Mezzi di perfezione

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11 - Preparazione prossima

La preparazione prossima consiste nel determinare il soggetto e i punti della meditazione e nel prevederne il frutto.

Può farsi anche la sera precedente o il mattino all'inizio della meditazione, con la lettura di un tratto di libro scelto prima.

Nelle comunità religiose, si usa fare una breve lettura ad alta voce sull'inizio dell'orazione mentale.

Tale lettura ha lo scopo di offrire un soggetto di meditazione a chi ne fosse sprovvisto.

Non vi è obbligo di servirsi del punto che viene letto.

Abitualmente le anime vengono all'orazione col soggetto precedentemente preparato dalla lettura fatta individualmente o da un piccolo schema tracciato la vigilia.

Ma se, talora, il punto che vien letto ci attrae più che il soggetto scelto, possiamo cambiare al momento, usando in ciò della più grande libertà.

I tratti di tale lettura servono a procurarci immediatamente una verità che penetreremo con la riflessione, per riportare una convinzione più profonda dell'amor di Dio per noi.

Quando si tratta di trovare un soggetto di meditazione, potranno servire, oltre ai libri che sono apposite « raccolte » di tali soggetti, tutti i libri spirituali che mettono in luce le molteplici manifestazioni dell'amor di Dio per noi.

Sarà bene però che ci serviamo di libri già conosciuti.

Trattandosi di leggere unicamente per raccogliere lo spirito, ogni scritto che spiri un intenso amore di Dio, potrà servire.

Per le anime che si sentono più commosse dall'esempio dei Santi che non dall'esposizione speculativa della dottrina spirituale, possono servire i profili sintetici di figure di Santi studiate anteriormente.

Non conviene perciò leggere come preparazione prossima della meditazione, una vita di Santo « nuova » per non lasciarsi attrarre dalla curiosità e non prolungare inutilmente la lettura.

Anche la lettura fatta in comune deve essere breve, per non dare noia a coloro che non se ne servono.

La lettura individuale potrà anche riprendersi durante l'orazione, quando le distrazioni o la stanchezza obbligassero a tenere sotto gli occhi il tema della meditazione.

Non bisogna però trasformare la meditazione in lettura, ma conviene interromperla per dar luogo agli affetti e alle risoluzioni; in tal modo essa diviene un aiuto alla nostra conversazione con Dio.

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