ragione divina non si manifesterà ai nostri occhi finché siamo sulla terra, ma farà vedere la sua azione sotto la forma di un segreto istinto che produrrà nell'intelligenza una conoscenza velata ma susciterà, nello stesso tempo, nel cuore un intenso amore.

Le nostre azioni procedendo da una sorgente divina non porteranno più la marca della miseria umana, saranno, in certo modo, sovrumane e divine.

Nel medesimo tempo la nostra volontà dominata dalla potente azione di Dio, sarà piuttosto passiva che attiva; il suo compito consisterà di più nel lasciarsi condurre che nel governarsi essa medesima, nel seguire piuttosto che nel prendere l'iniziativa.

Nella via delle virtù invece essa è padrona, essa comanda e la grazia si fa, in qualche modo, sua servente; il suo ufficio, come il suo merito, è di essere attiva, di guidare, di stimolare la previdenza e di mettere ad esecuzione.

Le virtù e i doni procedono tutti e due dalle liberalità di Dio perché entrano nel dominio della grazia.

Tuttavia i doni presentano un carattere particolarmente gratuito.

Voi vi servirete delle virtù infuse quando lo volete, voi vi decidete da voi medesimo dopo aver consultato la vostra ragione e i lumi della fede.

Sotto l'azione dei doni dello Spirito Santo al contrario non vi decidete a fare un'azione principalmente per propria vostra volontà, ma per la mozione speciale o l'istinto dello Spirito Santo.

Questo non sopprime la vostra libertà, si insinua nella medesima e le fa eseguire i suoi propri disegni.

E poiché così siete veramente condotti dallo Spirito di Dio, voi siete veramente figli di Dio.

Colle virtù voi potete diventare dei servi fedeli o anche dei segreti amici di Dio; coi doni diventate suoi figli nascosti.

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