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Serie XIX

455

Bello vedere con gli occhi della fede la storia di Erode, di Cesare.

Figure.

Per mostrare che l'Antico Testamento è solo figurale e che i profeti intendevano per beni temporali altri beni, dire:

1°, che ciò sarebbe indegno di Dio;

2°, che i loro discorsi esprimono molto chiaramente la promessa dei beni temporali e che tuttavia essi dicono che i loro discorsi sono oscuri, e che il loro significato non verrà capito.

Da cui si deduce che il senso segreto non era quello da loro esibito e che dunque intendevano parlare di altri sacrifici, di un altro liberatore, ecc.

Essi dicono che lo si capirà solo alla fine dei tempi.

Geremia 33, ult.

La [ terza ] prova è che i loro discorsi sono contraddittori e si annullano.

Così che, se si parte dal principio che con le parole legge e sacrificio essi si riferivano solo a quelli di Mosè, c'è una contraddizione manifesta e grossolana; dunque intendevano un'altra cosa, contraddicendosi a volte in uno stesso capitolo.

Ora, per capire il significato di un autore …

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Ragioni per le figure.

Per credere nel Messia era necessario che ci fossero delle profezie precedenti e che venissero trasmesse da gente non sospetta, di una diligenza, di una fedeltà e di uno zelo straordinari, e riconosciuti da tutta la terra.

Così proprio coloro che hanno rifiutato e crocifisso Gesù Cristo, che è stato di scandalo per loro, sono quelli che portano i libri che rendono testimonianza di lui e che affermano che sarà respinto, e che sarà di scandalo, e in questo modo, rifiutandolo, gli hanno reso testimonianza e hanno confermato che è stato provato in egual misura dagli Ebrei giusti che l'hanno accolto, e da quelli ingiusti che l'hanno respinto, essendo state predette entrambe le cose.

Per la riuscita di tutto ciò, Dio ha scelto questo popolo carnale a cui ha affidato le profezie che predicono il Messia come liberatore e dispensatore dei beni materiali amati da questo popolo.

E così esso ha avuto una passione straordinaria per i suoi profeti e ha portato alla conoscenza di tutto il mondo quei libri che predicono il loro Messia, assicurando a tutte le nazioni che sarebbe venuto e nella maniera predetta dai libri che essi tenevano aperti per tutti.

E così questo popolo deluso dall'avvento ignominioso e povero del Messia, è diventato il suo più crudele nemico, ecco dunque il popolo meno sospetto al mondo di favorirci, il più esatto e zelante immaginabile verso la sua legge e i suoi profeti, che li trasmette intatti.

Per questo le profezie hanno un senso, quello spirituale, di cui questo popolo era nemico, nascosto sotto il senso materiale di cui era amico.

Se il senso spirituale fosse stato rivelato, non sarebbero stati capaci di amarli e, non potendolo accettare, non avrebbero messo zelo nella conservazione dei loro libri e delle loro cerimonie.

Ma se essi [ avessero ] amato queste promesse spirituali e le avessero conservate incorrotte fino al Messia, la loro testimonianza non avrebbe avuto forza, perché sarebbero stati partigiani.

Ecco perché è stato un bene che il senso spirituale fosse celato; ma da un'altra parte, se questo senso fosse stato talmente celato da non apparire minimamente, non sarebbe servito da prova al Messia.

Cosa è stato fatto?

È stato celato sotto il senso temporale in una quantità di passaggi e in qualcuno è stato rivelato molto chiaramente, per non dire che il tempo e la condizione del mondo sono stati predetti così chiaramente da risultare più chiari del sole, e in qualche passaggio il senso spirituale è spiegato con tale evidenza, che per non riconoscerlo era necessaria una cecità simile a quella provocata nello spirito dalla carne, quando lo spirito le è assoggettato.

Ecco dunque quale è stata la condotta di Dio.

Questo senso è celato da un altro in un'infinità di passi e manifesto in altri, raramente, ma in tal modo tuttavia che i luoghi in cui è celato sono ambigui e possono convenire ad entrambi i sensi, mentre i luoghi dove è manifesto sono inequivocabili e possono riferirsi solo al senso spirituale.

Questo dunque non poteva indurre in errore e solo un popolo così carnale poteva sbagliarsi.

Perché, quando i beni sono promessi in abbondanza, chi impediva loro di intenderli come i veri beni, se non la cupidigia che limitava il significato ai beni terreni?

Ma quelli che non avevano altro bene al di fuori di Dio li riferivano unicamente a Dio.

Perché ci sono due princìpi che dividono la volontà degli uomini, la cupidigia e la carità.

Questo non significa che la cupidigia non possa coesistere con la fede in Dio e la carità con i beni terreni, ma la cupidigia si serve di Dio e gode del mondo, al contrario della carità.

Ora, è il fine ultimo che dà nome alle cose; tutto ciò che ci impedisce di raggiungerlo è chiamato nemico.

Così le creature, per quanto buone, saranno nemiche dei giusti quando li distolgono da Dio, e Dio stesso è nemico di quelli di cui turba l'avidità.

Così, la parola nemico dipende dal fine ultimo, e i giusti intendevano con essa le loro passioni, mentre gli uomini carnali intendevano i Babilonesi, e dunque questi termini erano oscuri solo per gli ingiusti.

È ciò che dice Isaia: « Signa legem in electis meis ».

E che Gesù Cristo sarà pietra di scandalo, ma felici quelli che non si scandalizzeranno di lui.

Osea, ult., lo dice in modo perfetto: « Dov'è il saggio?

Egli capirà quello che dico.

I giusti lo comprenderanno perché le vie di Dio sono diritte, ma i malvagi vi inciamperanno ».

E tuttavia questo testamente concepito per accecare gli uni e illuminare gli altri segnava in quelli stessi che accecava la verità che doveva essere conosciuta dagli altri.

Perché i beni visibili che essi ricevevano da Dio erano così grandi e divini da risultare chiaro che egli era capace di dare loro quelli invisibili e un Messia.

Perché la natura è un'immagine della grazia, e i miracoli visibili sono immagini di quelli invisibili: « Ut sciatis, tibi dico surge ».

Isaia 51, dice che la redenzione sarà come il passaggio del Mar Rosso.

Con l'uscita dall'Egitto, dal mare, con la disfatta dei re, con la manna, con tutta la genealogia di Abramo, Dio ha dimostrato di essere capace di salvare, di far discendere il pane dal cielo, così che quel popolo nemico è la figura e la rappresentazione di quello stesso Messia che ignorano, ecc.

Ci ha dunque insegnato che tutte queste cose non erano che figure, e che cosa significa veramente libero, vero Israelita, vera circoncisione, vero pane dal cielo, ecc.

In quelle promesse ciascuno trova ciò che ha in fondo al cuore, i beni temporali o quelli spirituali, Dio o le creature, ma con questa differenza, che coloro che vi cercano le creature ve le trovano ma con molte contraddizioni, con la proibizione di amarle, con l'ordine di non adorare che Dio e di non amare che lui, il che poi è la stessa cosa, e infine che il Messia non è venuto per loro, mentre quelli che vi cercano Dio lo trovano, senza alcuna contraddizione, con il comandamento di non amare che lui, e che nel tempo predetto è venuto un Messia per dare loro i beni che essi domandano.

Così gli Ebrei avevano dei miracoli, delle profezie che essi vedevano realizzare, e la dottrina della loro legge era di non adorare e di non amare che un solo Dio.

Essa era anche eterna.

Così aveva tutti i caratteri della vera religione.

E lo era, ma bisogna distinguere la dottrina degli Ebrei dalla dottrina della legge degli Ebrei.

Ora, la dottrina degli Ebrei non era vera, benché avesse miracoli, profezie e la perpetuità, perché essa non aveva quest'altro punto di non adorare e di non amare che Dio.

Kirkerus, Usserius.

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