L'ideale cristiano e religioso

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Nostro modello

Qui, come in ogni cosa, Gesù è il nostro perfetto modello.

Lui stesso è sempre rimasto nel Padre suo: « Io sono nel Padre e il Padre è in me » ( Gv 14,10 ).

L'unione della sua sant'anima col Verbo e per conseguenza col Padre e con lo Spirito Santo fu sempre perfetta.

Egli era nel Padre per il suo pensiero, cui nessun lavoro né sofferenza poté distogliere un istante da Dio.

Tutto ciò che l'anima di Gesù vedeva sopra la terra, lo vedeva nel lume divino; mai non apprezzò né giudicò alcun che se non nell'eterno pensiero del Padre:

« Io giudico secondo quel che mi vien detto » ( Gv 5,30 ).

« Le cose che io dico, le dico come il mio Padre me le insegna » ( Gv 12,50 ).

Egli era nel Padre per la sua volontà sempre così intimamente unita a quella di Lui che mai non desiderò né amò, né cercò se non quel che cercava, amava e desiderava il Padre:

« Colui che mi ha mandato è meco: egli non mi lascia solo, perché io faccio sempre quel che gli piace » ( Gv 8,29 ).

Egli era nel Padre per il suo amore.

Il suo sacro Cuore ardeva per il suo Padre d'un amore immenso, del più puro, del più disinteressato, del più intenso amore possibile.

Tutti i suoi pensieri, tutti i suoi atti, tutto il suo essere veniva a risolversi in un atto permanente d'amore ineffabile:

« Io amo il Padre mio » ( Gv 14,31 ).

Colui che i Giudei vedevano lavorare come un operaio, camminare come uno di loro, subire la fatica, aver fame, aver sete, soffrire, ecc. era sempre nel Padre.

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