Regole del governo individuale e collettivo dei Catechisti

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Ciò che i Catechisti devono fare per la propria perfezione

La prima cosa necessaria per raggiungere la perfezione è quella di desiderarla ardentemente.

Questo desiderio suppone un cuor puro, un cuore che, libero per grazia di Dio dalla schiavitù di Satana, e penetrato da una grande orrore per ogni offesa a Dio, sia mortale che veniale, geme particolarmente per le inclinazioni basse e viziose che lo attirano malgrado sé verso i piaceri dei sensi e verso tutto ciò che piace alla natura corrotta.

Questo desiderio, per avere qualche proporzione con l'eccellenza e la bellezza della perfezione, deve essere ardente; deve inoltre essere forte per vincere tutti gli ostacoli che s'incontrano nella via della perfezione.

È quella fame e sete della giustizia che Nostro Signor Gesù Cristo pone tra le Beatitudini e che promette di ricompensare con una piena e intera felicità che in questa vita è la pienezza delle virtù e dei doni celesti, e nell'altra vita, il godimento del Bene supremo.

Questo desiderio fortifica l'anima, la eleva e la rende capace dei più grandi sforzi.

Senza questo desiderio l'anima cade nella languidezza e cede di fronte ai minimi sforzi.

È questo desiderio che ci introduce nella via della perfezione, ed è anche la misura dei progressi che vi potremo fare.

Non potremo mai domandarlo a Dio né troppo sovente, né troppo ardentemente.

Questa domanda è certa di essere esaudita; ma dobbiamo aggiungervi le considerazioni atte ad eccitare in noi tale desiderio.

Eccone alcune:

1º - La perfezione è prescritta nel gran precetto della carità a Nostro Signore, nel suo Vangelo ci invita sovente e potentemente.

2º - Non esiste nulla di più bello, nulla di più giusto della perfezione.

3º - L'uomo non potrà mai fare abbastanza per Iddio.

Tutto ciò che fa, anche con tutti gli sforzi, è ben poca cosa: che cosa sarà dunque quando egli stesso limita i suoi sforzi?

4º - Quando si trascura di tendere alla perfezione si ama ben freddamente Dio, si rende, in parte, inutile il sangue di Gesù Cristo, si corre gran pericolo di perdersi.

5º - Il desiderio della perfezione eleva il prezzo delle azioni anche minime: senza questo desiderio le azioni, anche le più grandi agli occhi degli uomini, sono di pochissimo valore dinanzi a Dio.

6º - L'anima che non tende alla perfezione è sempre pencolante e in gran pericolo di perdersi.

7º - Tendere alla perfezione è un dovere essenziale per tutti quelli che sono in modo speciale consacrati a Dio coi Voti di Religione.

8º - La perversità del mondo, i pericoli che si incontrano, il desiderio di riparare le ingiurie fatte alla Maestà divina sono motivi abbastanza potenti per indurci ora più che mai alla pratica della perfezione.

La pratica della perfezione esige prima di tutto che noi abbracciamo i mezzi che immancabilmente ci portano allo stato più perfetto se noi li adopriamo sovente e ce ne serviamo nel modo dovuto.

Questi mezzi sono la preghiera, la Messa quotidiana, la Comunione frequente, la Confessione settimanale, la presenza continua di Dio, gli atti interiori, le pratiche particolari di devozione, l'adunanza settimanale, il ritiro mensile, gli esercizi spirituali di ogni anno, l'esercizio delle sode virtù, le letture spirituali, gli esami di coscienza, il Regolamento di vita.

Poche parole su ciascuno di questi mezzi:

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