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Miracoli - Serie XXXII

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I punti su cui vorrei chiedere consiglio al Signor abate di Saint-Cyran sono principalmente questi.

Ma, non possedendone una copia, egli dovrebbe essere così gentile da farmi riavere questo foglio, insieme alla risposta che avrà la bontà di aggiungere.

1. Se è necessario, perché ci sia miracolo, che l'evento sia al di sopra delle forze umane, di quelle dei demoni, degli angeli e di tutta la natura creata.

I teologi dicono che i miracoli sono soprannaturali o nella loro sostanza, quoad substantiam, come nel caso della compenetrazione di due corpi, o dello stesso corpo che si trova in due luoghi nel medesimo tempo; o che sono soprannaturali nel modo in cui si producono, quoad modum, come quando sono prodotti in virtù di mezzi che non hanno nessuna capacità naturale di produrli: come quando Gesù Cristo guarì gli occhi del cieco con il fango e la suocera di Pietro chinandosi su di lei, o la emorroissa toccandole l'orlo della veste …

La maggior parte dei miracoli che ha fatto nel Vangelo sono di questo genere.

Tale è anche la guarigione di una febbre, o di un'altra malattia operata in un istante, o in modo più perfetto di quanto non farebbe la natura, mediante il contatto con una reliquia o l'invocazione del nome di Dio, così che il pensiero di colui che propone queste difficoltà è vero e conforme a tutti i teologi, anche quelli contemporanei.

2. Se non è sufficiente che sia superiore alla forza naturale dei mezzi impiegati; penso infatti che sia da ritenersi miracoloso ogni evento che superi la forza naturale dei mezzi impiegati per ottenerlo.

Così chiamo miracolosa la guarigione di una malattia ottenuta con il contatto di una santa reliquia, la guarigione di un indemoniato ottenuta invocando il nome di Gesù, ecc., perché questi effetti superano la forza naturale delle parole con cui s'invoca Dio e la forza naturale di una reliquia che non può guarire i malati e cacciare i demoni.

Non chiamo miracolo cacciare i demoni con le arti del diavolo; perché, quando s'impiega la potenza del diavolo per cacciare il diavolo, l'effetto non supera la forza naturale dei mezzi impiegati; per questo mi è parso che la vera definizione dei miracoli sia quella che ho dato.

Ciò che può fare il diavolo non è miracolo, non più di quello che può fare una bestia, anche se l'uomo non sapesse farlo.

3. Se san Tommaso non è contrario a questa definizione, e se non pensa che un fatto, per essere miracoloso, deve superare in forza tutta la natura creata.

San Tommaso condivide l'opinione degli altri, benché suddivida in due la seconda specie di miracoli, cioè i miracoli quoad subjectum, i miracoli quoad ordinem naturae.

Egli dice che i primi sono quelli che la natura può certamente produrre, ma non in quel soggetto, così come può produrre la vita, ma non in un corpo morto; e che i secondi sono quelli che essa può produrre in un soggetto, ma non con quei mezzi, con quella prontezza, ecc., come guarire in un istante e con un solo tocco una febbre o un'altra malattia, anche se non incurabile.

4. Se gli eretici confessi e conosciuti possono fare dei veri miracoli per confermare un errore.

Nessuno, chiunque sia, cattolico o eretico, santo o malvagio, può fare dei veri miracoli per confermare un errore, in quanto Dio confermerebbe e approverebbe l'errore, sigillandolo con una falsa testimonianza, o piuttosto come falso giudice; ciò è sicuro e costante.

5. Se gli eretici confessi e conosciuti possano fare dei miracoli come guarire delle malattie che non sono incurabili; se possono, per esempio, guarire una febbre per confermare una proposizione erronea, come sostiene nelle sue prediche il Padre Lingendes.

6. Se gli eretici confessi e conosciuti possano fare dei miracoli che siano al di sopra di tutta la natura creata, invocando il nome di Dio e con una santa reliquia.

Possono farlo per confermare una verità e ce ne sono esempi nella storia.

7. Se gli eretici nascosti e che, pur non separandosi dalla Chiesa, si trovano tuttavia in errore, e che non si dichiarano contro la Chiesa allo scopo di poter più facilmente sedurre i fedeli e rafforzare il loro partito, possano fare, invocando il nome di Gesù o con una santa reliquia, dei miracoli che siano al di sopra di tutta la natura, o anche se ne possano fare che siano al di sopra dell'uomo, come guarire istantaneamente dei mali che non sono inguaribili.

Gli eretici nascosti non hanno maggior potere sui miracoli di quelli confessi, niente rimanendo nascosto a Dio, che è il solo autore e operatore dei miracoli, quali essi siano, purché siano veri miracoli.

8. Se i miracoli fatti in nome di Dio e tramite le cose divine non siano segni della vera Chiesa, e se tutti i cattolici non lo abbiano affermato contro tutti gli eretici.

Tutti i cattolici ne sono convinti, soprattutto gli scrittori gesuiti.

Basta leggere Bellarmino.

Anche quando gli eretici hanno fatto dei miracoli, ed è accaduto ben di rado, questi miracoli erano segni della Chiesa, perché avvenivano solo per confermare la verità insegnata dalla Chiesa, non l'errore degli eretici.

9. Se non sia mai accaduto che gli eretici abbiano fatto dei miracoli, e di quale natura erano.

Ve ne sono pochissimi certi; ma quelli di cui si parla sono miracoli solo quoad modum, sono cioè effetti naturali prodotti miracolosamente e in un modo che supera l'ordinamento naturale.

10. Se quell'uomo del Vangelo che cacciava i demoni in nome di Gesù Cristo, e di cui Gesù Cristo disse: « Chi non è contro di voi è con voi », fosse amico o nemico di Gesù, e cosa ne dicano gli interpreti del Vangelo.

Chiedo questo perché Padre Lingendes ha predicato sostenendo che quell'uomo era ostile a Gesù Cristo.

Il Vangelo testimonia a sufficienza che non era ostile a Gesù Cristo, e i Padri lo confermano, come quasi tutti gli scrittori gesuiti.

11. Se l'Anticristo si manifesterà nel nome di Gesù Cristo o nel proprio nome.

Dal momento che, secondo il Vangelo, non si presenterà nel nome di Gesù Cristo ma nel proprio, così non farà miracoli nel nome di Gesù Cristo, ma nel proprio e contro Gesù Cristo, per distruggere la fede e la Chiesa; e a causa di ciò non saranno veri miracoli.

12. Se gli oracoli siano stati miracolosi.

I miracoli dei pagani e degli idoli non sono stati più miracolosi di tutto quello che hanno fatto i demoni e i maghi.

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Il secondo miracolo può presupporre il primo; il primo non può presupporre il secondo.

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