Summa Teologica - I

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Articolo 3 - Se il firmamento separi le acque dalle acque

Pare che il firmamento non separi le acque dalle acque.

Infatti:

1. A ogni corpo spetta una posizione spaziale particolare, a seconda della sua specie.

Ora, ogni acqua è specificamente identica a ogni altra acqua, come dice il Filosofo [ Top. 1,4 ].

Quindi tra acqua e acqua non v'è distinzione di luogo.

2. Se uno dicesse che le acque poste al di sopra del firmamento differiscono specificamente da quelle che stanno sotto potremmo opporre: Gli esseri che hanno una specie diversa non abbisognano di altro per distinguersi.

Ammesso dunque che le acque superiori siano di specie diversa dalle inferiori, non sarà il firmamento a distinguerle.

3. Potrà separare le acque dalle acque soltanto ciò che è in contatto con esse da tutte e due le parti, come un muro fabbricato in mezzo a un fiume.

Ora, è chiaro che le acque inferiori non si elevano fino al firmamento.

Quindi non sarà il firmamento a dividerle.

In contrario:

Sta scritto [ Gen 1,6 ]: « Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque ».

Dimostrazione:

Se uno considerasse solo la superficie del racconto della Genesi, potrebbe a forza di fantasticare avvicinarsi all'ipotesi di certi antichi filosofi, i quali supposero che l'acqua sia come un corpo infinito e un principio produttivo di tutti gli altri corpi.

E tale immensità delle acque potrebbe vedersi nella parola abisso della frase: « le tenebre coprivano l'abisso ».

Essi pensavano inoltre che il cielo che vediamo non conterrebbe sotto di sé tutti gli altri esseri materiali, ma vi sarebbe una massa infinita di acque sopra il cielo.

E così uno potrebbe dire che il firmamento del cielo separa le acque esterne dalle interne, cioè da tutti i corpi contenuti sotto il cielo, e dei quali l'acqua sarebbe stata il principio [ primordiale ].

Ma siccome questa supposizione viene dimostrata falsa con solidi argomenti, bisogna dire che non è questo il senso della Scrittura.

Si deve invece pensare che Mosè parlava a un popolo rozzo ed esponeva solo quanto risulta ai sensi, per condiscendere alla sua ignoranza.

Ora gli uomini, per quanto ignoranti, percepiscono con i sensi che la terra e l'acqua sono corpi.

Non tutti però capiscono che anche l'aria è un corpo: tant'è vero che perfino certi filosofi dissero che l'aria non esiste, arrivando a chiamare vuoto lo spazio che è pieno di aria [ cf. Phys. 4,6 ].

E tale motivo spinse Mosè a far menzione espressa dell'acqua e della terra, tralasciando l'aria, per non proporre qualcosa di ignoto a persone ignoranti.

Volendo tuttavia accennare la verità alle persone perspicaci, lasciò capire l'esistenza dell'aria parlandone come di qualcosa di annesso all'acqua, dicendo che « le tenebre coprivano l'abisso ».

Il che può far capire che sopra la superficie dell'acqua vi è un corpo trasparente, che è il sostrato della luce e delle tenebre.

In conclusione, sia che per firmamento intendiamo il cielo degli astri, sia che intendiamo lo spazio riservato alle nuvole dell'aria, è giusto dire che esso separa le acque dalle acque.

E ciò vale sia nel caso che l'acqua stia a significare la materia informe, sia nel caso che essa indichi tutti i corpi trasparenti.

Infatti il cielo degli astri divide i corpi trasparenti inferiori da quelli superiori, mentre lo spazio aereo delle nubi separa la zona superiore, in cui si formano le piogge e simili fenomeni, da quella inferiore, che confina con l'acqua e viene indicata col termine acque.

Analisi delle obiezioni:

1. Se per firmamento intendiamo il cielo delle stelle, allora le acque superiori non possono essere della stessa specie di quelle inferiori.

- Se invece intendiamo la zona delle nubi, allora dovranno essere della stessa specie.

Ma in tal caso le due zone vengono determinate in base a due diverse caratteristiche: la superiore è destinata alla generazione delle acque, l'inferiore invece è il luogo della loro quiete.

2. Supposto che le acque siano di specie diversa, si dice che il firmamento le divide non quale causa della loro divisione, ma come loro confine.

3. Mosè abbracciò nella parola acqua anche l'aria e i corpi consimili, a motivo dell'invisibilità di tutti questi corpi.

È perciò evidente che vi sono le acque dall'una e dall'altra parte del firmamento, comunque esso venga inteso.

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