L'ideale cristiano e religioso

Indice

La carità

5 - Gesù conosce bene la nostra natura; bene infinito, spirituale, si incarna, si presenta a noi sotto la forma umana, ci attira con le grazie della sua infanzia.

Egli sa che il fuoco della divina Carità, che è venuto ad accendere sulla terra, non arde che a questo contatto.

Sa che il nostro cuore cerca, con ardore, le forme sensibili; ed Egli le prenderà.

Lasciamoci attirare.

Egli sa che la vista del dolore e della sventura ci strappa lacrime di compassione, si presenterà a noi in mezzo ai tormenti, in preda a torture orribili sebbene innocente; si presenterà a noi agonizzante, pieno di tristezza, perseguitato, flagellato, coronato di spine, svillaneggiato, morente sopra una croce sotto gli occhi di una madre in lacrime.

Lasciamo che la compassione tanto naturale al nostro spirito penetri nel nostro cuore e amiamo Gesù.

Egli sa che una delicata attenzione di un amico guadagna il nostro cuore, e, per riuscirci caro, resta con noi, giorno e notte, prigioniero nel Tabernacolo.

Lasciamo libero corso ai nostri sentimenti di riconoscenza verso di Lui.

Egli sa che il nostro cuore così sensibile, ama stringere un oggetto, penetrarsene e possibilmente nutrirsene; e, nella sua bontà infinita, ha trovato il modo di appagare questo sentimento naturale del nostro cuore e si è fatto nostro cibo.

Il suo corpo e il suo sangue e tutto Lui stesso diventano, in qualche modo, la nostra propria sostanza.

Egli sa che siamo sensibili all'amicizia e strinse con noi un patto di indissolubile amicizia; Egli sa che noi gustiamo le dolcezze della vita di famiglia, e ne forma una in cui troviamo delizie sconosciute, inattese, sublimi, purissime.

Ci procura un Padre, una Madre, dei fratelli, delle sorelle e Lui stesso sarà nostro Fratello teneramente affezionato che ci supplica di cercare le nostre maggiori gioie in questa famiglia divina.

Quale alimento per la nostra carità e come essa trova qui il suo oggetto concreto, attraente, vivo e parlante!

Questo è il segreto per rendere potente la vostra carità, per radicarla e alimentarla nella vostra anima.

Innestarla sul vostro amore naturale, e perciò rivestirete l'oggetto del vostro amore con le forme sensibili della bellezza e della bontà, vi innalzerete mediante l'attrattiva delle creature, fino all'ineffabile bellezza del Creatore, vi infiammerete di un santo amore per Gesù, il più bello dei figli degli uomini, lo specchio senza macchia della perfezione divina, circonderete di tenerezza la vostra dolce Madre, la Vergine Immacolata.

Se qualcuno critica il vostro entusiasmo e biasima la vostra divozione così sensibile, i vostri teneri colloqui con Gesù e Maria, rispondete che i fanciulli hanno bisogno di un cibo delicato e che Dio si compiace di trattarvi come un fanciullo e che mangerete il pane dei forti quando Gesù vi terrà come abbastanza cresciuto e robusto.

Il volervi lanciare fin d'ora nelle alte contemplazioni, e proporvi fin da principio l'arido esercizio di una presenza di Dio interamente astratta, il pretendere di costringervi a contemplare le tre adorabili Persone della SS. Trinità al punto in cui voi cominciate la vostra vita spirituale, vuol dire contrariare la stessa natura delle virtù soprannaturali che si adattano alle leggi della nostra intima psicologia, opporsi ai disegni di quel Dio che presenta alle anime oggetti sensibili al loro amore, vuol dire scoraggiare quelle che sono di buona volontà e che, dopo qualche inutile esperimento, disperano di raggiungere un ideale troppo sublime per loro.

Indice