L'ideale cristiano e religioso

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La grazia attuale

4 Né si creda che la volontà così attirata manchi della libertà necessaria per fare un atto meritorio.

Dio non opera mai nelle creature in modo contrario alla loro natura; anzi si insinua in questa, la perfeziona e così le fa compiere più facilmente il suo atto.

Così fa coll'uomo.

Avendo creato la volontà libera, può introdursi nella medesima, penetrare fino al fondo più intimo della libertà, fortificarla intrinsecamente, unirsi ad essa tanto da fare con essa un solo principio di operazione.

La libertà, invece di essere perciò diminuita, vedrà il suo potere crescere, consolidarsi, tendere al suo fine coi mezzi migliori per raggiungerlo.

Certo il potere di scegliere il male diminuisce in un'anima soggetta all'azione efficace della grazia, ma tale potere è una imperfezione della libertà, altrimenti bisognerebbe dire che il giusto, quanto più si santifica, tanto più sacrifica la sua libertà, appartiene ai soli figli di Dio.

Bisognerebbe dire che Dio, che non può fare il male, non è libero, mentre è l'Essere indipendente per essenza.

La libertà di fare il male è fortunatamente piccola per l'anima del giusto.

Bisogna dire che non è soppressa.

La volontà infatti è costretta ad abbracciare il bene solo quando questo le si presenta con assoluta evidenza, come il Bene totale e necessario.

Ora l'illuminazione prodotta dalla grazia efficace non procura che una evidenza negativa ed estrinseca.

La volontà rimane quindi libera.

Inoltre, nella maggior parte dei casi, la volontà che si trova legata dalle robuste catene della grazia efficace, lo ha voluto e a ciò si è disposta con la preghiera.

Questo ci porta a rispondere all'ultima questione: come possiamo noi disporre della grazia attuale sia sufficiente sia efficace?

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