Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

Indice

Pratiche settimanali

Confessione da un confessore fisso abitualmente.

La confessione settimanale viene raccomandata per tenere l'anima monda sull'esempio del bucato che si fa ogni settimana.

In casi di impedimento si procuri con ogni impegno di non lasciar passare i 15 giorni anche per non perdere le indulgenze plenarie che hanno tutte la condizione della comunione nel giorno stesso e della confessione bimensile.

Tutte le indulgenze plenarie possono essere acquistate da chi si confessa ogni 15 giorni.

La nostra regola mette la confessione settimanale ed è quello che il Diritto canonico stabilisce per i Sacerdoti, per i chierici e per i religiosi, non come prescritto, ma come indicazione autorevole.

Confessore fisso perché egli ci conosca meglio;

come conviene andare sempre dallo stesso medico così bisogna andare sempre dallo stesso confessore.

Chi non l'ha cerchi con la preghiera e la riflessione un Sacerdote pio ed esperto che abbia tempo e modo di ascoltarlo.

Se un Sacerdote avesse tutte le migliori qualità ma abitasse lontano o avesse un orario che non combinasse con il nostro, non farebbe per noi.

Chi l'ha lo tenga prezioso, lo ascolti e preghi il Signore che lo illumini e glielo conservi.

I motivi per cambiare confessore devono essere serissimi;

un motivo di cambiamento è "se venisse meno la fiducia per qualsiasi causa".

Nel pericolo che la confessione non sia sincera è meglio, anzi necessario cambiare.

Altro motivo è se non c'è più comodità di andare da quel confessore o perché non può o per causa di un trasloco.

Si può avere una certa relazione con il Direttore lontano per qualche rara circostanza, se abbiamo avuto norme che noi seguiamo e lo troviamo ogni mese ovvero ogni due mesi e in caso speciale possiamo richiedere anche il suo consiglio, pur avendo un confessore locale.

Se vien meno la fiducia e non la si può fare rinascere bisogna cambiare;

la Chiesa lascia in questo campo tutta la libertà;

quando una giudica di dover cambiare confessore non deve giustificarsi o chiedere permessi.

Nessuno ha diritto di chiedergli perché non è più andato a confessarsi da lui, Se uno fa tale domanda, fa male perché l'anima è perfettamente libera;

c'è l'obbligo della confessione, ma con la libertà di scelta del confessore.

Anzi è bene cambiare una volta o due all'anno, in occasione degli esercizi spirituali e per la Pasqua.

Nei conventi c'è il confessore straordinario per tutti tre o quattro volte all'anno.

Il confessore non è soltanto un distributore di assoluzioni ma è una guida, un medico, un padre spirituale, non bisogna esporgli solo i peccati, ma anche le tentazioni, i progetti, le pene, le consolazioni, con brevità e discrezione.

Bisogna che la confessione sia sempre fatta con molto spirito di fede vedendo nel Sacerdote Gesù stesso.

Ciò che ci da il Sacerdote ce lo dà per virtù di Gesù Cristo del cui sangue è per così dire guardando la sua destra quando la innalza per assolverci.

È Gesù che sorregge quella destra.

Bisogna vedere Gesù e dimenticare il resto.

Siccome la confessione è frequente se ne può ingenerare l'abitudine, vi sono persone che ne fanno un disco, si confessano sempre delle stesse cose, perfino con le stesse parole.

- Bisogna che la confessione sia ben sentita, bisogna essere ben consci di aver commesso quel peccato e se non l'ho commesso non devo accusarmene.

Se dico sempre le stesse cose è necessario esaminare il perché, è segno che vado avanti da sventato.

È una recitazione macchinale la mia, non c'è una risoluzione sincera in me di mutar la vita.

Evitare il formalismo, l'abitudine - non compromettere il calore di questo grandissimo atto.

Riguardo la confessione il Catechista eviti ogni curiosità sulle abitudini dei suoi confratelli:

da chi va, quanto sta ecc. sono curiosità indegne che rasentano il sacrilegio.

Se uno sente qualche cosa della confessione altrui è tenuto al segreto confessionale.

Conviene leggere alcuni libri che danno molta luce sulla confessione come:

Can. Boccardo - "Il Figlio Spirituale"; Baudenon: "pratica della confessione progressiva".

Si dice: "Confessarsi abitualmente dallo stesso confessore perché nessuno deve credersi incatenato al confessionale di un sacerdote".

Però chi va un po' qua, un po' là può ottenere un'assoluzione, ma nessuna formazione.

Non è necessario che Direttore spirituale e Confessore siano la stessa persona.

Il solo Direttore spirituale a cui confidiamo il segreto del cuore, ha diritto a dirigerci nel foro interno.

Si consiglia una Messa da solo e ben seguita prima o dopo la Messa ascoltata con propri allievi del catechismo o dell'oratorio.

Indice