Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la pace sia una virtù

Pare che la pace sia una virtù.

Infatti:

1. I precetti hanno per oggetto soltanto gli atti delle virtù.

Ora, nella Scrittura non mancano i precetti sul mantenimento della pace, come in quel testo evangelico [ Mc 9,49 ]: « Siate in pace gli uni con gli altri ».

Quindi la pace è una virtù.

2. Non si può meritare se non con atti di virtù.

Ma pacificare è un atto meritorio, poiché sta scritto [ Mt 5,9 ]: « Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio ».

Quindi la pace è una virtù.

3. I vizi si contrappongono alle virtù.

Ma le dissensioni, che si contrappongono alla pace, vengono enumerate da S. Paolo [ Gal 5,20 ] tra i vizi.

Quindi la pace è una virtù.

In contrario:

Una virtù non è il fine ultimo, ma la via per giungere ad esso.

La pace invece è in qualche modo il fine ultimo, come afferma S. Agostino [ De civ. Dei 19,11 ].

Quindi la pace non è una virtù.

Dimostrazione:

Gli atti che derivano da un agente per uno stesso motivo, essendo tutti connessi tra loro, come si è già notato [ q. 28, a. 4 ], derivano necessariamente da una medesima virtù, senza che ciascuno abbia una virtù propria da cui derivi.

Ciò è evidente negli esseri materiali: per il fatto, ad es., che il fuoco riscaldando rende una materia liquida e poi gassosa, non c'è da distinguere nel fuoco una virtù per liquefare e una virtù per vaporizzare, ma il fuoco compie tutti questi atti in forza della sua unica virtù calorifica.

Siccome quindi la pace, stando alle spiegazioni date [ a. prec. ], viene causata dalla carità in forza della stessa sua natura di amore di Dio e del prossimo, non c'è oltre alla carità un'altra virtù di cui la pace sia l'atto peculiare: come si è già dimostrato anche per la gioia [ q. 28, a. 4 ].

Analisi delle obiezioni:

1. Viene dato il precetto di mantenere la pace perché si tratta di un atto di carità.

E per questo è anche un atto meritorio.

Per cui la pace è enumerata tra le beatitudini, che sono gli atti delle virtù perfette, come si è visto sopra [ I-II, q. 69, aa. 1,3 ].

Ed è anche ricordata tra i frutti: in quanto è un certo bene ultimo, accompagnato da dolcezza spirituale.

2. È così risolta anche la seconda obiezioni.

3. A un'unica virtù si oppongono molteplici vizi, secondo i suoi vari atti.

E in base a ciò alla carità non si oppone soltanto l'odio in rapporto all'atto dell'amore, ma anche l'accidia e l'invidia in rapporto alla gioia, e la dissensione in rapporto alla pace.

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