Summa Teologica - I-II

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Articolo 3 - Se abbia per oggetto i mezzi o anche il fine

Analisi delle obiezioni:

1. S. Agostino qui parla dell'uso in senso lato, in quanto include la subordinazione del fine alla fruizione che uno cerca nel fine.

2. Il fine è posto a disposizione della volontà perché la volontà si acquieti in esso.

Per cui lo stesso acquietarsi della volontà nel fine, cioè la fruizione, sotto questo aspetto viene denominata uso del fine.

Invece i mezzi vengono posti a disposizione della volontà non solo per l'uso dei medesimi, ma anche in ordine a un'altra realtà in cui la volontà si acquieta.

3. S. Ilario prende il termine uso per indicare l'appagamento nell'ultimo fine: se ne serve cioè, secondo le spiegazioni date [ nel corpo ], in senso generico, come quando si dice che uno usa il fine nell'atto di conseguirlo.

Per cui S. Agostino stesso [ De Trin. 6,10.11 ] dichiara che « egli dà il nome di uso all'amore, alla gioia e alla felicità o beatitudine ».

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