Summa Teologica - I

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Articolo 2 - Se negli angeli ci possano essere soltanto i peccati di superbia e di invidia

In 2 Sent., d. 5, q. 1, a. 3; d. 22, q. 1, a. 1; d. 43, q. 1, a. 6; C. G., III, c. 109; De Malo, q. 16, a. 2, ad 4

Pare che negli angeli ci possano essere [ altri peccati, e ] non i soli peccati di superbia e di invidia.

Infatti:

1. Chi prende gusto a un peccato può cadere in questo peccato.

Ma i demoni, come dice S. Agostino [ De civ. Dei 2, cc. 4, 26 ], prendono gusto alle oscenità dei peccati carnali.

Quindi nei demoni ci possono essere anche i peccati carnali.

2. Come la superbia e l'invidia, così anche l'accidia, l'avarizia e l'ira sono peccati spirituali.

Ma lo spirito può commettere peccati spirituali, come la carne quelli carnali.

Quindi negli angeli ci possono essere non soltanto la superbia e l'invidia, ma anche l'accidia e l'avarizia.

3. Secondo il pensiero di S. Gregorio [ Mor. 31,45 ], come dalla superbia nascono molti vizi, così pure dall'invidia.

Ma una volta posta la causa si ha pure l'effetto.

Se quindi negli angeli ci possono essere la superbia e l'invidia, per la stessa ragione ci possono essere anche altri vizi.

In contrario:

Dice S. Agostino [ De civ. Dei 14,3 ]: « Il diavolo non è un lussurioso, né un ubriacone, né altre simili cose: è invece superbo e invidioso ».

Dimostrazione:

Un peccato può trovarsi in una persona in due maniere: quanto al reato e quanto al compiacimento.

Quanto al reato si vengono a trovare nei demoni tutti i peccati: poiché quando essi inducono gli uomini a commettere i vari peccati, ne contraggono il reato.

- Quanto al compiacimento invece ci possono essere negli angeli soltanto quei peccati dei quali può compiacersi una creatura spirituale.

Ora, una creatura spirituale non si compiace dei beni materiali, ma di quei beni che si possono trovare negli esseri spirituali.

Ogni essere infatti si compiace soltanto di ciò che in qualche modo conviene alla sua natura.

Ora, i beni spirituali non possono dar luogo al peccato per il fatto che uno li desidera, bensì perché li desidera in modo non conforme alla regola di colui che gli è superiore.

Ma non assoggettarsi come di dovere a chi è superiore è un peccato di superbia.

Quindi il primo peccato dell'angelo non può essere altro che la superbia.

Però in seguito poté esserci anche l'invidia.

La stessa ragione infatti che spinge a desiderare una cosa spinge anche a opporsi al suo contrario.

Ora, l'invidioso prova dispiacere per il bene altrui perché lo giudica un impedimento al bene proprio.

D'altra parte il bene altrui non poteva essere ritenuto un impedimento al bene desiderato dall'angelo cattivo se non in quanto l'angelo cattivo desiderava un'eccellenza singolare, che viene a cessare ove ci sia un altro dotato della medesima eccellenza.

Quindi nell'angelo prevaricatore al peccato di superbia tenne dietro il peccato d'invidia, poiché egli provò dispiacere del bene concesso all'uomo; e anche dell'eccellenza divina, secondo che Dio contro la volontà del diavolo si serve dell'uomo per la sua gloria.

Analisi delle obiezioni:

1. I demoni non prendono gusto alle oscenità dei peccati carnali nel senso che essi ripongano la loro compiacenza in detti peccati, ma a motivo dell'invidia, che li spinge a godere di tutti i peccati degli uomini in quanto sono degli impedimenti al bene dell'umanità.

2. L'avarizia, in quanto è un peccato specifico, è il desiderio smodato dei beni temporali, valutabili in denaro, e che servono per gli usi della vita umana; ora, gli angeli non ripongono la loro compiacenza in queste cose, come non la ripongono nei piaceri carnali.

Quindi l'avarizia propriamente detta non si può trovare negli angeli.

Se invece per avarizia si vuole intendere ogni desiderio smodato di possedere un bene creato qualsiasi, allora l'avarizia è inclusa nella superbia già riscontrata nei demoni.

- L'ira invece, come la concupiscenza, è legata a una passione.

Quindi non può essere attribuita ai demoni se non in senso metaforico.

- L'accidia poi è una certa tristezza che rende l'uomo tardo a compiere gli esercizi dello spirito a causa della fatica del corpo, che non ci può essere nei demoni.

- È perciò evidente che la superbia e l'invidia sono i soli peccati puramente spirituali che si possono trovare nei demoni.

Per invidia però non si deve intendere la passione, ma soltanto la volontà contraria al bene altrui.

3. Nell'invidia e nella superbia che riscontriamo nei demoni sono inclusi tutti gli altri peccati che da esse derivano.

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