Summa Teologica - II-II

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Articolo 4 - Se la misericordia sia la più grande delle virtù

Pare che la misericordia sia la più grande delle virtù.

Infatti:

1. La cosa che più pare appartenere alla virtù è il culto divino.

Ma la misericordia viene preferita nella Scrittura al culto divino, secondo quelle parole [ Os 6,6; Mt 12,7 ]: « Io voglio misericordia e non sacrificio ».

Quindi la misericordia è la più grande delle virtù.

2. Spiegando quel detto di S. Paolo [ 1 Tm 4,8 ]: « La pietà è utile a tutto », la Glossa [ ord. di Ambr. ] afferma: « Tutto il compendio della dottrina cristiana si trova nella misericordia e nella pietà ».

Ma la dottrina cristiana abbraccia tutte le virtù.

Quindi il compendio di tutte le virtù consiste nella misericordia.

3. « La virtù è ciò che rende buono chi la possiede » [ Ethic. 2,5 ].

Quindi una virtù tanto è migliore quanto più rende l'uomo simile a Dio: poiché l'uomo diviene migliore rendendosi più simile a Dio.

Ma ciò viene compiuto specialmente dalla misericordia: poiché di Dio si dice nella Scrittura [ Sal 145,9 ] che « la sua misericordia si espande su tutte le creature ».

Per cui il Signore afferma nel Vangelo [ Lc 6,36 ]: « Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro ».

Perciò la misericordia è la più grande delle virtù.

In contrario:

L'Apostolo, dopo aver detto [ Col 3,12 ]: « Rivestitevi, come eletti di Dio, di sentimenti di misericordia », aggiunge [ Col 3,14 ]: « Al di sopra di tutto vi sia la carità ».

Quindi la misericordia non è la più grande delle virtù.

Dimostrazione:

Una virtù può essere la più grande in due modi: primo, in se stessa; secondo in rapporto a chi la possiede.

Ora, in se stessa la misericordia è certamente al primo posto.

Spetta infatti alla misericordia donare ad altri e, ciò che più conta, sollevare le miserie altrui: il che appartiene specialmente a colui che è superiore.

Per cui si dice anche che è proprio di Dio usare misericordia: nella qual cosa specialmente si manifesta la sua onnipotenza [ Colletta 26 per annum ].

Per colui invece che la possiede la misericordia non è la virtù più grande, a meno che egli non sia il più grande, che non ha nessuno sopra di sé, ma tutti sotto di sé.

Infatti per chi ha sopra di sé qualche altro è cosa migliore stabilire un legame col suo superiore che supplire ai difetti dei propri inferiori.

Quindi nell'uomo, che ha come superiore Dio, la carità, che unisce a Dio, è superiore alla misericordia, che supplisce alle deficienze del prossimo.

Tuttavia fra tutte le virtù che riguardano il prossimo la prima è la misericordia, e il suo atto è il più eccellente: poiché soccorrere la miseria altrui è per se stesso un atto degno di chi è superiore e migliore.

Analisi delle obiezioni:

1. Noi non esercitiamo il culto verso Dio con sacrifici e con offerte esteriori a vantaggio suo, ma a vantaggio nostro e del prossimo: egli infatti non ha bisogno dei nostri sacrifici, ma vuole che essi gli vengano offerti per la nostra devozione e a vantaggio del prossimo.

Perciò la misericordia con cui si soccorre la miseria altrui è un sacrificio a lui più accetto, assicurando esso più da vicino il bene del prossimo, secondo le parole di S. Paolo [ Eb 13,16 ]: « Non scordatevi della beneficenza e di far parte dei vostri beni agli altri, poiché di tali sacrifici il Signore si compiace ».

2. Il compendio della religione cristiana consiste nella misericordia quanto alle opere esterne.

Però l'affetto interiore della carità che ci unisce a Dio è superiore all'amore e alla misericordia verso il prossimo.

3. Con la carità diveniamo simili a Dio in quanto uniti a lui mediante l'affetto.

Essa è quindi superiore alla misericordia, che ci rende simili a Dio solo nell'operare.

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