Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se qualche altra cosa oltre a Dio possa essere infinita per essenza

Infra, q. 50, a. 2, ad 4; III, q. 10, a. 3, ad 2, 3; In 1 Sent., d. 43, q. 1, a. 2; De Verit., q. 29, a. 3; Quodl., 9, a. 1; 10, q. 2, a. 1, ad 2; 12, q. 2, ad 2; In 11 Metaph., lect. 10

Pare che qualche altra cosa oltre a Dio possa essere infinita per essenza.

Infatti:

1. La potenza attiva di un essere è proporzionata alla sua essenza.

Se dunque l'essenza di Dio è infinita, necessariamente anche la sua potenza è infinita.

Può dunque produrre un effetto infinito, poiché la grandezza della potenza si conosce dall'effetto.

2. Tutto ciò che ha una capacità infinita ha un'essenza infinita.

Ma l'intelletto creato ha una capacità infinita, poiché apprende l'universale, il quale può estendersi a un numero infinito di singolari.

Quindi ogni sostanza intellettuale creata è infinita.

3. La materia prima è una realtà distinta da Dio, come sopra abbiamo dimostrato [ q. 3, a. 8 ].

Ma la materia prima è infinita.

Quindi oltre a Dio vi può essere un altro infinito.

In contrario:

Secondo Aristotele [ Phys. 3,4 ] l'infinito non può derivare da causa alcuna.

Ora, tutto ciò che esiste, eccetto Dio, viene da Dio come dalla causa prima.

Quindi nulla oltre a Dio può essere infinito.

Dimostrazione:

Oltre a Dio ci può essere qualcosa di infinito in senso relativo, ma non in senso pieno e assoluto.

Se infatti parliamo dell'infinità che compete alla materia, è chiaro che ogni esistente in atto ha la sua forma, e così la sua materia è determinata dalla forma.

Ma dato che la materia, pur determinata da una forma sostanziale, rimane in potenza a molte altre forme accidentali, una cosa che è sostanzialmente finita può essere infinita in senso relativo: come un tronco di legno per la sua forma sostanziale è indubbiamente finito, tuttavia è relativamente infinito in quanto è in potenza a [ prendere sotto le mani dell'artista ] innumerevoli figure.

Se invece parliamo dell'infinità che appartiene alla forma, allora è chiaro che quelle realtà le cui forme sono unite alla materia sono sostanzialmente finite, e in nessun modo infinite.

Se poi vi sono delle forme create non unite alla materia, ma per sé sussistenti, come alcuni opinano degli angeli, saranno sì infinite in un senso relativo, dato che tali forme non sono limitate né coartate da materia alcuna, tuttavia, siccome una forma creata così sussistente possiede l'essere e non è il suo essere, è necessario che il suo essere venga ricevuto e sia ristretto entro i limiti di una determinata natura.

Quindi non può essere infinito in senso assoluto.

Analisi delle obiezioni:

1. È contrario al concetto di realtà creata che la sua essenza sia il suo stesso essere, poiché l'essere sussistente non è un essere creato: perciò è contro l'idea stessa di realtà creata l'essere infinita in modo assoluto.

Quindi come Dio, nonostante che abbia una potenza infinita, tuttavia non può creare qualcosa di increato ( il che sarebbe far coesistere cose contraddittorie ), così non può creare cosa alcuna che sia assolutamente infinita.

2. Il fatto stesso che la capacità dell'intelletto si estenda in qualche modo all'infinito deriva da questo: che l'intelletto è una forma che non è immersa nella materia, ma o è totalmente separata, come le nature angeliche, o per lo meno è una facoltà intellettiva che non è l'atto di un organo materiale, nell'anima intellettiva unita al corpo.

3. La materia prima, propriamente, non esiste nella realtà per se stessa, non essendo un ente in atto, ma solo in potenza: quindi è qualcosa di concreato piuttosto che di creato.

Tuttavia la materia prima, anche secondo la potenza, non è infinita in senso assoluto, ma in senso relativo, in quanto la sua potenzialità non si estende che alle sole forme corporee.

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