Pensieri sulle Regole e Costituzioni 1949

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La santa Messa

Disposizioni per comunicarsi bene

* Fede viva -

"Questo è il mio corpo" ( Mt 26,26 ).

Bisogna credere sulla parola del Figlio di Dio con più sicurezza che se noi potessimo vedere con gli occhi del nostro corpo che è Gesù Cristo stesso che viene a noi nell'Ostia.

Crederlo semplicemente, fermamente e stimarsi più felici di comprendere meno per meglio glorificare Dio con una fede più viva.

Adorarlo con la spontaneità, l'abbandono della fede come lo fecero Simeone nel Tempio, Pietro e Giovanni sul lago, Maria Maddalena al sepolcro dopo la risurrezione.

* Purità d'intenzione -

La purità d'intenzione consiste nell'escludere ogni ricerca personale o segreto sentimento d'amor proprio proveniente da un fondo d'orgoglio, desiderio nascosto che potrebbe attaccarsi alle cose sante.

Ad esempio, desiderio di ricevere Nostro Signore per essere giudicato più avanti nella via spirituale, rincrescimento di non potersi accostare alla S. Comunione più per il timore d'umiliazione che per il desiderio d'unione.

Se tali pensieri si presentano, bisogna domandare a Nostro Signore di cancellarli e riconoscere umilmente la propria indegnità.

La purità d'intenzione esclude la sensibilità spirituale, scarta il desiderio di consolazioni provenienti da una divozione sensibile mal diretta, augurandosi di provare una gioia intima già provata.

Questi desideri impazienti e personali nascondono certe volte illusioni del nemico;

se non è unita a un profondo amor di Dio e della sua volontà, l'attrattiva naturale porta all'indifferenza se le aridità succedono alle consolazioni.

L'andazzo e l'abitudine possono portare a mettere la virtù piuttosto nella fedeltà alla Comunione che nelle disposizioni da apportarvi o nei frutti raccolti.

Dobbiamo accostarci alla S. Comunione con profondo rispetto, con grande umiltà, con filiale confidenza, per onorare Dio, obbedire alla sua santa volontà e farlo vivere in noi.

* Purità di cuore -

La purità del cuore non sarà per noi, come lo fu per la SS. Vergine, l'esenzione da ogni colpa e anche da ogni concupiscenza, ma deve essere almeno uno sforzo vigilante di preservazione e di riparazione.

Dobbiamo preparare le vie del Signore.

Bisogna liberare l'anima nostra da tutto ciò che si oppone al suo regno, da tutto ciò che può ferire la gelosia del suo Amore, bisogna che il nostro desiderio sia ardente e puro ( P. Lebreton ).

* Generosità senza limiti -

Alla vista del Dono di Dio, l'anima è pronta ad abbandonare tutto e ad abbandonare se stessa per Lui.

Disposizioni richieste dal raccoglimento interiore per sentire la chiamata d'amore di Nostro Signore che ci dice, come l'Angelo, al Profeta Elia dopo averlo confortato:

"Alzati" o come Lui stesso agli Apostoli dopo la Cena: "Alzatevi e partiamo di qui".

"Alzati" ci dice Nostro Signore dopo la Comunione, come io vengo a te, tu pure vieni a me con confidenza, generosità, ostia per ostia, alzarsi è uscire da sé per darsi senza riserva, a corpo perso.

Così si effettuerà la trasformazione dell'anima nostra in Lui nella quale consiste ogni perfezione, e secondo la quale si misura.

Ogni attacco alle creature, per quanto piccolo, diminuisce l'intimità con Nostro Signore, e la pienezza della sua vita in noi.

Dio è un Dio geloso. Egli domanda una fedeltà totale.

Egli vuole essere il nostro unico retaggio nel tempo e nell'eternità.

Tutta la vita dei catechisti dev'essere una preparazione alla S. Comunione e un ringraziamento per un si gran beneficio.

Perché sia così, è necessario vigilare e combattere ciò che potrebbe nuocere a tali disposizioni:

la dissipazione, esteriorizzazione continua e volontaria proveniente da occupazioni e da affari inutili;

uno stato di tiepidezza, di negligenza, di piccole infedeltà accettate;

la ricerca abituale di se stesso nelle intenzioni, nella condotta, nelle parole, nelle azioni.

Questa vigilanza assicura la perfetta purità del cuore che non si accontenta dell'esenzione del peccato mortale, ma si preserva da ogni peccato veniale, da ogni affetto al peccato, da ogni negligenza, praticando assiduamente le virtù religiose per ricevere le grazie riservate ai cuori puri e per dimostrare a Dio un più grande amore.

* Fedeltà totale ad ogni beneplacito divino -

La migliore preparazione nell'intervallo delle Comunioni consiste nella fedeltà totale ad ogni beneplacito divino che consiste nell'offrire, in mancanza dei sentimenti sopra augurati, la pazienza nelle pene, i piccoli sacrifici, l'allontanamento diligente delle preoccupazioni prodotta dagli affari anche obbligatori, e a non presentarsi alla Sacra Mensa a mani vuote cercando di riparare la mancanza di virtù, le negligenze, le deficienze, le manchevolezze, senza scoraggiamento, con pentimento d'amore, con aumento d'umiltà, con grande confidenza nell'amore di Nostro Signore e nella sua misericordia infinita.

Ripetere il "Domine non sum dignus" del Centurione ( Mt 8,8 ) con la sicurezza che la nostra miseria sarà superata dalla Sua misericordia.

Supplire alla propria povertà spirituale e indigenza sentita con dei grandi desideri.

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