Summa Teologica - II-II

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Articolo 3 - Se sia lecito scongiurare le creature prive di ragione

Pare che non sia lecito scongiurare le creature prive di ragione.

Infatti:

1. Lo scongiuro si fa con la parola.

Ma dirigere la parola a chi, come le creature prive di ragione, non può intenderla, è una cosa inutile.

Quindi è vano e illecito scongiurare le creature irrazionali.

2. Lo scongiuro pare debba competere a colui al quale spetta il giuramento.

Ma alle creature irrazionali non spetta il giuramento.

Quindi ad esse non si può rivolgere lo scongiuro.

3. Come sopra [ aa. 1,2 ] si è visto, ci sono due tipi di scongiuro.

Il primo è sotto forma di invocazione: e questo non lo possiamo usare verso le creature irrazionali, che non hanno il dominio dei loro atti.

Il secondo invece è sotto forma di imposizione: e anche di questo non possiamo servirci contro di esse, poiché non è in nostro potere comandare alle creature prive di ragione, ma ciò spetta solo a colui del quale fu scritto [ Mt 8,27 ]: « I venti e il mare gli ubbidiscono ».

Perciò in nessun modo è lecito servirsi dello scongiuro verso le creature irrazionali.

In contrario:

Si legge [ Leg. aurea 159,2 ] dei Santi Simone e Giuda che scongiurarono i serpenti, comandando loro di ritirarsi nel deserto.

Dimostrazione:

Le creature prive di ragione sono spinte da altri alle proprie operazioni.

Ora, l'azione di chi è spinto o mosso è identica a quella di chi spinge o muove: come il moto della freccia è anche un'azione dell'arciere.

Perciò l'atto della creatura priva di ragione non è attribuito ad essa soltanto, ma principalmente a Dio, dal cui volere sono poste in moto tutte le cose.

E può appartenere anche al diavolo, il quale per divina permissione si serve di certe creature irrazionali per nuocere all'uomo.

Così dunque lo scongiuro che uno indirizza a una creatura priva di ragione può essere inteso in due modi.

Primo, nel senso che lo scongiuro è rivolto direttamente a tale creatura in se stessa.

E così sarebbe vano scongiurare una creatura irragionevole.

- Secondo, nel senso che lo scongiuro è rivolto a colui dal quale la creatura priva di ragione riceve la spinta e il movimento.

E qui possiamo distinguere due tipi di scongiuro.

Il primo è fatto sotto forma di preghiera ed è rivolto a Dio: e questo è proprio di coloro che compiono dei miracoli con l'invocazione di Dio.

Il secondo è fatto sotto forma di imposizione ed è rivolto al demonio, il quale si serve delle creature prive di ragione a nostro danno: e tale è lo scongiuro che è in uso nella Chiesa con gli esorcismi, mediante i quali viene tolto il potere che hanno i demoni sulle creature prive di ragione.

Non è lecito invece scongiurare i demoni chiedendo il loro aiuto.

Sono così risolte anche le obiezioni.

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