Summa Teologica - I

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Articolo 8 - Se il nome Dio sia un nome che indica la natura

In 1 Sent., d. 2, expos.

Pare che il nome Dio non sia un nome che indica la natura.

Infatti:

1. Dice il Damasceno [ De fide orth. 1,9 ] che « Dio viene da theein, cioè da correre, e dal soccorrere tutte le cose; o da aethein ossia da ardere ( poiché il nostro Dio è un fuoco che consuma ogni ingiustizia ); oppure da theasthai, cioè dal vedere, tutte le cose ».

Ora, tutto ciò appartiene all'operazione.

Quindi il nome Dio esprime l'operazione [ di Dio ], non la natura.

2. Una cosa viene da noi nominata secondo che è da noi conosciuta.

Ma la natura divina è da noi ignorata.

Quindi questo nome Dio non significa la natura divina.

In contrario:

S. Ambrogio [ De fide 1,1 ] afferma che Dio è un nome che esprime la natura.

Dimostrazione:

Non sempre la realtà che ha dato origine a una parola si identifica con quella realtà che la parola è destinata a significare.

Come infatti conosciamo la sostanza di una cosa dalle sue proprietà o dalle sue operazioni, così talora la nominiamo da una sua operazione o proprietà: p. es. noi nominiamo l'essenza della pietra [ lapide ] da una sua azione, poiché lede il piede; tuttavia questo nome non è imposto per significare tale azione, ma per designare l'essenza della pietra.

Trattandosi invece di cose che ci sono note in se stesse, come il calore, il freddo, la bianchezza e simili, per denominarle non ci serviamo di altre cose: per cui in tali casi l'oggetto indicato dalla parola si identifica con la sua origine etimologica.

Siccome dunque Dio non ci è noto nella sua natura, ma viene a essere conosciuto attraverso le sue operazioni o effetti, da questi noi lo possiamo denominare, come si è già detto [ a. 1 ].

Quindi questo nome Dio designa una certa operazione, se si bada alla sua origine.

Infatti esso è desunto dall'universale provvidenza delle cose: poiché tutti coloro che parlano di Dio intendono chiamare Dio colui che ha l'universale provvidenza delle cose.

Per cui Dionigi [ De div. nom. 12 ] dice che « la deità è quella che guarda tutto con provvidenza e bontà perfetta ».

Ora il nome Dio, derivato da tale operazione, è stato destinato a esprimere la natura divina.

Analisi delle obiezioni:

1. Tutto ciò che dice il Damasceno si riferisce alla provvidenza, dalla quale il nome Dio deriva il suo significato.

2. Allo stesso modo in cui noi possiamo conoscere la natura di una cosa dalle sue proprietà e dai suoi effetti, così la possiamo indicare con un nome.

Siccome quindi noi possiamo conoscere in se stessa la natura della pietra per mezzo di una sua proprietà, sapendo che cos'è la pietra, questo nome pietra indica la natura della pietra quale è in se stessa: esprime infatti la definizione della pietra, e la definizione ci dice ciò che la pietra è.

Il concetto infatti che viene espresso dal nome è la definizione, come dice Aristotele [ Met. 4,7 ].

Ora, dagli effetti divini non possiamo conoscere la natura di Dio come è in se stessa, fino al punto di saperne la definizione, ma la conosciamo per via di eminenza, di causalità e di negazione, come si è già detto [ q. 12, a. 12 ].

E così il termine Dio significa la natura divina.

Questo nome infatti serve a indicare un essere che è al disopra di tutto, che è il principio di tutto e che è diverso [ essenzialmente ] da tutto.

E questo è l'essere che intendono designare coloro che pronunziano il nome di Dio.

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