Summa Teologica - I-II

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Articolo 8 - Se l'eccesso e il difetto distinguano specificamente i peccati

De Malo, q. 14, a. 3

Pare che l'eccesso e il difetto non distinguano specificamente i peccati.

Infatti:

1. L'eccesso e il difetto differiscono solo di grado.

Ma una differenza di grado non dà una diversità specifica.

Quindi l'eccesso e il difetto non danno una diversità specifica tra i peccati.

2. In campo pratico il peccato sta allo scostarsi dalla rettitudine della ragione come in campo speculativo la falsità sta allo scostarsi dalla verità oggettiva.

Ma il fatto che uno dica più e un altro meno del giusto non implica una diversità specifica nella falsità.

Perciò non si ha neppure una diversità specifica per il fatto che ci si scosta in più o in meno dalla rettitudine della ragione.

3. Porfirio [ Isag., fine ] insegna che « due specie non ne costituiscono una sola ».

Invece l'eccesso e il difetto si trovano uniti in un unico peccato: infatti ci sono certe persone che sono avare e prodighe allo stesso tempo, e si sa d'altra parte che questi vizi peccano l'uno per difetto e l'altro per eccesso.

Quindi l'eccesso e il difetto non danno una diversità specifica di peccati.

In contrario:

Cose tra loro contrarie differiscono specificamente: infatti, come insegna Aristotele [ Met. 10,4 ], « la contrarietà è una differenza di ordine formale ».

Ma i vizi che differiscono tra loro come l'eccesso e il difetto, quali ad es. l'avarizia e la prodigalità, sono contrari.

Essi sono quindi specificamente distinti.

Dimostrazione:

Nel peccato vanno considerate due cose: l'atto stesso e il suo disordine, che consiste nello scostarsi dall'ordine della ragione e della legge divina.

Ora, la specie del peccato non può essere desunta dal disordine, che non rientra nell'intenzione di chi pecca, secondo le spiegazioni date [ a. 1 ], ma piuttosto dall'atto medesimo in quanto ha il suo termine nell'oggetto che richiama l'intenzione del peccatore.

Perciò, dovunque si riscontrino motivi diversi che incidono sull'intenzione peccaminosa, abbiamo specie diverse di peccati.

Ora, è evidente che non è identico il motivo nei peccati commessi per eccesso e in quelli commessi per difetto; si tratta, anzi, di motivi contrari.

Nel peccato di intemperanza, p. es., il motivo è l'amore per i piaceri corporali, mentre nel peccato di insensibilità il motivo è l'odio per tali piaceri.

Quindi questi peccati non solo si distinguono specificamente, ma sono anche contrari fra di loro.

Analisi delle obiezioni:

1. Sebbene le differenze di grado non possano produrre una diversità di specie, tuttavia in certi casi accompagnano specie differenti, in quanto derivano da forme diverse: come quando si nota che il fuoco ha una levità maggiore dell'aria.

Perciò il Filosofo [ Ethic. 8,1 ], nel confutare quanti non ammettevano diverse specie di amicizia in quanto vi è diversità di grado, dice che « essi si fondano su di un segno che non è di per sé sufficiente ».

E in modo analogo l'eccesso e il difetto rispetto al dettato della ragione vanno attribuiti a peccati diversi in quanto presuppongono motivi diversi.

2. L'intenzione di chi pecca non è quella di scostarsi dalla ragione: perciò lo scostarsi dalla ragione non produce una caratteristica comune ai peccati per eccesso e per difetto.

Tuttavia ci sono dei casi nei quali colui che dice il falso intende nascondere la verità: per cui sotto questo aspetto poco importa che dica di più o di meno.

Se però non ha propriamente l'intenzione di scostarsi dalla verità, allora è chiaro che uno è mosso a dire di più o di meno da cause diverse: dal che nascono le varie specie della falsità.

C'è p. es. il millantatore che dice il falso per eccesso alla ricerca della vanagloria, e c'è il truffatore che ne fa una decurtazione per eludere il pagamento di un debito.

Per cui ci sono anche delle opinioni false contrarie fra di loro.

3. Uno può essere prodigo e avaro sotto aspetti diversi: può essere ad es. avaro nel prendere quanto non gli è dovuto, e prodigo nel dare ciò che non deve dare.

Ora, nulla impedisce che nel medesimo soggetto si trovino qualità diverse secondo aspetti diversi.

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